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Go fato ben a andar via (da Venezia) chea volta e no me dispiaxe proprio”. Lettere

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In risposta alla lettera: “Nessun veneziano che conosco tornerebbe a vivere a Venezia”.

Il mio ritorno a Venezia quest’estate, é stato salutato con una pattuglia di militari con mitra a piazzale Roma.
Giro tutta la città, partendo da Strada Nuova, dove quei pochi bancarellisti sanno dire solo i numeri e ciao (tutti stranieri)…
Arrivo a Rialto e trovo una sola bancarella gestita da un veneziano (tutti stranieri anche lí).
A Campo Santo Stefano anche l’edicola é gestita da un indiano che venderebbe giornali ma in realtà vende solo ombrelli.

Tante facce nuove, nuove generazioni e io non esisto più se non nelle ombre dei ricordi.
Vado al Lido e trovo tutto cambiato (i bar cinesi vicino all’imbarco stile aeroporto “non mollano mai”… sono lì ormai da venti anni).
Giro e rigiro e trovo file mostruose a Murano… Tutti con la mascherina. (I vetrai non sono più quelli e fanno pochi affari).
Torno su strada nuova e l’unico posto sempre uguale é il Ghetto. Rivedo le mie ombre e poi riprendo il treno, pago con una App e leggo 3 QR code.

So che ci sono anche i droni subacquei e i sensori radar che controllano ovunque. Tante reti wi-fi e tanto stress.
Venezia 2021 non mi appartiene più, ormai l’ho già vissuta, consumata… Scappo via. “Go fato ben a andar via chea volta e no me dispiaxe proprio…”.

Luca S.
(lettera firmata)

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65 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Da quando che go visto Venessia mi vicentin magnagati so ‘resta de sasso .Maria Vergine ma come gai fato go pensa’ .La penso sempre e credo che sarà ora de salvarla sul serio e darghea ai venessiani e jutarli parche’ la se de lori prima e de tuti l veneti dopo.Ma femo presto i poltroni se drio magnarla tuta!!

  2. Ciao a tutti, io sono una campagnola trevigiana di 53 anni, lo preciso per cercare di farvi capire quanto Venezia risiede nel cuore e nell’anima di chi come me, pur non avendoci mai vissuto ma solo visitato, la sente come un gioiello di famiglia dal valore inestimabile. La sua bellezza è ineguagliabile. Pur avendo girato il mondo, Venezia resta il luogo che mi toglie il fiato dall’emozione che regalano i suoi palazzi, le calli nascoste, le ciacole e le battute dei Veneziani nei traghetti o nei bar dei lavoratori.Sarà perché sono una giramondo Veneta, ma quello è il marchio di cui mi mi sento fiera. Mi piacerebbe vivere a Venezia, godermi i tempi lenti, abbandonare l’auto, godere di teatri, concerti, mare….ma posso comprarmi una casa pagando il mutuo a 400 euro al.mese? O trovo solo rimesse piene di topi e umidità, x quella quota? Invece di spendere 80 euro x il pieno di benzina, posso girare un mese coi mezzi pubblici per andare dove voglio, magari anche in montagna con lo stesso abbonamento? Se sto male, poso scegliere se andare a curarmi in un ospedale a Treviso o Conegliano, o Montebelluna o Castelfranco…anche Pordenone se serve….ecco ho fatto 3 esempi delle mie necessità di donna che lavora per pagarsi tutto ciò che è puramente indispensabile. Se Venezia mi dà le stesse possibilità, bando al romanticismo, vado a vivere lì. Chiara

