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Infermiera finge di vaccinare e butta via la dose, carabiniere la vede e la denuncia

La finta vaccinazione scorta da un carabiniere che ha notato come l’ago abbia sfiorato appena la pelle e che il pistone non sia stato spinto. Il siero sarebbe quindi rimasto dentro la siringa che l’infermiera avrebbe, condizionale d’obbligo, gettata nell’apposito contenitore.

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Un fatto odioso, che contrasta con il lavoro generoso e irreprensibile di chi da mesi si presta a consolidare la campagna vaccinale con abnegazione e competenza nei luoghi preposti dove i cittadini hanno potuto riscontrare professionalità e competenza e apprezzare la gentilezza e l’umanità degli operatori.
La storia, come informava la Nuova Venezia oggi in edicola, desta incredulità e stupore. La narra un carabiniere che il 2 Maggio si è recato al Vax Point di Lughignano, Casale sul Sile, per sottoporsi alla vaccinazione.
Solito itinerario: la fila dovuta, il proprio turno, la documentazione allegata e poi ecco, è arrivato il momento in cui l’infermiera preposta avrebbe dovuto iniettare l’ago sul braccio destro del militare dell’Arma trevigiana.
È in quel preciso istante che con un’intuizione imprevista, sbircia i movimenti dell’infermiera e si accorge – secondo quanto dallo stesso denunciato – che l’ago della siringa in funzione sfiora appena la pelle e che il pistone che dovrebbe consentire l’inoculazione del liquido, non viene spinto. Il siero rimane dentro la siringa che l’infermiera avrebbe, condizionale d’obbligo, subito gettata nell’apposito contenitore. L’infermiera scrive altresì e registra il completamento dell’avvenuta vaccinazione.
Il carabiniere con sospetto e forse sostenuto dalle capacità indagatrici che il suo mestiere gli ha insegnato, ha voluto verificare cosa ci fosse dentro il contenitore e ha dichiarato di aver visto la siringa con tutto il liquido dentro.

Il fatto denunciato dal militare dell’Arma alla Procura della Repubblica e al Nucleo antisofisticazione di Treviso è ora oggetto di indagine nei confronti della veridicità degli eventi e del comportamento dell’infermiera professionale di Treviso.  
Il reato di omissione che supera in questo caso quello di norma (atti d’ufficio), è molto serio e delicato e i dubbi si susseguono agli interrogativi, che innumerevoli, pongono il problema della sicurezza e l’affidabilità delle prestazioni.
Le congetture rispetto a questo fatto veramente odioso e che si spera isolato si sprecano, ma richiamano una tendenza no vax che pur si registra nel Paese, ma che non dovrebbe certo appartenere a chi si presta a operare in questa campagna così importante per il destino di tutti.

L’Ordine degli infermieri già nei mesi scorsi si è pronunciato in merito la vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari: “Per quanto riguarda l’essere vaccinati, la professione infermieristica così come tutte le altre professioni intellettuali di ambito sanitario, aderisce ai principi dell’etica professionale che guida in scienza e coscienza gli infermieri nelle scelte che rispondono al principio, inderogabile, di tutela della salute delle persone”.
L’infermiere – chiarisce l’Ordine – è consapevole del proprio ruolo e la tutela dell’assistito da assicurare con professionalità e una formazione adeguata è un’attività imprescindibile, parte integrante e fondamentale per l’erogazione in sicurezza delle cure e dell’assistenza alla persona, essenziale per adempiere il proprio mandato professionale, in linea con quanto previsto dal codice deontologico e riportato nella Legge n. 24/2017”.


 

Ora, difficile inserire quella presunta finzione del vaccino denunciata dal carabiniere veneto all’interno del lavoro responsabile degli operatori infermieristici, che comunque, qualora aderissero alla campagna no vax, potrebbero comunque lavorare con altre mansioni all’interno della struttura.

Ci si augura che tutto sia chiarito al più presto e che ci sia una spiegazione possibile, eccezionale e alternativa a quanto denunciato dal militare, anche in ragione di un mondo, quello medico infermieristico prodigato con abnegazione a sollevarci dal contagio e dalla paura.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Domani devo andare a farmi la seconda dose (la prima me l’han fatta, l’ho sentita “bene” :))
    Controllerò…certo che non è vita se bisogna anche controllare i NoVax che urlano tanto alla libertà di scelta e vogliono scegliere loro per noi…

  2. Io ho istintivamente seguito tutti i movimenti di chi mi vaccinava, ci possono essere anche comportamenti meccanici e forse inconsapevoli… Comunque Andreina hai fatto bene a riportare la constatazione del carabiniere

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