Venezia, si avvicina la data del referendum e il FAI consiglia di prendere posizione per il ‘sì’ sulla separazione da Mestre: “Serve amministrazione dedicata, referendum sarà discrimine”.
Il Fondo per l’Ambiente Italiano auspica una vittoria del “sì” alla separazione amministrativa tra Venezia e Mestre. Lo afferma oggi in uno dei punti del documento per il futuro della città lagunare, diffuso dal cda straordinario, riunitosi a Venezia.
Il Fai spiega: “serve con efficacia e tempestività una gestione congiunta della Laguna, che garantisca la salute della stessa e la salvezza della città. Serve inoltre un’amministrazione dedicata. Il referendum del primo dicembre rappresenterà, pertanto, un discrimine fondamentale”.
L’acqua alta straordinaria del 12 novembre, scrive il Fai “ha ferito Venezia e spaventato i veneziani e il mondo intero. È stato l’assedio di un nemico a una città indifesa. Venezia non ha mai avuto mura, perché le sue mura sono le acque particolari che la cingono e la proteggono fin dalla fondazione. La sua difesa è la Laguna”.
“Nel corso della storia – ricorda il documento – Venezia ha dedicato la massima cura e i massimi esperti alla salvaguardia e alla conservazione della Laguna, perché la salute della Laguna era la salvezza della città. Negli ultimi sessant’anni, al contrario, la Laguna è stata ignorata, devastata, abusata, e oggi è compromessa nella morfologia e nel funzionamento, cioè nel delicato sistema da cui dipende la sua salvezza. È come se le mura di una città fossero in rovina, e il nemico potesse sferrare il suo attacco quando vuole”.
Citando studiosi come Luigi D’Alpaos, il Fondo sottolinea che “lo scavo di canali come quello dei Petroli e il passaggio incessante di grandi navi, prima mercantili e oggi anche crocieristiche, hanno fortemente accentuato la naturale erosione dei fondali e distrutto il tessuto morfologico della Laguna, trasformandola, soprattutto il centro, in un braccio di mare”.
Il Fai conclude: “serve una rivoluzione del punto di vista: salvare Venezia presuppone salvare la Laguna, perché la città è tutt’uno con la Laguna. Pertanto, scavare un altro canale per collegare il futuro polo crocieristico di Marghera alla Stazione Marittima di Venezia, sarebbe un altro colpo inferto alla salute e alla salvezza di Venezia. Serve – prosegue il documento – un diverso modello di sviluppo, perché quello finora imposto alla città si è rivelato fallimentare, obsoleto e dannosissimo”.
Infine, “accogliendo il grido di dolore che giunge da Venezia, serve con efficacia e tempestività una gestione congiunta della Laguna, che garantisca la salute della stessa e la salvezza della città. Serve inoltre un’amministrazione dedicata alla città e alle isole con competenze specifiche e un forte senso di responsabilità civica”.