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Giubileo al via, i fedeli a San Pietro tra poco varcheranno la Porta Santa

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Giubileo al via, i fedeli a San Pietro tra poco varcheranno la Porta Santa
Giubileo al via. Tra timori, preoccupazioni, imponenti servizi di polizia, l’arrivo dei pellegrini è cominciato.
Tutte piene di fedeli le strade – in particolare quella vicina a porta Sant’Anna – che portano a piazza San Pietro, dove alle 9.30 il Papa celebrerà la messa per l’apertura del Giubileo della misericordia.
Le persone sono in fila a San Pietro per partecipare all’apertura della porta Santa. Le forze
dell’ordine hanno aperto i varchi di accesso alla piazza dove sono allestiti metal detector e i fedeli si stanno sottoponendo ai controlli.

Giubileo per un mondo migliore.
“Da questo Giubileo mi aspetto che cambi qualcosa nel mondo, meno violenza e più incontro tra le persone”. Lo dice Luisa, una delle pellegrine arrivate a San Pietro per partecipare all’apertura della porta Santa. Jasmine, originaria di Mauritius, in fila per accedere a piazza San Pietro spiega: “Siamo venuti a pregare affinché ci sia la pace e non la violenza”. “A me piace il Papa – dice Anne di Dublino -, è un uomo semplice e dà messaggi semplici e profondi: umanità e pace”.

Sicurezza prima di tutto.
Giubileo al via con santa pazienza, tra l’altro: lunghe file sono dovute anche ai diversi controlli che vengono fatti dalla forze dell’ordine. Tutte le borse vengono aperte e le persone vengono controllate con metal detector portatili.
Ma le maglie strette della sicurezza in arrivo alla Basilica di San Pietro prevedono anche il primo controllo nelle tasche ma anche nei passeggini e carrozzine.

Giubileo occasione di confronto
“Il Giubileo della Misericordia indetto da papa Francesco, al quale rivolgo questo augurio, potrebbe diventare occasione di confronto pacifico e costruttivo tra genti di culture e religioni diverse”. E’ il messaggio del Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, al pontefice.
“In concomitanza con l’inizio del Giubileo gli ebrei di tutto il mondo, e con loro la comunità romana, festeggiano Chanukkàh, la festa delle luci, che porta un grande messaggio di speranza – ha aggiunto Di Segni -: il trionfo della luce sulla oscurità dell’intolleranza e dell’oppressione. Mi auguro che la stessa speranza sia condivisa dai pellegrini cristiani, affinché si prosegua uniti contro ogni forma di terrore, contro chi vuole far vincere la paura sulla vita; e che si operi tutti in difesa della dignità umana in coerenza con l’originario messaggio della Bibbia ebraica”.

Nel segno di periferie e povertà.

Il Giubileo comincia questa mattina davanti alla porta santa di San Pietro.
E’ il primo indetto da papa Francesco ed è intitolato alla misericordia, quindi è il primo in assoluto “a tema” nella storia della Chiesa.
Le periferie e le povertà sono al centro di questo Anno santo, in sintonia con la tradizione biblica che lo vedeva come occasione per la remissione dei debiti e la restituzione delle terre. Ma periferie e fragilità sono la vera ossatura del giubileo, che papa Bergoglio vuole sia celebrato in ogni diocesi del mondo, dove ogni vescovo potrà individuare le necessità specifiche del suo popolo, e farsi prossimo alle ferite, spirituali e materiali, di questo.
Vescovi e confessori hanno ricevuto specifiche indicazioni in tal senso.

Misericordia.
Chiunque potrà andare in pellegrinaggio a Roma, e anche a Roma, attraversando la porta santa di una delle basiliche principali, dopo essersi confessato e aver fatto la comunione, potrà ottenere l’indulgenza plenaria.
L’indulgenza – che è la remissione non dei peccati, ma di tutte le pene che rimangono da scontare, quando le colpe siano già state perdonate – è una delle caratteristiche principali dei giubilei, e nei secoli ha dato vita anche a deviazioni, tanto che a partire dalla critica
alla pratica delle indulgenze Martin Lutero diede vita alla Riforma protestante. Ma la Misericordia resta caratteristica principale di Dio anche per i protestanti, come lo è per cattolici, ebrei e islamici, e un Anno santo intitolato ad essa potrebbe avere risvolti interessanti anche per il dialogo interreligioso e interconfessionale, e per il ruolo che le fedi possono svolgere per la pace mondiale.

Questa mattina, dunque, davanti all’architrave di marmo e alle formelle di bronzo della porta giubileo porta santasanta di San Pietro, il papa latinoamericano invocherà il Dio che manifesta la propria onnipotenza nella misericordia e nel perdono, rifugio per l’umanità che ha bisogno di pace.
E tra l’anticipo in Centrafrica e l’invocazione di oggi a Cristo, “porta” per la misericordia, c’è già molto del senso che il papa Bergoglio vuole dare a questo evento.
Lo inaugura a 50 anni esatti dalla chiusura del Concilio ecumenico Vaticano II, che voleva dialogare con il mondo moderno con misericordia e mettere la propria compassione al servizio della pace.
E lo ha annunciato nel secondo anniversario della sua elezione al soglio di Pietro, quando già era evidente come la misericordia sia non solo nel suo stemma pontificio, ma soprattutto nel cuore del suo pontificato, molla delle sue azioni, anche delle più audaci iniziative di fraternità.
Come si è compreso leggendo la Bolla di indizione del giubileo, “Misericordiae vultus”, papa Francesco percepisce la misericordia, in questo preciso momento storico della Chiesa e dell’umanità, come una urgenza.
La Bolla è anche una esortazione a non cadere nella “indifferenza”, altro grande tema bergogliano.

Un Anno santo delle periferie inoltre non può che diminuire l’importanza del “centro”, e anche questo dà l’idea di come il papa intende la Chiesa, e il rapporto tra le sue strutture centrali, sempre a rischio di trasformarsi da servizio a potere.
Fino al 20 novembre 2016, giorno di chiusura del giubileo, a Roma si svolgeranno una serie di eventi, dalla apertura della porta santa delle altre basiliche giubilari (San Giovanni, San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore). Il Papa si è impegnato a tenere un sabato al mese una udienza generale in più, in giugno guiderà nelle basiliche un ritiro spirituale per i pellegrini, e ha annunciato che ogni venerdì compirà un gesto giubilare.

All’apertura della porta santa, sarà presente anche il papa emerito Benedetto XVI. Tra le delegazioni presenti alla messa, anche quella guidata dal presidente italiano Sergio Mattarella. I fedeli che saranno in piazza San Pietro dopo la recita dell’Angelus, saranno i primi a poter varcare la porta santa.

Mario Nascimbeni
08/12/2015

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