  3. Chi se ne va ha perso. Il gentile Luca ha deciso che Venezia non valeva la messa, se ne è andato e torna ora per sparare nel mucchio rabbiosamente, ma solo per autoconvincersi di aver fatto la cosa giusta. Di tutta Venezia vede solo gli stranieri che gestiscono banchetti. Incredibile: e tutto il resto della meraviglia della nostra Città dov’è? Ma i foresti sono dove lui non è più perché ha abbandonato il posto che ora non merita. Loro lo meritano più di lui, non c’è dubbio. Almeno lavorano qui. Lui no e non ha il diritto di recriminare per questo. Perché il mutamento di Venezia degli ultimi trent’anni (quello che ora tutti piangono e per cui si lagnano) è stato voluto dai veneziani e non da una razza aliena che è venuta a distruggerci. Se esiste una colpa per quanto successo è proprio dei veneziani che, in molti casi (non tutti, naturalmente), hanno venduto perché la terraferma è più comoda, ci sono più discoteche (sentito con le mie orecchie da uno che cinque anni fa è andato a Mestre), si arriva dovunque con la macchina, ecc. Ma prima hanno venduto, non sono andati via e basta. Hanno partecipato da protagonisti a quello che ora chiamano lo scempio e li fa ipocritamente storcere il naso.
    Costoro non si rendono conto, altrimenti sarebbero rimasti, che Venezia invece potrebbe essere una grande città del futuro, se solo avesse governanti illuminati e non quella farsa che ci ritroviamo. E residenti che vogliono cambiare le cose (qualcuno qui in questi commenti l’ho pur visto). Potrebbe essere una città tecnologica, una città di rappresentanza per le buone aziende e per i buoni affari, ma anche per la ricerca e per la tecnologia. Le possibilità ci sarebbero, ma i veneziani le hanno sprecate tutte, dalla prima all’ultima. Anche ora, quando parlano di come è bello il passato e come è brutto il presente “con tutti questi cinesi”. Ma loro vendettero ai russi, ai francesi, agli inglesi. E’ differente vendere a chi sembra più blasonato (un francese) di un altro meno “chic” (un cinese)? Siete fuggiti, spesso perché volevate altro, e ora venite qui a sputare fango solo per raccontarvi (e raccontarci) che avete fatto bene. Gli indiani, i cinesi, i pakistani e anche i francesi, gli americani, gli inglesi si sono guadagnati Venezia che ora è un’altra città.** Ma l’avete voluto voi veneziani che ve ne siete andati, non altri. Non avete aiutato, quando soffrivano, le grandi manifatture storiche, l’arte sublime del vetro è cancellata e così la sua storia, i tessuti, i ricami, l’alta ebanisteria, l’oreficeria, avete abbandonato, alcuni di voi hanno letteralmente “tradito”, e ora date la colpa ai turisti. Che però sono arrivati solo DOPO il vostro abbandono, hanno solo colmato il vuoto che avete lasciato voi.
    E, per favore, non fatemi ridere con: non ci sono case da affittare, perché non è vero. Ci sono case vuote, in rovina e chiuse a qualsiasi possibilità di abitare, e sono case di proprietà dei veneziani. E per gli affitti, forse non ci si rende conto dei prezzi che ci sono in altri capoluoghi di Provincia, qui a Venezia sono nulla in confronto. Anche a Milano chi non ce la fa ad affittare in Città va a vivere in uno dei numerosi paesi della cintura (e così a Bologna, Roma, Napoli), ma non si sognerebbe mai di insultare il posto a cui ha dovuto rinunciare. O si pensa che una coppia di sposi trentenni a Milano abbia la possibilità di trovare un appartamento in affitto a buon mercato più che a Venezia?
    Ci sono montagne di luoghi comuni su Venezia contro cui combattere. Fino a quando li utilizzeremo, non miglioreremo questa situazione.
    C’è molto da fare e molto si può fare per migliorare il presente e creare alternative al comparto turistico (su cui comunque campano ormai moltissimi dei pochi veneziani residenti, inutile far finta di niente, inutile sputare nel piatto dove molti mangiano: per fortuna che almeno c’è questo piatto…) che deve comunque rimanere, ma più intelligentemente guidato. E a coloro che pensano che i turisti debbano solo soggiornare negli alberghi (come se quello fosse un turismo buono mentre quello delle case private cattivo…), vorrei far vedere lo sfacelo dei palazzi abbandonati dai “veri veneziani”, che lasciano in rovina un patrimonio inestimabile fregandosene perché pensano di avere il diritto di rovinare quello che – solo di passaggio – è loro. E aspettano sempre che “venga uno e ci faccia un albergo”… Fantastico!
    Svegliamoci e ripopoliamo, ma con persone che pensano al futuro e alle possibilità straordinarie e straordinariamente moderne di un posto senza uguali come questo, non con chi viene a ringhiare sui banchetti tenuti da poveri cristi che arrivano dall’altra parte del mondo. Chi se ne importa dei ringhianti. Sono già fuori dalla storia.

