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Gasparinetti: “Baretta e Brugnaro: il gatto e la volpe, chiedono un mandato in carta bianca”

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«Baretta e Brugnaro assomigliano al gatto e la volpe della canzone di Edoardo Bennato (“non vedi che è un vero affare, non perdere l’occasione, di noi ti puoi fidar”). Nel candidarsi a governare la città, hanno messo sul piatto sei paginette striminzite (sei a testa) e quasi intercambiabili. La pletora di liste d’appoggio (cinque a testa) si è limitata a sposarle mettendoci una firma finale. Sei paginette generiche senza alcuna risposta concreta ai molti problemi che dovremo affrontare nei prossimi cinque anni, da confrontare con le 67 pagine che Terra e Acqua 2020 renderà pubbliche oggi, sulla propria pagina internet». Questo il commento del candidato sindaco di Terra e Acqua2020 Marco Gasparinetti sul fatto che coalizione di centrodestra e coalizione di centrosinistra abbiano depositato solo sei pagine di “programma”.

L’esponente della lista prosegue: «B&B hanno adottato la stessa strategia: dire il meno possibile per non scontentare nessuno, depositando un programma che tale non è. I casi sono due:
stanno chiedendo ai cittadini di firmare un assegno in bianco, votandoli a scatola chiusa;
non hanno la più pallida idea di come governare questa città.
L’esempio più esilarante è il “modello Boston per i giovani” che Brugnaro ricicla direttamente dalle sue vecchie promesse (mai mantenute) del 2015: ha avuto cinque anni di tempo per attuarlo o almeno spiegarlo, ma in cinque anni non se ne è visto nemmeno un principio di esecuzione. Altro che modello Boston, forse voleva dire “modello Bostik” per restare incollato alla poltrona da sindaco».

Gasparinetti sottolinea quindi la ventata di freschezza e concretezza portata da Terra e Acqua 2020: «Se loro non sanno nemmeno da che parte girarsi, noi invece #abbiamounpiano. E lo abbiamo dimostrato generando un programma condiviso e articolato, che cerca di dare risposte anziché limitarsi ad elencare temi e problemi».

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Difficile è rimanere sul trono di Venezia e non essere attratto da centomila bagliori che luccicano, mettendo in luce una bella vita agiata e facile dove nulla ti viene impedito di fare.Basti pensare al festival del Cinema con feste, festicciole e inviti, ma questo ne è un banale e puro esempio. Mio padre diceva sempre che conta più essere Sindaco di Venezia che presidente della Repubblica e forse aveva ragione e qui mi fermo.Parlando in senso lato, e, badate bene, senza accusare nessuno, essere politici oggi vuol dire prima di tutto saper dire di no al migliore offerente e purtroppo, sappiamo di questi tempi ,quanto sia difficile.Non intendo accusare nessuno e non ne avrei nemmeno le capacità politico-sociale e conoscitive di farlo, ma non occorre essere dei laureati per vedere il degrado sociale politico e fisico di una città.Dicono sempre che è tutta colpa del Sindaco. Forse è vero, ma attorno a lui ci sta tutta la “casta” dei privilegiati che non son da meno, ma ripeto, non son qui per accusare o per lodare qualcuno; mi preoccupa, semmai l’idea di un ticket d’ingresso per Venezia, correlato, per chi non lo sapesse, ma girano le voci, che ci sarebbe pure il controllo digitale 24h su ogni cittadino e straniero. Questo sarebbe contrario alla Costituzione , alla libertà di circolazione, alla privacy?!Leggendo, ripeto nella mia ignoranza di semplice cittadino medio-colto, sembrerebbe che qualora dovessi ospitare a casa mia a Venezia, mia madre, un amico, oppure la mia compagna, dovrei dichiararlo (al Comune o chissa-chì, ma non mi interessa questo dettaglio) e dire quanto tempo saranno miei ospiti e forse dovrei (o dovranno) pure pagare un biglietto d’ingresso alla città. Stiamo parlando di una città facente parte dell’italia, oppure di una “Gardaland” privata dove è obbligatorio pagare il biglietto per entrare?!Venezia è dei veneziani e degli italiani oppure è di qualcuno che ancora non si capisce chi sia?E poi, davvero i nostri/i loro soldi saranno reimpiegati per opere pubbliche? nella mia ignoranza sono molto scettico, lasciatemelo dire!Dai primo anni ’90 (ci son stato nel 91 da ragazzetto e lo posso dichiarare apertamente), a Barcellona esistono le toilette per cani, ovvero delle piccole rotonde con sabbia che viene periodicamente sostituita , e che serve ad impedire che i nostri fedeli animali sporchino le vie (con lo spiacevole incoveniente per i cittadini e per i turisti di dover passare una bella ora a pulire le prorprie scarpe per evitare di fare un disastro in casa). Mai nessun politico che abbia proprosto una simile iniziativa. Forse perchè sant’Elena è il gabinetto dei cani di venezia?Passiamo poi ai beb che se quelli veri non se ne possono avere più di uno e con non più di tre camere; queste piccole strutture extra-alberghiere vengono invece confuse con le centinaia di camere extra lusso e, stranamente, appartenenti (direttamente o indirettamente) ad un unico proprietario (magari col giochino delle società e via così). Si vieta, a Venezia, di aprire un BeB condotto a carattere familiare (due massimo tre camere) e in contrapposizione a questo si permette l’apertura di mega alberghi e forse al posto di un ospizio perchè tanto i vecchi non servono più a nulla e possono tranquillamente andare a stare al san Camillo degli Alberoni. Mi scuso per essermi dileguato forse un po’ troppo, ma mi premeva esporre quanto sopraddetto, Alfonso (venezia)

  2. Anche se “abbiamo idee diverse”, quello che ha scritto è indubbiamente, secondo me, vero.
    Anche se chi si è battuto, al di fuori dei partiti come il sottoscritto, per i problemi di smog, turismo, casa, trasporti, tutela dei beni culturali vivibilità, non è stato preso in considerazione come una potenzialità, neanche da Terra e Acqua 2020…
    Forse chi vuole cambiare davvero le cose, e lo dimostra coi fatti piuttosto che con le candidature, non piace alla politica, spesso neanche alle associazioni, e a volte nemmeno ai cittadini, non appena va ad interferire con qualche interesse personale…
    Ecco perché credo che Venezia abbia poche speranze…
    Prof. Fabio Mozzatto
    Venezia

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