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Juventus in crisi tra continui cambi di modulo. Il Napoli è altra cosa

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Juventus in crisi tra continui cambi di modulo

Juventus in crisi? Lo dicevamo in tempi non sospetti, ad esempio col Chievo (Juventus in crisi, Dybala e gli aiutini la salvano dalla sconfitta)
Allegri cambia in continuazione senza trovare la soluzione del problema e la Juve continua a rotolare verso il basso, battuta nella qualità del gioco prima che nel punteggio, nell’intensità, nell’applicazione, nella feroce determinazione con cui la banda Napoletana va a caccia con entusiasmo di una vittoria che sa di svolta.

Il Napoli è ben disposto, ben impostato, la Juve invece non si sa bene ancora cosa sia. Il risultato è una squadra introversa che soffre il ritmo altissimo dei napoletani.
Allegri, rispetto al Frosinone, ruota sei giocatori e sceglie il terzo sistema di gioco in due partite. Mercoledì allo Stadium aveva cominciato con il 4-3-3 e nella ripresa era passato al 3-5-2. Al San Paolo punta sul 4-3-1-2 con Pereyra dietro le punte e Padoin terzino destro. Ma i risultati sono modesti. La Juve cerca di addormentare il gioco per poi tentare l’affondo con verticalizzazioni improvvise, ma la partita è stabilmente nelle mani dei napoletani che giocano ad un ritmo forsennato, insostenibile per i bianconeri.

La difesa è un blocco granitico, il centrocampo funziona, il tridente d’attacco è scatenato. Il gol di Insigne è frutto di una combinazione con Higuain che manda in tilt Bonucci e la difesa juventina. Il Napoli assomiglia sempre più a Sarri: dinamico, corto, concentrato.
Il Pipita gioca per la squadra, Insigne sin che resta in campo è una spina nel fianco bianconero, Callejon funziona da raccordo tra il centrocampo pilotato bene da Jorginho e l’attacco.

La Juventus, che in altre occasioni era parsa sfortunata, questa volta sembra davvero non farcela, non ha la stessa intensità e pare essere di una classe inferiore.
Nel secondo tempo i bianconeri provano ad alzare il baricentro, ma il Napoli è più reattivo e colpisce duro in contropiede. Higuain raddoppia, Buffon è bravo sullo stesso centravanti e sul sinistro malefico di Ghoulam. Il 2-0 dopo poco più di un’ora sembra chiudere i giochi e invece il Napoli, preso dai festeggiamenti, abbassa per un attimo l’attenzione e i bianconeri sono lesti a rientrare in gioco con il primo gol italiano di Lemina. Allegri si gioca il tutto per tutto con Cuadrado e il 4-4-2. Poi anche con Morata al posto dello spento Dybala e il 4-3-1-2. Tanti uomini e tanti moduli, ma il Napoli tiene bene senza penare.

Roberto Dal Maschio

27/09/2015

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