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La ferrovia di Chioggia, in bilico tra tagli e progetti di sviluppo

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La questione che da anni si pone sulla Ferrovia di Chioggia è il voluto, desiderato e necessario, collegamento con le tratte verso Piove di Sacco e quindi Padova, o verso Venezia.
La tratta che da Chioggia porta invece a Rovigo, attraversando Adria, è stata sempre vista in un’ottica del “migliorabile” ma senza mai far pensare che il collegamento su rotaia con i centri dell’entroterra potesse venire a mancare.
All’inizio di marzo, Infrastrutture Venete SRL annunciava che si stanno predisponendo gli atti di gara europea per assegnare il trasporto pubblico ferroviario locale e regionale di varie tratte ferroviarie tra cui quella Chioggia-Rovigo, subentrando a Sistemi territoriali SPA.
Il servizio sarà attivo da gennaio 2023 ma la complessità delle procedure rende necessario adoperarsi con netto anticipo.
Infrastrutture Venete, secondo la procedura, deve prevedere vari scenari sull’organizzazione del trasporto, tenendo conto di vari fattori: utenza, costi di produzione, investimenti e rapporto costi/benefici.
Tra le varie ipotesi che saranno formulate quella preferita verrà poi sottoposta all’Autorità di Regolazione dei Trasporti che dovrà dare il suo benestare ai documenti presentati verificando anche l’efficienza del servizio nel rapporto costi/benefici.
Infrastrutture Venete ha quindi presentato ad ART i quattro scenari possibili per lo sviluppo della ferrovia sulle varie tratte di sua competenza e quindi anche sulla Rovigo-Chioggia.

Su questa si è privilegiato lo scenario cosiddetto “conservativo” che prevede il mantenimento delle corse su ferro negli orari di punta ma ricorrendo a un servizio su gomma alternativo di collegamento tra Chioggia e Adria negli orari cosiddetti di “morbida”, cioè in quelli che non sono di punta.
Ciò a causa del ridotto numero di utenti che fruisce del servizio in tali fasce orarie, volendo però mantenere il collegamento in un rapporto equilibrato tra costi e benefici.
La proposta, assieme alle altre presentate, dovrà essere valutata dall’ART, e non è quindi definitiva, ma ha scatenato subbuglio tra gli utenti che ritengono il servizio non solo indispensabile ma integrabile da numerose migliorie.
Lunedì ultimo scorso, 22 marzo, una video conferenza ha permesso un faccia a faccia tra la vicepresidente delle Regione Veneto, nonché assessore ai trasporti, Elisa De Berti, il sindaco di Chioggia, Ferro, i sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della tratta, oltre a un tecnico delle Regione Veneto stessa.
Dall’incontro non sono uscite parole di speranza ma l’ipotesi, ora più concreta, del trasferimento su gomma di una quota del 20% del servizio ferroviario.

È una linea problematica a livello economico, su cui nel tempo si è investito sempre meno e quindi, per forza di cose, non appetibile da parte dell’utenza, in calo costante, come anche in calo è il numero delle corse effettuate.
Nonostante siano ora palesi più che mai i limiti di una strada trafficata quanto lo è la Romea, sembra, secondo il Sindaco Ferro, che la Regione punti a investire in alte sedi, privilegiando, in questo caso in controtendenza, il trasporto su gomma.
Secondo il Circolo di Chioggia del Partito di Rifondazione Comunista, che su una piattaforma on-line ha indetto l’ennesima petizione per la salvaguardia della linea, la logica promossa è fallimentare.
Semmai la linea andrebbe incentivata, con treni nuovi, con qualche comfort, con la possibilità di caricare le biciclette per chi volesse usare Chioggia come punto di partenza o di arrivo per un turismo alternativo e per muoversi in autonomia una volta giunti a destinazione.
Negli ultimi giorni si torna a nominare il collegamento verso Piove di Sacco, vedendo in esso la possibilità di utilizzare parte del Recovery Fund. Ferma restando la permanenza di un collegamento verso Adria e Rovigo, seppur su gomma anziché su rotaia, sarebbe da investire ora nel fronte verso Padova e Venezia creando un nuovo collegamento fino alla stazione di Correzzola, innestandosi poi nella linea preesistente. I progetti sembrano essere già esistenti, ora si potrebbe passare alla fase successiva concretizzandoli.
Serve portare avanti l’idea con tutte le forze, sarebbe un passo avanti per Chioggia avere una viabilità alternativa a una Strada Statale problematica, quale è la Romea.

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