Niente giostre a Venezia, in Riva degli Schiavoni, quest’anno, a causa del Covid.
La decisione è del Comune di Venezia.
Impossibile garantire le prescrizioni per la sicurezza e, in particolare, il contingentamento delle persone, così come anche il distanziamento e i controlli.
Si interrompe così una tradizione
che continuava da una sessantina di anni, un appuntamento atteso soprattutto dai più piccoli.
Un’altra rinuncia imposta da questa annata vissuta con il Covid che ci obbliga a nuove abitudini a cui adeguarsi, dunque, nella speranza di potersi rifare l’anno prossimo. Nella ulteriore speranza di essersi lasciati tutto alle spalle.
(Rip.
Niente giostre a Venezia, in Riva degli Schiavoni, quest’anno, a causa del Covid.
La decisione è del Comune di Venezia.
Impossibile garantire le prescrizioni per la sicurezza e, in particolare, il contingentamento delle persone, così come anche il distanziamento e i controlli.
Si interrompe così una tradizione
che continuava da una sessantina di anni, un appuntamento atteso soprattutto dai più piccoli.
Un’altra rinuncia imposta da questa annata vissuta con il Covid che ci obbliga a nuove abitudini a cui adeguarsi, dunque, nella speranza di potersi rifare l’anno prossimo. Nella ulteriore speranza di essersi lasciati tutto alle spalle).
La tradizione dei casotti sulla Riva degli Schiavoni, dapprima in Piazzetta San Marco, poi cacciata sempre più in là dato il loro frastuono (trombe, tamburi, animali, famoso l’elefante del 16 marzo 1819 tuttora esposto a Padova), non si protrae da 60 anni, ma ininterrottamente dal 1700 e anche prima: è l’ultimo frammento, assieme al noto Carnevale di Campo Santa Margherita, che si protrae ininterrottamente tutti gli anni dal ‘ 700 e dall’800 ai giorni nostri.
Grazie Alessandro.