Arapalice e Giada, sembrano nomi di principesse, e invece di cospargere luce, raccolgono e arraffano ciò che vogliono da un appartamento di Megliadino, in provincia di Padova.
La storia non sarebbe piaciuta ai fratelli Grimm, perché le proprietarie della casa sono due sorelle di oltre novant’anni e le ladre sarebbero state la badante di vent’anni, Giada, e la madre, Arpalice, di 45 anni, residenti a Roveredo veronese. Le due donne sono state arrestate dai Carabinieri di Este, in quanto responsabili della rapina dello scorso dicembre nella casa delle due signore anziane, Ancilla e Onelia Toniolo.
La vicenda si è svolta in modo cruento. Le donne entrano in casa travestite, rubano diecimila euro e nel contempo buttano sul letto a faccia in giù le due sorelle, legano loro i polsi, rubano tutto quel che vogliono e se ne tornano a casa a mani piene.
Ritornano verso sera e fingono dolore e spavento quando chiamano i carabinieri e le sorelle Toniolo vengono ricoverate in ospedale. Forse pensavo di averla fatta franca, ma i carabinieri comprendono che la vicenda non è chiara.
Decidono di intercettare le telefonate fra madre e figlia e le parole che ascoltano spiegano tutto, anche dalle frasi di Giada che dice alla madre “speriamo che muoiano in fretta” e la risposta “prima o poi si avvererà il tuo desiderio”.
Eppure Ancilla e Onelia si erano fidate ciecamente di loro, Giada era stata assunta con un contratto regolare, guadagnava mille euro al mese, erano la loro famiglia e mai avrebbero potuto immaginare un’azione tanto crudele e vile.
Redazione | 01/05/2016 | (Photo d’archive) | [cod badapa]