Il primo bollettino della notizia poco dopo le 2 (ora italiana) e parlava di un non meglio specificato lancio: “La Corea del Nord ha lanciato un missile non identificato”. L’attendibilità del lancio era confermata perché veniva dall’esercito sudcoreano.
Nei minuti successivi si apprendeva di più: “Si tratta di un missile balistico lanciato verso il mare del Giappone, in quella che è definita ‘la 18/a prova di forza del regime di Pyongyang’. Il Joint Chiefs of Staff (JCS) dell’esercito ha annunciato il lancio in un sms inviato ai giornalisti senza fornire ulteriori dettagli. Il 25 maggio il Nord ha lanciato un sospetto missile balistico intercontinentale (ICBM) e due apparenti missili balistici a corto raggio nel Mare Orientale”.
Un paio d’ore dopo arrivava la conferma ufficiale: “Il missile lanciato dalla Corea del Nord appare atterrato fuori dalla Zona economica esclusiva del Giappone” ha riferito un esponente dell’esecutivo nipponico, aggiungendo che si potrebbe trattare di molteplici proiettili non identificati. Secondo il diritto internazionale, la zona economica esclusiva (Zee) è la porzione di mare adiacente alle acque territoriali, che può estendersi fino a 200 miglia dalla costa.
Questa mattina (ora italiana) gli ulteriori dettagli: “La Corea del Nord ha lanciato otto missili balistici a corto raggio. I missili sono atterrati nel Mar del Giappone” è quanto affermato in una nota dal capo di Stato maggiore sudcoreano ripresa da vari media tra cui l’agenzia Efe.
L’esercito sudcoreano ha riferito che i razzi sono stati sparati tra le 9:08 e le 9:43 ora locale (0:08 e 0:43 GMT) dalla zona di Sunan della capitale Pyongyang.
Il Consiglio di sicurezza nazionale della Corea del Sud ha convocato una riunione in risposta al test della Corea del Nord, il 18/o dall’inizio dell’anno. Mai però si era verificato un lancio di 8 missili contemporaneamente.
