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“Intelligenza Artificiale sarà peggio della bomba atomica”: lo dice il suo creatore “pentito”

L'Intelligenza Artificiale può diventare molto pericolosa per l'uomo, dice il suo creatore. Il pericolo più immediato è la perfetta capacità di ricostruzione del prodotto virtuale, talmente perfetto da non permettere alle persone di distinguere quello che è reale e quello che non lo è (si pensi alle fake news applicate alla politica). Più avanti, invece, i pericoli sarebbero gravissimi se dovesse arrivare a moltiplicare se stessa in una logica di miglioramento (come è quella attuale) arrivando dove non le è richiesto dai suoi programmatori. Si pensi ad una intelligenza artificiale che decida di convogliare su di sé tutta l'energia disponibile per alimentare le sue macchine.

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L’intelligenza artificiale è sempre più intelligente, sempre più avida di forza e decisa a moltiplicarsi. Ma se non vengono imposti dei paletti ben chiari e insormontabili fin dall’inizio, questa tecnologia può anche distruggere l’umanità.

Geoffrey Hinton, scienziato informatico e psicologo anglo-canadese, è il creatore dell’Intelligenza Artificiale, ed ha ora ammesso di sentirsi come il grande scienziato Robert Oppenheimer, che dopo aver inventato la bomba atomica passò il resto della sua vita a cercare di convincere il mondo a non usarla.

Hinton si è dimesso da Google, per poter parlare liberamente delle proprie idee senza mettersi contro il suo datore di lavoro e per poter convincere il mondo che è necessario adottare rigide regolamentazioni che controllino la gara in corso fra i giganti dell’high-tech per arrivare primi su nuovi obiettivi.

Hinton difende Google per aver finora agito “in modo responsabile” nella ricerca sull’AI, ma la dice chiara sui timori futuri: “È difficile impedire che venga usata a scopi cattivi”.
L’Intelligenza Artificiale sta già sostituendo gli umani in molte posizioni lavorative, ma il processo creerà immense quantità di disoccupati proprio nelle fasce sociali più esposte.

La facilità con cui l’AI – per esempio – genera testi e immagini può portarci ad un’epoca in cui “la persona media non sarà più in grado di sapere cosa è vero e cosa è artificiale”. Senza correre al più presto ai ripari, l’AI sarà facilmente utilizzata da persone con scopi “cattivi” per manipolare gli elettori e le elezioni e per combattere guerre senza preoccuparsi di causare morti fra i propri combattenti.

Ma c’è anche il rischio che l’AI – e questo forse è il pericolo più grande – diventi in qualche modo “consapevole” e utilizzi se stessa, “creando sotto-obiettivi non allineati con gli interessi dei loro programmatori e non richiesti da essi”.

Hinton aveva pensato che questi sviluppi potessero presentarsi in un futuro lontano, ma la tecnologia procede a passi velocissimi, rinnovandosi ogni pochi mesi, mentre i governi impiegano anni a trovare accordi. L’intelligenza artificiale intanto impara molto velocemente e, a differenza degli uomini, condivide istantaneamente quel che impara. Se una macchina impara un nuovo compito, altre 10 mila, 100 mila, lo imparano allo stesso tempo, mentre noi umani dobbiamo passarci l’informazione per iscritto o per voce.

Geoffrey Hinton, l’uomo che è il creatore dell’AI, ha espresso vera preoccupazione per il fatto che questa tecnologia possa moltiplicarsi fino a diventare un pericolo per l’umanità stessa. Sebbene l’AI possa aiutare l’umanità, è necessario agire con prudenza fin dall’inizio, impostando regolamentazioni rigorose che controllino la gara in corso fra i giganti high-tech. Altrimenti, questa tecnologia potrebbe distruggere l’umanità letteralmente, per esempio decidendo di dirottare su se stessa tutta l’energia creata sulla terra, per moltiplicarsi.

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10 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Io credo che la cosa più grave sarà quella di dipendere da AI per ogni cosa del quotidiano, come un neonato che dipende dal seno materno. Bisognerà riconquistare un indipendenza che renda l’esistenza degna di essere vissuta.
    Non sono ottimista sui politici.

  2. Il discorso è assai lungo, ma affascinante. Andando subito al punto: il teorema di Goedel ha dimostrato già un secolo fa che l’intelligenza artificiale non esisterà mai, punto.
    Questo non vuol dire che un programma non “tenti” di “creare” qualcosa, poichè un programma è molto veloce può compiere innumerevoli “tentativi” ed arrivare ad un risultato apprezzabile.
    E’ in atto un abnorme campagna pubblicitaria per l’uso del sistema esperto chatgp, gli investimenti sono stati tanti e per usarla al fine di veicolo pubblicitario occorrono miliardi di fessacchiotti che la usino. Sì la paura è un fantastico viatico pubblicitario, vedi covid.
    Sulle capacità di quel sistema, bhè se siete impressionati per la capacità di scrivere articoli o “libri” è perchè non siete abituati a leggerne di veri, la colpa va alla scarsa capacità di scrittori attuali e giornalisti, non il merito ad un sistema esperto (e a voi che leggete solo giornali sullo sport, se li leggete).
    I sistemi esperti sostituiranno l’uomo? Certo nelle fabbriche e nelle centrali di produzione dell’energia, nella guida di veicoli, di aerei, di navi, certamente sì. Sicuramente serviranno meno medici diagnostici o chirurghi e quelli che rimarranno dovranno davvero usare il cervello.
    Sostituiranno unn falegname? No, sostuiranno un marmista? No, sostuiranno un artista, no, sostuiranno un commercialista? no sostuiranno un avvocato? no sostuiranno un insegnante? no sostuiranno un ricercatore? no, sostuiranno un ingeniere, no….perchè questi mestieri necessitano di pensiero creativo…e goedel insegna.
    Perciò, quando vedete il titolo “Aaaahhhhh arriva l’intelligenza artificiale, moriremo tutti….” passate oltre.

    • Mah non sarei così sicuro per quanto riguarda avvocato,commercialista,ingegnere, ricercatore e altro. Più contenuti vengono digitalizzati, maggiori sono le possibilità che essa si migliori e, sì, che sostituisca l’essere umano.

      • Abbastanza per sapre eche i giapponesi hanno tentato negli anni ’90 a creare il computer intelligente (4th generation computer) e rimanerne scottati. E cmq Goodel si fa già prima a Matematica

  3. Dipende quali sono gli scopi dietro l’AI. Ovvio che se continuiamo a usarla e a programmarla primariamente a scopo militare (perché la guerra è sempre stata la spinta allo sviluppo tecnologico), quelli che sono limiti che la comunità scientifica ha posto già da tempo non vengono rispettati. Il problema, come per i robot, è che parallelamente ai progetti militari ci sono quelli ad uso civile che servono a farci accettare questo sviluppo tecnologico e a credere che questi limiti non abbiano senso

  4. Si dice che la fantascienza a volte anticipi il futuro ….un esempio lo abbiamo…..il computer dell’astronave del film odissea 2001 di kubrik….e tanti altri …..
    Già circolano false foto , addirittura falsi discorsi o frasi costruiti con la capacità di non farci capire più dove stia la verità…..

      • L’AI crescerà senza confini perché ormai fa parte degli arsenali militari. Essa stessa è un’arma e, come vediamo tutti i giorni, la ricerca sulle armi non si fermerà mai perché le grandi potenze vogliono il primato, con la scusa ipocrita di difendersi ma più realmente per dominare le altre

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