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Incidente a Mestre: l’autobus caduto da 10 metri. Ricostruita la dinamica

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Incidente sul cavalcavia di Mestre di martedì sera: l’autobus è caduto da circa 10 metri.

Nel frattempo è stato confermato ufficialmente che si trattava di un pullman a noleggio per turisti che tornavano al campeggio dopo una gita a Venezia. L’autobus è precipitato mentre andava in direzione Marghera come comunicato negli attimi immediatamente seguenti l’incidente.

Il mezzo è caduto nel vuoto facendo un volo di circa 10 metri.

L’incidente è avvenuto poco prima delle ore 20 sul cavalcavia della bretella che da Mestre porta verso Marghera e l’autostrada A4.

Nel primo tratto in discesa il pullman, per cause da accertare, il pullman ha sbandato, ha sfondato il parapetto ed è caduto giù finendo tra un magazzino e i binari della stazione di Mestre, incendiandosi.

Alcune delle prime vittime recuperate sarebbero morte carbonizzate.

Il bollettino aggiornato finora parla di 20 morti e 40 feriti nell’incidente.

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6 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Pensate al traffico che ci sarà in questo cavalcavia vecchio quando verranno fatte e potenziate le nuove stazioni di Mestre e Marghera. Sopporterà il peso dei mezzi o avremo un altra Genova? Urge un collegamento via acqua tra Venezia e Mestre. Io non prego, io mi incazzo e sto male. Vite stroncate e sopravissuti che si porteranno dietro il trauma vissuto, famiglie che porteranno il lutto come un ergastolo. Tutto per l’ingordigia del guadagno di un turismo che è un cancro per la città e per chi la visita. È gente richiamata dalla pubblicità che manco sa dove arriva. E poi ci lamentiamo che intralciano la nostra vita. Vengono catapultati in una città dal turismo mondiale incapace di accoglierli. Altro che ticket in campagna elettorale, pagheranno comunque. Cosa sarebbe successo se il bus fosse andate ad idrogeno? Statevene a casa a Venezia viviamo male noi e voi e rischiamo quando saliamo sui mezzi vecchi di terra e di acqua. Però abbiamo fatto una conquista, i bagni chimici, che stanno da Dio con l’ architettura della città, non so chi avrà il coraggio di entrarci. Chi ha fede preghi perché spunti la coscienza ai colpevoli, che ci sono, e li distrugga.

      • Inutile spiegare a chi non può comprendere che ignorare nuoce pure a se stessi. Un ponte costruito nell’anteguerra con un guardrail bassissimo e ruggine in un un punto stretto con un straffico sostenutissimo ed un semaforo … Genova non ha aperto le menti degli italiani fatalisti quando a rimetterci la vita sono gli altri.

    • Il cavalcavia è al momento, e lo sarà per ancora qualche anno , sottoposto a un radicale restauro con rinforzo e restauro dei piloni , proprio per prevenire fatti come quello di Genova. Il progetto , così si leggeva tempo fa sui giornali, prevede anche il rifacimento del manto stradale dei guardrail o la sostituzione con barriere tipo new jersey….
      Tutti i mezzi , se non hanno dei dispositivi di sicurezza, possono prendere fuoco in caso di grave incidente qualsiasi sia la propulsione …. Vedremo nel prossimo futuro che verrà sostituito il litio con il grafene nei motori elettrici di prossima generazione…
      Resta il fatto di un tragico incidente ancora sotto indagine non possiamo quindi fare che solo delle ipotesi in attesa della conclusione dei periti

    • Il cavalcavia è sottoposto a restauri di consolidamento da qualche anno e lo sarà per altri anni …. i piloni sono stati rinforzati , secondo quello che ho letto tempo fa , saranno fatti il manto stradale e i guardrail nuovi o saranno messe delle barriere tipo new jersey…. il tutto per prevenire ( una volta tanto in Italia !!!) un disastro come quello di Genova ….

  2. A prescindere dalle cause, magari imputabili al mezzo, ad un malore o altro, quel tratto dove è successo l’incidente è fatto male. Uno scambio di corsia a due, come un binario del treno, regolato da un semaforo che più di qualcuno non vede o non capisce. Ora le indagini faranno luce su questa immane tragedia che ha colpito la città e verranno accertate le cause, ma al momento ci sono troppi “se” e troppi “perché” da colmare. Provo un dolore immenso per queste povere vittime, ma va anche reso merito a tutta la macchina degli aiuti che si è attivata immediatamente salvando la vita a molte persone. Ambulanze, vigili del fuoco, polizia locale, medici, infermieri, questi sono i veri eroi! Tuttavia, è giunta voce che nonostante molti di loro sono abituati a vedere cose poco piacevoli, davanti a questa enorme disgrazia, qualcuno ha avuto bisogno di prendersi un attimo di tempo per superare lo shock e questo fa capire la gravità e l’entità della situazione. Non ci resta che unirci nel dolore e pregare affinché il bilancio non peggiori. Tutta la cittadinanza esprime il suo profondo cordoglio.

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