Granchio blu: si è tenuto oggi, in modalità videoconferenza, il vertice del Comitato di Gestione, del Gruppo Tecnico e del Comitato Consultivo del Distretto di Pesca Nord Adriatico, convocato dall’Assessore alla Pesca della Regione Veneto, Cristiano Corazzari. Vi hanno partecipato anche gli Assessori dell’Emilia Romagna Alessio Mammi (Agricoltura e Agroalimentare) e del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier (risorse Agroalimentari, Forestali e Ittiche).
Sul tavolo di confronto, il problema dell’invasione del “granchio blu”, i cui effetti drammatici sulle attività produttive legate all’allevamento di molluschi bivalvi sono stati ampiamente illustrati dai rappresentanti delle Organizzazioni professionali di categoria e sindacali presenti all’incontro.
“Nel corso della riunione – riferisce Corazzari – è stato approvato un documento ufficiale del Distretto di Pesca del Nord Adriatico, che costituisce una concreta base di lavoro per affrontare l’intera questione con concretezza e la necessaria tempestività”.
Il documento descrive le caratteristiche del fenomeno e di questo predatore di vongole veraci, mitili e ostriche e sottolinea come la fascia costiera dell’Adriatico settentrionale e il sistema delle aree lagunari comprese tra Monfalcone a nord e Ravenna a sud costituiscano il più importante polo produttivo di molluschi bivalvi d’Italia, sostenuto dal lavoro di circa quattromila imprese di pesca e acquacoltura.
In particolare, recita il documento, nei comuni del Delta del Po emiliano-romagnolo e veneto (Comacchio, Goro, Rosolina, Porto Tolle e Porto Viro) l’allevamento di vongole veraci, mitili e ostriche è una asset strategico per l’economia locale, stante che una parte consistente della popolazione residente è impegnata proprio nelle attività di pesca.
Il Documento si conclude con una serie di richieste da rivolgere al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste: convocazione urgente di un tavolo tecnico per definire e adottare con immediatezza misure e provvedimenti
Quella del granchio blu è una vera e propria emergenza, soprattutto tra i produttori di vongole, cozze e ostriche in Italia, con danni di oltre il 50% delle loro produzioni. Nuotatore forte, vorace e veloce, questo granchio distrugge molluschi e pesci negli allevamenti, tanto che sono in molti ormai a temere che, senza interventi urgenti, si potrebbe avere un Natale senza prodotto Made in Italy. E’ Fedagripesca-Confcooperative a tracciare la mappa dell’emergenza, parlando di una vera e propria invasione prolifica e dannosa.
Sul banco degli imputati il cambiamento climatico, con gli estremi fenomeni che ne conseguono. In Emilia Romagna, a Goro, con l’alluvione l’eccesso di acqua dolce che si è riversato in laguna ha tenuto a bada la proliferazione delle alghe ma non quella del granchio blu, diventato molto aggressivo con un aumento del 2000%.
In Veneto, nella Sacca degli Scardovari, dove si alleva la cozza di Scardovari Dop, invece si combatte contro il mix letale fatto di alghe e granchi blu. Una situazione che si ritrova anche in Toscana, nella laguna di Orbetello, dove il granchio blu minaccia la produzione di spigole.
Va fritto come moeca, o bollito e condito come maseneta