L’ Inter di Mazzarri ha passato una buona Pasqua, dopo il 2-0 dell’Inter di sabato, ma il mister aveva detto: «Uno scatto decisivo per l’Europa? No, abbiamo partite tremende, dobbiamo giocare come nelle ultime gare e non pensare ad altro».
Dopo aver raccolto sei punti nelle ultime due trasferte (Samp e Parma), sei gol fatti, senza subirne, quinto posto a +5 dalla concorrenza (il Milan e la squadra di Donadoni), adesso l’ Inter di Mazzarri deve ritornare a comandare a San Siro per entrare in Europa League.
Quest’anno è minima la differenza fra rendimento interno ed esterno: 29 punti in casa (sette vittorie, otto pareggi e due sconfitte), 27 in trasferta (7 vittorie, 6 pareggi, quattro sconfitte). E ancora: 23 gol segnati in casa, 34 fuori (compresi i sette al Sassuolo); 17 reti incassate in casa e 18 fuori.
L’ultimo successo interista a San Siro risale al 9 marzo, 1-0 al Torino (gol di Palacio).
Non saranno comunque tempi facili quelli a cui i nerazzurri vanno incontro. Adesso giocheranno a Milano con il Napoli (sabato), Milan (4 maggio, anche se per il calendario il derby risulta in trasferta) e Lazio (sabato 10), prima di chiudere a Verona con il Chievo.
E’ un momento delicato, e in società lo si sa, tanto che l’ Inter di Mazzarri il lunedì di Pasquetta era già in campo, sotto la pioggia di Appiano.
Mazzarri dovrà risolvere problemi di formazione: sistemare la difesa con Juan Jesus infortunato, Samuel e Rolando squalificati, pronto Ranocchia ma da verificare, tenendo conto che la sfida di sabato sera ha anche implicazioni psicologiche speciali, con molti protagonisti alla ricerca di rivincite personali, e un Napoli che non ci starà certo a perdere ancora.
Roberto Dal Maschio
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