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Incendio all’Ospedale Civile di Venezia, tutti si chiedono perchè

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Sono molti gli interrogativi sull’incendio scoppiato improvvisamente all’Ospedale Civile di Venezia rimasti senza risposta. Il presidente Zaia e il direttore Ulss Dal Ben escludono una mano dolosa, ma al momento l’unico dato certo è che la Procura ha aperto un’indagine.
Cos’è successo quella sera che ha portato danni per un milione di euro?
La dialisi al piano terra e il laboratorio analisi al secondo piano sono allagati a causa della rottura di un tubo del sistema antincendio, il sottotetto, da dov’è divampato l’incendio è completamente distrutto.
Mercoledì sera sono arrivate cinque squadre di vigili del fuoco, da Venezia, Mira e Cavarzere. Dalle 20 per quasi sei ore sono stati impegnati a domare le fiamme e a tenere sotto controllo i solai per evitare che si accendessero dei focolai. Nella palazzina andata in fiamme al secondo piano, ora l’intonaco staccato galleggia in acqua e al piano terra il soffitto gocciola.

Non si tratterebbe di incendio doloso, quindi “possibile” un corto circuito del vecchio sistema elettrico o un errore umano, come una sigaretta fumata nel posto sbagliato, da qualcuno che si era intrufolato nell’edificio per passare la notte al coperto.
«Stiamo cercando di capire le cause dell’incendio. Possiamo affermare però che è esclusa l’origine dolosa – ha detto ieri Adelchi D’Ippolito, procuratore aggiunto di Venezia dopo il sopralluogo del mattino – abbiamo messo sotto sequestro solo le piccole zone interessate dall’incendio».
La cronaca dice che intorno alle 20 all’interno dell’Ospedale civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia viene avvistato del fuoco. Le fiamme si sono propagate al terzo piano dell’edificio, nell’ala che fino a poco tempo fa ospitava il reparto di Medicina seconda. Pare che in alcune stanze, adibite ora a magazzino, fossero depositati dei contenitori con solventi ed altre sostanze infiammabili.

Alle 20 sarebbe scattato l’allarme automatico, collegato alla sala operativa dei vigili del fuoco e sono arrivate subito sul posto, tre squadre dei pompieri. L’odore acre e la paura per le fiamme e il fumo, hanno fatto sì che il centralino dei vigili del fuoco ricevesse numerose chiamate, da cittadini residenti in zona e preoccupati per la colonna di fumo che vedevano dalle loro case.
I vigili del fuoco hanno lanciato immediatamente acqua, grazie anche all’aiuto di una motobarca, all’interno della struttura, che però, avendo un sottotetto di legno, continuava a bruciare. I vigili del fuoco hanno abbattuto parte delle travature e degli infissi pericolanti.
I pompieri veneziani sono stati aiutati anche da altre due squadre provenienti da Cavarzere fino alla fine quando l’incendio è stato finalmente spento. Sono poi iniziate le operazioni di smistamento di quanto c’era all’interno delle stanze incendiate ed è stata messa in sicurezza l’area. Per fortuna non ci sono stati feriti.
Ora la parola agli investigatori.

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