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Finti operatori Enel a Venezia

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Finti operatori Enel a Castello.
Suonano il campanello e al citofono si presentano come operatori dell’Enel, chiedono agli inquilini di scendere e presentarsi all’ingresso dell’abitazione per presunti controlli al contatore.
La foto che vi mostriamo è stata scattata da una residente di Castello che si è affacciata alla finestra con il telefonino, dopo aver ricevuto la visita dei due “addetti” Enel.
I due giovani, un ragazzo e una ragazza, si sono presentati alla porta di alcuni veneziani in via Garibaldi e nelle calli limitrofe, nel sestiere di Castello.
“Suonano il campanello e spiegano all’inquilino di dover scendere e aprire la porta per la lettura del contatore -. spiega la donna – Solo il giorno prima, fortunatamente, avevo letto su un gruppo Facebook di Venezia una segnalazione sul passaggio di finti operatori dell’Enel. I due giovani che ho visto dalla finestra non avevano divise né strumenti, solo una cartellina blu generica e un tesserino. Sembravano stranieri ma parlavano perfettamente l’Italiano. Non mi sono fidata ad aprire, perché la lettura dei contatori la facciamo noi e avviene da parte dell’Enel in modo automatico”.
Di seguito il racconto della conversazione tra la residente e l’operatrice Enel, al citofono.
“Buongiorno signora, sono dell’Enel. Può scendere per favore?”
“No, non posso in questo momento. Cosa volete?”

“Lei è la proprietaria di casa o titolare dell’affitto?”
“Qui abitano i miei genitori e al momento non sono in casa. Non hanno ricevuto nessuna comunicazione dell’Enel, non sono autorizzata a farvi entrare”.
“Quando tornano suo padre o sua madre?”
“Più tardi, perché?”
“Perché dobbiamo parlare con suo padre”.
“Ma insomma cosa volete? Cosa devo dire?”
“Dobbiamo fare la lettura del contatore e parlare con lui. Ripassiamo tra un po’ allora”.
I due, racconta la giovane, dopo aver tentato di suonare tutti i campanelli della calle, uno dopo l’altro, senza che nessuno si fidasse ad aprire, hanno fatto alcuni giri nei paraggi e se ne sono andati. “Non sono più tornati, probabilmente hanno capito dal mio tono di voce che mi ero insospettita. Era chiaro che non si trattava di operatori dell’Enel”.
Come erano vestiti? “La giovane “operatrice Enel” aveva un cappotto elegante bianco, pantaloni neri e borsetta a tracolla. Nessuna divisa. Il collega un giaccone verde con cappuccio, pantaloni chiari, scarpe da ginnastica e una cartellina blu”. Entrambi indossavano la mascherina e un tesserino al collo”.
“Avevano un tono di voce molto convincente e sicuro – aggiunge la donna – quasi fosse un obbligo per me scendere e non un’opzione. Il timore è che qualche anziano possa cadere nel loro tranello, sia che si tratti di firmare nuovi contratti per la fornitura dell’energia o di altre, peggiori, intenzioni”.

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6 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. e comunque Gianluca digli pure a Medinok di non mandare gente per le case, che lascino un avviso, meglio.
    Non sono tempi questi.
    Dopo che sono entrati e hanno derubato mia mamma 90enne se trovo qualcuno in casa o sulle scale si becca na randellata che resta a terra.
    Non sono tempi, il tesserino che dici tu non vale niente.
    Assa star che xe mejo

  2. Devo correggere l’affermazione “Non mi sono fidata ad aprire, perché la lettura dei contatori la facciamo noi e avviene da parte dell’Enel in modo automatico”.
    Non raramente la tele lettura automatica salta ed ENEL Distribuzione (proprietara dei contatori) dà mandato ad una azienda terza “Medinok” per effettuare le letture dei contatori tramite operatore. Detti operatori hanno uno strumento (sonda) di colore arancio che applicano al contatore per la lettura. Non hanno nessun abbigliamento particolare se non un tesserino di riconoscimento. Sono autorizzati a prendere la lettura e null’altro ( no dati cliente, contatore, recapiti telefonici etc…. Li hanno già di default nel loro terminale). Se chiamate il vostro gestore che NON È ENEL DISTRIBUZIONE non ne sa nulla in quanto è una scelta di ENEL quali contatori verificare.

    • Si Gianluca, tutto quello che vuoi , ma questi si guardavano in giro furtivamente, suonavano campanelli a caso, non avevano sonde o attrezzi, in un paio di casi hanno detto “passiamo dopo” a chi non apriva e non si son più visti…
      li ho visti anch’io, lascia stare, o vendevano contratti o peggio

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