Un tragico effetto domino quello che a tre giorni dalla devastazione del terremoto in Giappone vede aumentare considerevolmente il numero delle vittime e lascia comparire il fantasma di una nuova “Chernobyl”.
Il conteggio dei morti adesso è arrivato a 5.000 ma si prevede che questo numero possa salire fino a 10 mila oltre alla preoccupazione per la centrale nucleare di Fukushima dove le barre di combustibile sono rimaste scoperte in tutti e tre i reattori, lo ha annunciato la società che gestisce l’impianto, la Tepco, secondo quanto riportato dall’agenzia Kyodo news.
Il pericolo da non escludere ora è che in uno di questi reattori possa essere cominciato il processo di fusione e, a peggiorare la gravità della situazione, si è verificata un’altra scossa di assestamento molto forte di magnitudo 6.2 con epicentro a un centinaio di chilometri da Tokyo.
La Commissione dell’Unione Europea ha affermato che non vi sono, almeno per ora, conseguenze nocive per gli europei in quanto i livelli di radiazioni degli stati membri rientrano nella norma mentre scendono da 5 a 2 gli italiani di cui non si hanno notizie che abitano nelle zone maggiormente colpite dal sisma.
Gianni Dall’Aglio
[14 marzo 2011]