    °° A proposito di Storia, si leggano, a vasta scelta, i numerosissimi volumi di Storia di Venezia che raccontano chi erano gli abitanti di questa Città nel Duecento, nel Trecento, Quattrocento, Cinquecento, Sei e Settecento…. e non venitemi a dire che in giro si sentiva parlare solo venexian… va’ là.

  4. Noi abitiamo in un paesino della cosiddetta Città Metropolitana (campagna dicono i Veneziani )conosciamo bene Venezia e ci andiamo spesso. Ma cosa non daremmo per vivere in centro città… nonostante tutti gli aspetti difficili che una città unica come Venezia riserva e i suoi problemi, siamo follemente innamorati di lei e se i prezzi delle case fossero più abbordabili non ci penseremmo due volte a trasferire la famiglia… ma purtroppo rimane solo un grande sogno.
    Lucia

  5. Sono nata a Cannaregio s.canciano e ricordo la Venezia di allora, a misura d’uomo, la maggioranza delle case era in affitto, e tantissimi veneziani per le strade, ho cercato sempre di non lasciare la mia città, e finora ci sono riuscita ma con sacrifici. Obbiettivo primario dovrebbe essere il ripopolamento di Venezia penso che tanti veneziani, se potessero tornerebbero, o nuove coppie resterebbero,ma non con le case minimo a 1000 euro al mese anche a trovarle, i proprietari non le affittano ai residenti ma ai turisti si e questo i nostri politici non devono permetterlo più altrimenti non si torna più indietro.

    • €1000 Al mese é una cifra “normale” nel centro storico italiano di tutte le città. Se guadiamo i prezzi all’estero ….. i €1000 sono pochini a meno che si guardi alla Spagna e Portogallo.

  6. Io sono nato a cannaregio sotoportego dei vede i, amo Venezia in ogni suo aspetto. Amo lo scorrere dell’acqua, amo veder la gente girare con la faccia stupita. Amo i baccaro e amo ciò che è Venezia.. Unica.. Lo so che il consumismo la sta logorando, e che flotte di forestieri tentano di invader la, ma. Il. Suo cuore c’è,, siamo noi, e questo non c’è lo toglierà mai nessuno.. Per semper fidelis.. Vivo a Milano per lavoro, ma io sono… Venezia dentro.. Forever

  7. Venezia è stata costruita da generazioni di persone che avevano una visione e la consapevolezza di costruire e vivere in un posto il quale non aveva eguali al mondo.
    Ora di questa grande città non rimangono che vuote stanze disabitate. L
    e persone che l’hanno costruita e vissuta non esistono più.
    I posteri hanno prima costruito porto-marghera e Mestre e poi sono scappati.
    I pochi rimasti nad abitare onn hanno saputo correttamente amministrarla perseguendo solo fini economici e speculativi .
    Mi spiace ma non credo nessuno meriti più la bellezza ed il sogno di Venezia.
    È giusto che affondi.. ha scritto la sua storia.

  8. Venezia non è una cartolina che rimane immutata nel tempo. Venezia siamo noi e rispecchia i mali e i beni di questa nostra società. Non ci sono confini, non più veneziani doc o altre nostalgie infantili. L’umanità continua a camminare e l’unica è prendersi x mano. I ricordi d’infanzia è bene tenerseli cari ma niente di più

  9. Sono la solita padovana che ha frequentato per tanti anni Venezia, in compagnia di amici, dei genitori, con la scuola. Mai mi sono stancata di ritornarci.Sono pienamente d’accordo con Silvy.

  10. Vivo e lavoro a Venezia da circa trent’anni. L’ultima occasione buona che Venezia ha avuto di invertire la rotta è stato il Referendum per la separazione tra Venezia e Mestre del 2019. Interessante notare che Venezia ha vinto il Sì mentre in terraferma il no. Mi chiedo se questo sistema è legale credo ma potrei sbagliare che avrebbero dovuto votare solo i residenti a Venezia. Come mai in terraferma si è votato contro la divisione? Forse è solo una questione romantica? Come è possibile gestire 2 realtà così diverse con una sola amministrazione comunale?

