Attacchi alla persona: la mia azione per riportare toni e comportamenti democratici in Consiglio.
Non è stata, la mia, una reazione immediata, ma una decisione ponderata. Non è mai facile, infatti, contrapporsi da soli a chi ha molto potere, ma è pur vero che un gesto può assumere valenza collettiva, se motivato seriamente.
Per questo, alla fine, mi sono convinto a querelare il sindaco per le affermazioni offensive che mi ha rivolto nel corso del Consiglio Comunale dello scorso 20 dicembre.
La mia, ci tengo a precisare, non è un’azione contro la persona, ma un richiamo affinché si torni a toni e comportamenti democratici nel Consiglio comunale di Venezia. Toni e comportamenti che ogni persona che ricopre un ruolo istituzionale non dovrebbe mai dimenticare o far venir meno. Ricoprire una carica istituzionale vuol dire infatti mettersi al servizio degli altri, mai ritenersi al di sopra di loro. Chi ne è investito non dovrebbe sottrarsi al confronto civile e democratico, lasciandosi andare all’insulto o all’offesa dell’avversario. Non dovrebbe assumere atteggiamenti di sopraffazione davanti alle opinioni divergenti. Non è tollerabile, in democrazia, che i consiglieri di minoranza vengano sistematicamente zittiti e che, anziché rispondere alle loro sollecitazioni, il primo cittadino ne screditi esclusivamente la reputazione.
Queste sono le mie motivazioni. E’ una questione di rispetto personale, certo, ma, ancora di più, di rispetto verso le istituzioni democratiche in cui siamo stati eletti dai cittadini tutti noi componenti del Consiglio comunale: sindaco, consiglieri di maggioranza e consiglieri di minoranza.
Giovanni Andrea Martini
Consigliere comunale
Vicepresidente della VI Commissione
Bella mossa! Dovrebbero farlo tutti, così forse si da una regolata! Avere la maggioranza non significa fare il re è nemmeno Il Duce. Togliere la parola è zittire, dimostra in realtà debolezza e paura…
Sicuramente era un no vax…