Granchio blu, è emergenza : si muove la Regione del Veneto per fronteggiare la minaccia, coinvolgendo attivamente il Prefetto di Rovigo, la Provincia di Rovigo, il Comune di Porto Tolle e persino la Regione Emilia Romagna.
Cristiano Corazzari, assessore alla Pesca del Veneto, ha rivelato che, in qualità di presidente di turno del Distretto di Pesca del Nord Adriatico, ha indetto un’urgente riunione del Comitato Direttivo, fissata per il prossimo giovedì 20 luglio, interamente dedicata a questa emergenza.
“Il nostro impegno è costante da giorni”, ha sottolineato Corazzari, “stiamo collaborando strettamente con il Comune di Porto Tolle e il Consorzio delle cooperative dei pescatori del Polesine per individuare soluzioni concrete ed efficaci per affrontare il fenomeno. Tra le misure in esame, rientrano anche le modalità ottimali per la cattura di questa specie invasiva e gli adeguati metodi di smaltimento degli esemplari catturati”.
L’assessore ha chiarito che l’ordinanza emessa dal sindaco di Goro (Ferrara) il 7 luglio non ha introdotto nulla di nuovo, bensì ha semplicemente autorizzato modalità e attrezzature che già trovavano impiego nelle lagune venete sin dall’approvazione della Carta Ittica Regionale e del Regolamento Regionale lo scorso gennaio. “Ciò che è stato attuato a Goro dal 7 luglio”, ha affermato Corazzari, “era già in uso a Porto Tolle da almeno sei mesi”.
Rivolgendosi al futuro, l’assessore ha garantito che si stanno elaborando soluzioni innovative e più efficaci che verranno definite in tempi rapidi, in accordo con la Prefettura di Rovigo e il Comune di Porto Tolle. La Regione del Veneto, inoltre, è già intervenuta riguardo al granchio blu fin dal novembre scorso, quando ha commissionato una ricerca specifica sull’argomento all’Università di Venezia in collaborazione con la Fondazione della Pesca di Chioggia.
Quella del granchio blu è una vera e propria emergenza, soprattutto tra i produttori di vongole, cozze e ostriche in Italia, con danni di oltre il 50% delle loro produzioni. Nuotatore forte, vorace e veloce, questo granchio distrugge molluschi e pesci negli allevamenti, tanto che sono in molti ormai a temere che, senza interventi urgenti, si potrebbe avere un Natale senza prodotto Made in Italy. E’ Fedagripesca-Confcooperative a tracciare la mappa dell’emergenza, parlando di una vera e propria invasione prolifica e dannosa.
Sul banco degli imputati il cambiamento climatico, con gli estremi fenomeni che ne conseguono. In Emilia Romagna, a Goro, con l’alluvione l’eccesso di acqua dolce che si è riversato in laguna ha tenuto a bada la proliferazione delle alghe ma non quella del granchio blu, diventato molto aggressivo con un aumento del 2000%.
In Veneto, nella Sacca degli Scardovari, dove si alleva la cozza di Scardovari Dop, invece si combatte contro il mix letale fatto di alghe e granchi blu. Una situazione che si ritrova anche in Toscana, nella laguna di Orbetello, dove il granchio blu minaccia la produzione di spigole.
Introdotti per fini economici??? Wow che fantasia…i motivi della loro presenza qui sono altri e non economici.
Carissimi nei mercati??? Si, fino a quando anche qui non si è scoperto come vivono e qual è il loro ciclo vitale….che vi invito a leggere sui siti specifici.
Ad oggi costano poco per tanti motivi, quali: sono fragili fuori dall’acqua, perdono facilmente le appendici (zampe e chele), mutano molte volte (quindi non è difficile TROVARE moeche) e sono tanti (aumento della quantità uguale diminuzione del prezzo per saturazione dei mercati).
Cordialmente
E poi non volete mangiare insetti ? ma mangiate questo mostro blu Shylock the first
Sono stati introdotti per fini economici e non solo in Veneto purtroppo non è stato considerato come spesso è successo L impatto sull ambiente ospite per cui sarebbe da chiedere qualcosa a qualcuno che come spesso succede ha dormito
Sono ottimi in cucina specie gli spaghetti se li vedessero ad un prezzo equo la gente li acquisterebbe.
Molto strano, tempo fa si diceva che ln cucina sono ottimi e carissimi. Pertanto da sfruttare come risorsa ittica.