  11. In effetti vivere a Mestre, e ti sembra di essere in Bangladesh , è molto meglio…chissà perché allora per farsi il giretto vanno tutti a Venezia e non restano a camminare nella meravigliosa terraferma? Io da trasferita(costretta) tornerei domani. Basta conoscere le zone meno battute dai turisti e si sta da Dio…ciaone

    • Nata e vissuta a Venezia, mi sono trasferita al Lido per matrimonio, ma solo la pandemia ha potuto interrompere i miei quotidiani giri “in città” per acquisti al mercato, incontri con le amiche per lo spritz, spettacoli a teatro, pranzo dai cugini, messa con tutta la famiglia per ricordare il grande zio, o semplicemente per gironzolare per le calli sconosciute al turismo…. Mi sento profondamente VENEZIANA e adoro la mia città, dove torno volentieri dopo qualunque viaggio nel mondo!!

  12. Sono nato a Venezia, in Calle S. Domenico, ma da quasi 40 anni lavoro e vivo in Sicilia… Mi sono sempre sentito veneziano, torno a Venezia appena possibile e considero un privilegio esserci nato… Venezia non ha bisogno di pietà, né di critiche sterili, ma di buone idee e di fatti concreti, soprattutto dai veneziani e da chi la ama incondizionatamente

  13. Buongiorno, abito in provincia e amo Venezia alla follia pur con le sue difficoltà. Per me è una città unica e considero un privilegio poterci lavorare e vivere. Il mio sogno sarebbe poterci abitare e lavorare, per questo lancio un divertente appello: cerco un moroso Veneziano!!!

  14. Quando sono andato via da Venezia, via Garibaldi, per trasferirmi a Mestre ho pianto per tutto il viaggio. Ma quando sono tornato e ho attraversato San Isepo e tutta la via garibaldi e le ho trovate vuote senza banchetti per fare la spesa ma tristemente piena di bar e locazioni turistiche, svuotata nell’anima, ho capito che Venezia era ormai un sogno diventato un grande parco a tema.

  15. Vorrei lanciare una provocazione, quindi prendetela per tale. Perché non fare una tessera (o altro sistema identificativo) solo per i residenti in centro storico, che dia la possibilità di fare acquisti a prezzi ragionevoli, che permetta di avere un affitto calmierato ( ai livelli della terraferma), dei servizi agevolati? C’è l’imob e anche la possibilità di accedere ad alcuni musei pubblici ma non mi sembra che ci sia altro, o sbaglio? Chiedo ai Veneziani, potrebbe essere interessante?
    Naturalmente poi, sarà necessario fare i controlli ed essere rigidi con i soliti furbi, perché questi si prenderebbero gioco di tutto il resto della popolazione…
    Sarebbe interessante fare una discussione su questo…

  16. So venexian de aqua..nato nei anni cinquanta..abito in campagna a Mestre..si Mestre x i venexiani..se campagna…anca Mian e Roma…tutta campagna,fatto el ponte che ne congiunge a Mestre…son da via.. quaranta anni fa..go dovuo andar via per el mio lavoro,che non me permetteva de viver a Venexia..go ancora parenti a Venexia..i ultimi de una generasion de venexiani che se ga estinto..tutti usciti..o morti..El mio ricordo dei meio ani dea mia vita..li ho vissuti nella città più bella del mondo..mi son sposa’..go avuo do fioi..nati venexiani…ora campagnoi..Mi è rimasto un ricordo di una città allora strapiena di gente..di dialetto ..di allegria..di vita meravigliosa…Abito a Mestre…la più brutta città d’Italia..ancora oggi..ritorno a Venexia spesso..resta la mia città..che ho dovuto lasciare…non la riconosco più..tutto è cambiato…ma camminando x calli e campielli..cerco di rivivere la gioia di un tempo…torno a Mestre con un magone e un rimpianto..si Venexia..non è più quella dei tempi miei…ma resta la mia città che mi ha dato tanto in anni lontani…

