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Il virus galoppa: la situazione oggi. Medici Anaoo: “Impedire ospedali al collasso”

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Il virus Sars-CoV-2 “galoppa tranquillo e continua ad infettare. Sta circolando indipendentemente dalla pausa estiva, cosa questa già preventivabile. Il numero di infezioni è significativo, superiore a quello che vediamo, e molto dipende anche dai tamponi fai-da-te che poi per tanti motivi non vengono dichiarati in caso di positività. Quindi il virus infetta e difficilmente ce ne libereremo”.

“Altra cosa è il Covid, la malattia, perché la stragrande maggioranza delle persone infettate ha una sintomatologia molto contenuta, definibile come piccola influenza”.
parla così all’ANSA Carlo Federico Perno, direttore dell’Unità di microbiologia dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

Lo specialista, nel fare il punto sull’andamento dell’epidemia ha tenuto a specificare, in merito all’ondata estiva, che questo virus essendo tra quelli “che non seguono l’andamento climatico, in quanto appartenente alla famiglia di quei virus che danno il raffreddore e che sono presenti tutto l’anno, è normale che non sparisca in estate”.

Perno parla poi di luci e ombre in questa fase epidemica. “Le ombre sono che il virus continua a circolare e abbiamo infezioni, ma, nonostante i nuovi contagi e il conseguente aumento dei ricoveri, le luci sono che c’è poca malattia, il vaccino sta facendo il suo lavoro e soprattutto, il denominatore più importante, quello dei decessi, ci dice che rimangono stabili o addirittura tendono a decrescere, con una mortalità che sta al di stotto dell’1 per mille, rispetto ai numeri di chi si infetta”.

“I 40 morti di ieri sono persone che hanno contratto l’infezione ma non necessariamente sono morti per Covid”, spiega Perno che con forza tiene a specificare la distinzione tra “infezioni e fase grave della malattia, e la mortalità che sta calando”.

Sui contagi tra i vaccinati anche con tre dosi Perno spiega che i vaccini “strutturati come sono proteggono dalla malattia non dall’infezione e non perché sono limitati ma perché sono pensati per questo” e fanno in modo che il virus “non scenda nell’organismo e nei polmoni”.

Infine sulle reinfezioni, che secondo l’ultimo dato dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sono salite all’8,4%, chi ha avuto il Covid prima di dicembre 2021 ha preso il Covid “di un virus che era diverso da quello attuale e rarissimamente evolve in una malattia grave. Stiamo osservando invece con grande attenzione chi si reinfetta Omicron con Omicron. Al momento sono casi molto rari e anche in questi casi la malattia è limitatissima se non del tutto assente”.

Visione molto meno ottimistica quella dei medici Anaao che chiedono misure straordinarie e urgenti per evitare il collasso degli ospedali.

“Misure straordinarie per evitare il collasso dell’intera sanità ospedaliera” e “un aumento della spesa corrente per un adeguamento degli organici, sia in Pronto soccorso che nei reparti, insieme con l’aumento dei posti letto ordinari”. E’ quello che chiede il segretario nazionale uscente del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, Carlo Palermo, nella sua relazione al 25° Congresso Nazionale dell’Associazione in corso a Napoli.

Ma, avverte, servono “interventi strutturali, non provvedimenti tampone”, allo scopo di “evitare che il diritto alla salute venga affidato alla carta di credito oltre che al luogo di residenza”.

“La sottrazione progressiva e inesorabile di risorse umane ed economiche alla sanità pubblica ha lasciato aperta la sola porta dei Pronto Soccorso (Ps) per garantire il diritto a curarsi e ad accedere in poche ore ad accertamenti diagnostici”.

“In che condizioni per pazienti e medici e infermieri, costretti a vivere lo stesso dramma su fronti contrapposti, è sotto gli occhi di tutti”, afferma Palermo.

Gli ospedali, rileva, “sono diventati i più grossi ammortizzatori sociali del Paese, simbolo del profondo malessere in cui sta precipitando il Ssn”, e la crisi dei Pronto Soccorso “ha la sua prima causa nel fenomeno della lunga attesa (il cosiddetto boarding) di un posto letto che non c’è a causa dei tagli”.

Negli anni 2000, osserva il segretario nazionale, “l’ospedale è stato praticamente svuotato, ridotto ad un ‘ospedale minimo’ “. La “tempesta perfetta si è poi scatenata quando il lavoro in PS, caratterizzato da stress psico-fisico e numerosi turni di notte e nel week-end, è diventato gravoso per i medici oltre i 50 anni e non più attrattivo per i giovani”.

I dati di oggi, intanto, dicono che sono 48.456 i nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.

Le vittime sono invece 44, stabili rispetto alle 40 di ieri.

Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 199.340 tamponi con il tasso di positività al 24,3%, rispetto al 21,8% di ieri.

Sono invece 227 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, due in più di ieri. Gli ingressi giornalieri sono 18. I ricoverati nei reparti ordinari sono 5.532, ovvero 190 in più di ieri.

Gli attualmente positivi sono 733.440, quindi 29.961 in più nelle ultime 24 ore.

Risulta in salita, infine, il numero delle persone che risulta positivo ad un tampone casalingo ma poi non esegue quello ufficiale e preferisce tacere per continuare a lavorare o uscire. L’isolamento, infatti, è ancora previsto dall’attuale normativa.

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