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Il nuovo direttore Ulss 3, Edgardo Contato: «Non vedo in questo momento per le scuole un segnale di grave pericolo»

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«Quello che trovo è un patrimonio, un’eredità preziosa. Di conoscenze, di esperienza, di dedizione e di professionalità. Il mio compito sarà quello di mantenerlo e incrementarlo e fare sintesi delle competenze dell’azienda». Si è presentato martedì 2 marzo, nella sede mestrina di via don Tosatto dell’Ulss 3, il nuovo direttore generale Edgardo Contato. Ieri giornata “del remigino” ha raccontato, dedicata all’inserimento nei reparti ospedalieri, all’Angelo di Mestre ma anche negli uffici e nelle sedi amministrative. Nato in provincia di Rovigo, 62 anni fa, si è laureato in Medicina a Padova e ha diretto l’Ulss di Ferrara per 10 anni. Dal 2011 al 2016 ha diretto la progettazione sanitaria e l’area vasta dell’Emilia centrale, Bologna e dal 2016 al 2021 è stato direttore sanitario all’Ulss 5 polesana. «Il mio obbiettivo ora è di mettermi a disposizione, cercando di perfezionare quello che già c’è».

Scuole

Contato ha già visto il sindaco Luigi Brugnaro e ha in programma per i giorni prossimi l’incontro con le istituzioni della comunità, sindacati, categorie, gli organi intermedi, le parrocchie e la stampa, «che è cinghia di trasmissione attraverso cui le informazioni giungono alla comunità –  ha detto – Considero importante il rapporto con la comunità e chi la rappresenta, specie in questo momento difficile in cui sono saltati punti di riferimento come la scuola. Questa che stiamo passando è una guerra, con migliaia di morti. Tenete presente che durante la guerra mondiale le scuole non sono state interrotte. Ora invece sono state chiuse».

Restando in tema di istruzione e didattica, Contato ha affermato di non ravvisare in questo momento per le scuole alcun segnale di pericolo. «Siamo in una fase di tranquillità, non mi sento di dire con i dati visti che rispetto a mesi fa ci sia un rischio maggiore: c’è ma non è così aggressivo. Le scuole nel nostro territorio non sono un problema. Stiamo lavorando per dare soluzione a un evento epocale», ha detto.

La sanità ordinaria e le assunzioni

Venezia è per il nuovo direttore «una vetrina sul mondo: la qualità dei servizi non può che essere elevata per chi arriva in questa città. La sanità di Venezia deve essere sanità di eccellenza – ha sottolineato – Ho già percepito l’impegno nei professionisti che ho incontrato e il lavoro portato avanti dalle persone che formano questa comunità: un assaggio della grande responsabilità che mi attende. Spero – ha detto – di essere all’altezza». Vaccini, tamponi, assunzioni di personale medico e sanitario sul tavolo del dg. Ma anche ripresa della sanità ordinaria. L’ambulatoriale, la prevenzione sono state sacrificate ma vanno riprese perché danno tranquillità alla popolazione – ha affermato Contato -. La carenza di medici di Medicina generale è un problema enorme, ne siamo convinti, ed è un tema su cui lavorare per far capire ai cittadini che nessuno sarà lasciato indietro. Dovremo creare presupposti affinché i cittadini anche nelle situazioni critiche possano avere una risposta».

Del resto, per il direttore, «la Regione non ha mai negato un posto: le richieste delle aziende sono state accolte, non si lesina sulle risorse umane e sui professionisti. La difficoltà è trovarli e questo non dipende dalla Regione. Sull’area medica qualcosa non ha funzionato se oggi ci troviamo con dei problemi. La pandemia ci ha fatto capire che la sanità la fanno le persone che ogni giorno tentano di far star bene i pazienti. Sulle assunzioni lavoreremo facendo in modo che gli organici siano adatti alle esigenze».

Vaccini

«L’obbiettivo è quello di non tenere nulla in frigo – ha detto il direttore -. Stiamo programmando in modo che nulla resti in attesa che qualcuno lo riceva. Per gli insegnanti c’è un percorso programmato, sono 14 mila i coinvolti. La programmazione da qui a metà marzo vede una copertura ampia. Arriveremo a vaccinare 8 mila insegnanti e se ci sarà una regolarità negli approvvigionamenti di AstraZeneca (come anticipato dalla Regione che prevede l’invio di altre dosi) potremmo entro il mese vaccinare tutta la popolazione degli insegnanti (quella che riterrà di vaccinarsi), sotto ai 65 anni e senza controindicazioni previste per questo tipo di vaccino. Per Pfizer terremo una minima scorta sotto il 10% per prevenire eventuali variazioni nella popolazione vaccinata e per avere la seconda dose a disposizione. Romperò le scatole a tutti – scherza Contato – capire quanti vaccini ci sono e che dinamiche abbiamo». Tra le 4 mila e le 4 mila e 500 dosi sono destinate alle forze dell’ordine: sono già a disposizione e vi sono contatti per mettere a frutto le dosi. Lunedì è uscita una nuova indicazione sul piano vaccinale: verranno rimodulate le somministrazioni agli anziani seguendo le indicazioni dell’organo centrale e della regione. Per le varianti del virus, oltre a quella inglese, «affronterò l’argomento per capire le potenzialità che abbiamo per intercettare le varianti e isolarle», ha concluso il direttore.

Antonella Gasparini

 

 

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