  17. Per Frank. La tua risposta a Luca. S è stupida. Io sono veneziana doc, conosco benissimo la storia dell’arte (ho studiato con artisti famosi), ho una laurea in architettura, so vogare, adoro la mia città e sono affascinata dalla sua poesia, ma 5 anni fa me ne sono andata e non tornerei a viverci. Venezia è sempre là, io ci vado spessissimo ma non è più lei. Dove sono i vecchi bacari con i tavoli pieni di goocatori di carte, dove le cantine Sima con i veri cicheti, dove i vovi duri, la spienza, i nervetti ? Dove lo stecco di patate fritte di S. Polo, i negozi di vicinato, i merciai, i panettieri, il mercato di Rialto, luoghi che frequentavamo ogni giorno e dove ci incontravamo con gli altri veneziani.Tutto sparito. Il bianco era un calicetto e ne bevevamo tre con amici vari, oggi è un calicione di barricato che costa un mutuo e se non ti ingozzi di patatine ti te imbriaghi. Caro Frank, non è che chi è andato a vivere fuori (in terra ferma) non ami più Venezia e non vada più in laguna o all’accademia o nelle chiese varie a vedere Bellini, Bassano o il Tintoretto, no, è che LEI non c’è più, l’hanno trasformata in un’altra cosa. Purtroppo tutto si trasforma e anche la Venezia dei miei 10 anni (ne ho 70) era diversa da quella dei miei 40, ma quella degli ultimi 20 non è più neanche nostra.

  18. Ho letto con interesse i vari commenti, io faccio qualche proposta: chiudere il ponte che collega Venezia a Mestre, si accede solo con treni-navetta, biglietto comprensivo di ticket d’ entrata da riservare in anticipo per controllare e limitare il flusso, possibilità di passaggio solo per macchine con biglietto per il Lido, niente autobus!! Vaporetti e motoscafi elettrici!! Per i R&b tasse piu alte!!! Sono d’accordo privilegiamo gli alberghi.

  19. Come tutti i centri storici le grandi città anno perso i suoi valori tradizioni storia i residenti storici sono stati sostituiti dalla globalizzazione è la globalizzazione ci ha portato anche lo spaccio è la delinguenza è per finire i sindaci come Brugnaro che da buon imprenditore a giugno metterà i tornelli a pagamento trasformando la città in museo a cielo aperto perché come dice lui con La sua risata da bovaro (a Venezia devi spendere altrimenti te ne stai a casa tua)

  20. Buongiorno,
    Io vivo a Padova, ma la mia famiglia ha origini lagunari. Mio padre era un barcaiolo veneziano e amo Venezia più di ogni altro luogo al mondo. Ci vado spesso per sottrarmi dallo stress e dal traffico impazzito di una città che di muove solo sulle ruote. Quando arrivo in laguna mi sembra di rinascere, di respirare di nuovo. Venezia non è solo Strada Nova o San Marco, la venezianità è qualcosa che si respirare nelld calli nascoste, lungo le rive poco frequentate, nei suoi sentieri e nei suoi campielli più nascosti. Si è vero ci sono molti “foresti” che vendono di tutto e poco made in venice, ma questo succede anche a Roma, Parigi o Londra. Venezia è unica, Venezia è una sensazione che solo chi ha sangue veneziano nelle vene, forse, può comprendere. Sono d’accordo che bisognerebbe fare di più per aiutare i giovani a non abbandonarla e ad investire di più per la sua salvaguardia e servizi per tutti i residenti.
    Ho ancora qualche parente in Castello e alla Giudecca, purtroppo papà a suo tempo cedette la casa per trasferirsi in terraferma. Il mio sogno invece è quello di tornare, perché Venezia non è una città, ma un modo di vivere.
    Buon anno a tutti.
    Alvise De Rossi

  21. Godetevi le cose belle di Venezia che sono enormemente tante.
    Non camminate per le calli con la testa all’indietro.
    Quando non ce la fate più tuffatevi nel caos di qualche grossa città.
    Sono come Vania che per tornare a rivivere a Venezia si sta separando.

  22. vivo a Venezia da 45 anni lavoro da più di 20 in un negozio storico. rimpiango gli anni 80 dove la sentivo come non mai la città dei veneziani ma non me ne andrei perché qui ho le mie radici e quello che per me è la mia Venezia. lei ne ha avuto la possibilità e ne vede solo i cambiamenti forse negativi a volte ma perché forse ha trovato una realtà migliore. certo è che il futuro lo creiamo noi cn la resparanza che sia migliore

  23. Scommetto che sei il tipico veneziano disfattista ignorante della storia e dell’arte della sua città che non sa vogare e pertanto non ha mai osservato la meraviglia la poesia che la città offre quasi in ogni sua parte dall’acqua…. Che dire di più, fai bene a trasferirti in luoghi dove i bar che sono una cosa importantissima nella vita di ognuno di noi, sono gestiti da italiani!

    • Ben detto…vogliamo sempre vedere ciò che nn ci piace…dobbiamo pensare alla meraviglia per gli occhi che ci regala questo luogo magico…resta in piedi senza le nostre lagne ..fiato sprecato…la storia…l’arte…gli amori…la musica..le vicende…che hanno fatto grande Venezia e tutta la nostra stupenda Italia…siamo solo capaci a vedere i nostri stessi errori…e andarsene…e quando nn abbiamo voglia di impegnarci per vedere altro giudichiamo…niente di più banale…Cara Venezia…sei il luogo più magico che esista…

  24. Vivo a Venezia da diversi anni. Qualche anno fa ho avuto la tentazione di andarmene: e’ dura uscire di casa dovendosi fare largo fra la folla fatta per lo più di persone che camminano col trancio di pizza e la coca cola in mano fin da quando arrivano a piazzale Roma, e raramente alzano gli occhi dal telefonino…stimola istinti poco umani. Ma la bellezza di Venezia non ha pari al mondo; i suoi ritmi lenti, i suoni, la luce, anche le battute dei negozianti – mai sentite altrove – compensano ogni fastidio. Una giornata a Torcello nella luce invernale spiega più di tante parole. Durante l’epidemia covid ci siamo riappropriati della città, abbiamo visto come potrebbe essere se solo venisse messo un limite alle orde dei turisti. Dipende da noi. Le mie figlie non sono nate qui, ma non vogliono assolutamente andarsene. E io spero nelle nuove generazioni. Mi auguro che amministrino con saggezza e rispetto tanta bellezza, che riescano a promuovere l’insediamento di attività alternative al turismo e che incentivino un turismo più rispettoso e più appassionato. Personalmente, non mollero’: da qualcosa bisogna pur cominciare, io comincio da me, da noi.

  25. Buongiorno,
    Sono d’accordo con quanto scritto solo in parte e che molto sia cambiato e vero.Ho lavorato per più di 40 anni, sono nato e cresciuto per quasi 30 poi come molti son dovuto trasferirmi in “terraferma” per puro problema economico, non sarei mai riuscito ad acquistare un appartamento…
    Ma tornerei anche domani, non si smette di amarla perché arrivano “ i stranieri coi schei“
    “ I Stranieri “ sono anche a Londra,Parigi,ecc
    Il mondo è cambiato.
    Il grande problema è lo spopolamento, se chiudono i negozi, i banchetti a Rialto, poi le Scuole, allora si saremo al tramonto..Spero che la politica faccia qualcosa di serio, io posso solo continuare ad amarla,

  26. Carissimi amanti di Venezia.
    È tutta la società che è cambiata. Solo che Venezia è strutturalmente una città antica ed è difficile tenerla al passo con i tempi. Inoltre negli ultimi vent’anni ha avuto la sfortuna di essere governata da speculatori più che da menti lungimiranti.
    Pensiamo se tutti i quattrini intascati col Mose e altro fossero stati messi a disposizione di giovani coppie che prendessero la residenza in città; contributi per residenti che aprono attività in Venezia; rimordennizzare i trasporti interni (quanti anni sono che ci sono questi vaporetti?).
    E poi non penso che sia un problema per avere soldi per Venezia se si mettono sul tavolo progetti di questo tipo. Ad esempio quest’anno arriveranno in Italia un sacco di soldi. Ma pare che manchino idee e progetti.
    Buone Feste.

  27. Sono molto rammaricata nel sentir dire a Venezia non ci tornerei più perché se sei e ti sentì un vero veneziano non dovresti abbandonarla mai per fare cosa cosa poi capisco il lavoro ma lo fai perché la terraferma ti offre la possibilità di avere la macchina per caricare la spesa? Avere la casa bella? Si è vero c’è la massa del turismo mentre in terraferma c’è il traffico bestiale

    Purtroppo, se siamo ridotti così è colpa del malgoverno della città: dal cemento al Lido a opere disastrose come il famoso ponte, di cui per anni ha cercato di nascondere le magagne, finché lo stesso progettista spagnolo non ha preso le distanze dalla realizzazione.
    Ma non solo questo, la fame di soldi e quanto altro ancora

    La mia Venezia patrimonio dell’Unesco dal 1987
    ♥️ Per la vita e non ti abbandonerò mai !
    Quei pochi anziani rimasti sono la storia della mia città mi hanno cresciuta e dato i valori ho dei ricordi fantastici vorrei tanto ma è solo un sogno poterci riprendere la città

  28. Purtroppo è tutto vero. Oramai sembra solo un grande centro commerciale, con una location stupenda.
    Da piccolo, correvo per le calli, scoprivo meraviglie, parlavo con i veneziani. Era la fine degli anni 80, i miei avevano attività li, ma noi siamo dalla “campagna”.
    Per vent’anni vi ho lavorato, ed ogni giorno ho visto qualcosa che non avevo mai visto prima, ma anche l’inesorabile svolta commerciale. Raramente senti un veneziano parlare per le calli ormai (sono davvero pochi), ci sono migliaia di bacari, ristoranti dove la cucina tipica è stata sostituita dalle trappole per turisti, negozi di grandi firme per turisti facoltosi e molto spesso poco rispettosi, immondizia lasciata da chi la viene a vedere in corsa in mezza giornata, perché in una settimana devono fare il tour dell’Italia.
    Venezia non è più Venezia, e questo uccide l’anima di chi l’ha amata davvero.

  29. Vivo e lavoro a Venezia dal 1991 e faccio del mio meglio per tenerla viva. Chi l’ha lasciata avrà senz’altro le sue ragioni ma ci risparmi la lagna per favore. Neanche a me piace la piega che hanno preso le cose, ma fatti e non chiacchiere.

    • Non deve darti lui i fatti, ma chi la governa e la popola. La lagna è non solo accettabile, ma addirittura DOVEROSA se proviene da una persona NATA a Venezia e che parla per amore. O forse quando gioca male la tua squadra del cuore dici che ha dominato la partita?

  30. Venezia citta’ di affari per chi investe, finanza, fondi internazionali, attivita’ commerciali eccecc…..Dispiace dirlo, ma bisogna essere obbiettivi, Venezia è citta’ che pochi possono permettersi, intendo viverci, citta’ per benestanti dove tutto costa molto caro, citta’ difficile ma nonostante tutto una meraviglia. Ci vivrei ma bisogna essere ricchi, per la gente normale che vive di stipendio la vedo dura. D’ altra parte andate a vedere chi vive nel centro delle grandi citta’ europee come Londra, Parigi, Berlino eccecc non di certo persone con stipendio da impiegato quando gli immobili non sono altro che sedi prestigiose di grandi societa’. Venezia, come residente comunque e nonostante tutto, rimane il sogno di tanti e anche il mio.

  31. Quando vivevo in Venezia, spesso denunciavo ad alta voce il problema dell’invasione dei barbari, ed allora ero una anima politica, e non solo nelle assemblee di partito, ma anche ad amici e conoscenti, profetizzavo il saccheggio della città e dei suoi valori culturali , nella micro imprese e ribadivo la necessità di una presa di posizione da parte della amministrazione, ed invocavo che il provvedimento più accorto fosse , l’intervento sugli affitti spropositati e un regolamento per calmierare sia gli affitti che le attività premiando i più capaci e fedeli alla tradizione ,, e formare un nucleo duro di attività autoctone artigianale e commerciale in funzione di preservare quel patrimonio culturale artistico e folcloristico unico nel suo genere….ora dopo più di 30 anni sono arrivati al capolinea..” Morte a Venezia ” … adesso fate il referendum per la separazione tra Mestre e Venezia ..e poi chiudete i cancelli del cimitero.. grazie politici..

  32. Ho preso una casa in affitto a Venezia, dopo anni che andavo in stanze, Bed and breakfast, ecc. Venezia è il mio sogno ad occhi aperti che diventa realtà ogni volta che posso respirarla, sentire il suono delle piccole onde che si infrangono vicino, guardare “stupefatta” i lampioni rosa che illuminano un paese incantato… sono iscritta a Ca’Foscari… e non cambierei città di studio per nessun altro al mondo…sto conoscendo veneziani e persone che come me hanno in passato scelto di vivere senza auto….con l’acqua alta…
    Chi va via da Venezia…non la merita!

  33. Vivo e lavoro a Venezia dal 2015. L’ho fortemente voluto, sin dall’infanzia. E’ cambiata, violentata, snaturata: vero, ed io ci sono.
    Il resto è rimonta del sentito dire, rumore di fondo. Il cambiamento occupa il posto delle grandi costanti nell’esperienza umana. La disfatta, no.
    Che rimanga chi è disposto a lottare, capendo il privilegio che comporta.
    Questa città ha bisogno d’amore. Siate coraggiosi.

  34. Beh! Sinceramente ho vissuto 50 anni al lido e adesso che abito in terraferma (campagna come direbbero in tanti) non sono per niente dispiaciuto. Del lido rimpiango (neppure tanto sentito) solo 2 cose :
    – la vista fronte mare dove ho abitato in lungomare;
    -la possibilità di prendere le canne da pesca e andare dove mi pareva meglio a pescare orate, ombrine, branzini. Tutto il resto è un vano ricordo di te ua do nei p ed Imu Ann in 70 arrivai a Lido da Merano (BZ) dopo avere girato l’Italia da Napoli a Roma, da Trento a Brunico, da ….,etc……

  35. Secondo me tornare indietro è possibile. Basta volerlo. La colpa è solo dei veneziani, i quali, anziché contrastare il turismo di massa, lo hanno incrementato sfrattando gli abitanti locali e non affittando più le case ai veneziani stessi, per farne appartamenti da Airbnb. La soluzione può essere una sola: Venezia deve accogliere solo il numero di persone che può essere alloggiato nelle strutture alberghiere, non uno di più. Riaffittare case a gente che vuole vivere e lavorare lì. Riappropriarsi delle attività commerciali della città. Utopia? Forse.

  36. Buongiorno. Io invece lavoro a Venezia e abito in campagna. Ma il mio obiettivo è quello di abitare a Venezia. Sta solo a noi “sognatori” cambiare e migliorare la città così come è ora, abitandoci e donandole la vita che merita. Grazie.

  37. Gentile Luca concordo con la sig.ra della precedente lettera le sue parole feriscono quei pochi veneziani che son rimasti mia mamma di Cannaregio a malincuore ha lasciato la sua città e innegabile che non è più la Venezia di una volta e questo è un dispiacere forse anche io da sognatrice mi auguro che possa ritornare a essere la Venezia di una volta

  38. Non sono veneziana, sono trevisana e amo venezia, sto seguendo le vostre lettere con amarezza, da anni avevo percepito che Venezia sarà solo un museo all’aperto. Quando cammino per le calli, l’aspetto che la distingue sono i “veneziani” che parlano tra loro, che si fanno la battute, che si prendono in giro, che si mandano al quel paese in modo bonario e divertente, coloro non comprendono il dialetto locale non possono comprendere, i residenti sono l’anima della città museo. Ho visto il film Welcome Venice, ne è una espressione di quali valori si perdono in nome della ricchezza.

  39. Sono d accordo Venezia é una grande città e comunque al di là del fenomeno turistico da rivedere nel suo insieme é vivibile e sicura differentemente da qualsiasi entroterra qui di rapine, furti in appartamenti ecc, c’è ne sono veramente pochi e per le strade si incontrano ancora quei pochi veneziani che restano e si scambiano due ciacole…. Ma in nessun altro posto accade questo al massimo si trovano agli ipermercati…. Non mi sembra la stessa qualità della vita, auto e via. Non disconosciamo la nostra origine veneziana e tornate i a vivere se qui sono le vostre origini.

  40. Ciao Luca,
    ” Heimat ist ein Gefühl .”
    Auch wir spüren die Veränderungen bei unserer
    ” Heimkehr.”
    Zu jeder Zeit war Venedig,
    und seine Bewohner,
    ” Gefahren” ausgesetzt,
    und sich ” mutig ” zur Wehr
    gesetzt .
    Es wird immer , für Alle ,
    die ” Serenissima ” bleiben .
    FedericoMosello & Dolce Renata

  41. Gentile Luca S.,
    Le tue parole feriscono i pochi veneziani resilienti, come me. Nemmeno a noi piace questa Venezia espropriata, violentata e venduta ma continuiamo a sperare che chi di competenza voglia lavorare per restituirle nel tempo il tessuto urbano e sociale che ha perso nei decenni e che garantiva la sua unicità. Io sono convinta che la logica del solo turismo sia perdente perché senza i cittadini una città non ha senso. Penso che a lungo andare anche i turisti si stancheranno di venire in una città pur bella e magica per costituzione ma, nostro malgrado, ASSOLUTAMENTE FASULLA E RAPACE.
    Forse sono una sognatrice, ma so di non essere la sola. Buona vita da foresto :-)

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