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Altro decreto Sostegni: stop Imu, riduzione Tari, nuovi ristori e mutui per giovani

Altro decreto Sostegni in arrivo. Stop Imu, riduzione Tari, nuovi ristori e mutui per giovani, nuovi contributi a fondo perduto per le imprese più colpite dalla crisi Covid, garanzie sulla liquidità, incentivi per la ripartenza.

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Altro decreto Sostegni in arrivo. Stop Imu, riduzione Tari, nuovi ristori e mutui per giovani, nuovi contributi a fondo perduto per le imprese più colpite dalla crisi Covid, garanzie sulla liquidità, incentivi per la ripartenza.
Ma anche nuovi aiuti a chi rischia di rimanere più indietro, dai buoni spesa al reddito di emergenza, una mano agli under 36 per comprare casa senza pagare tasse e un nuovo pacchetto di misure per gli enti locali e per la sanità, compresi fondi per rimborsare le società sportive per i tamponi, indispensabili per fare ripartire i campionati.
Prende forma il decreto Sostegni bis da circa 40 miliardi che dovrebbe arrivare entro la settimana sul tavolo del Consiglio dei ministri. E che dovrebbe prolungare lo smart working nel privato fino a fine settembre e finanziare la prima produzione pubblica di vaccini e anticorpi monoclonali nello stabilimento militare di Firenze.
Nella bozza del provvedimento la voce più consistente rimane quella degli indennizzi alle imprese con perdite oltre il 30% durante la pandemia.
Per loro sono pronti altri 14 miliardi che saranno distribuiti dall’Agenzia delle Entrate e calcolati sempre in base al fatturato, nonostante nelle scorse settimane si fosse ipotizzato di guardare ai dati dei bilanci.

Il regime però si sdoppia, con la possibilità di scegliere il periodo di riferimento, e quindi una eventuale maggiorazione del contributo.
La prima opzione prevede un contributo automatico, uguale a quello in via di erogazione in queste settimane e che spetterà a chi già ha fatto domanda e ha ricevuto il bonifico o l’ok al credito d’imposta.
In alternativa, chi pensa di essere svantaggiato dalla comparazione tra il 2020 e il 2019, potrà optare, con una apposita domanda, per un ricalcolo delle perdite basate sempre sulle differenze di fatturato (o corrispettivi) ma tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021 rispetto all’1 aprile 2019-31 marzo 2020.
Accanto agli indennizzi per le imprese arriveranno anche una serie di sgravi sui costi fissi.
Il credito di imposta per gli affitti commerciali ci sarà per altri 5 mesi, da gennaio a maggio.
Dopo la bolletta elettrica con il nuovo decreto sarà la volta di gas e acqua, ma la norma ancora è in bianco così come una serie di altre misure, dalla nuova indennità per stagionali e lavoratori a un intervento per Ita che dovrebbe garantire, secondo quanto viene riferito da fonti di maggioranza, “stipendi e fattibilità del piano” per la società nata dopo il commissariamento di Alitalia.

Arriveranno poi lo stop alla prima rata Imu, 600 milioni per ridurre la Tari, l’azzeramento del canone Rai per alberghi, bar e ristoranti, e l’esonero della tassa sui tavolini fino alla fine dell’anno.
Tutti interventi, questi ultimi, che potrebbero transitare dal Senato, con l’ok a una serie di emendamenti al primo decreto Sostegni su cui la maggioranza sta chiudendo l’intesa complessiva in queste ore.
Oltre alle misure per l’emergenza – comprese la proroga della moratoria sui prestiti per le Pmi e delle garanzie, pur con un sistema di decalage – si guarda anche alla ripresa delle aziende con il rafforzamento di incentivi alla patrimonializzazione: si va dal ripristino dell’Ace, ma ‘innovativa’ al 15% e utilizzabile in compensazione nell’anno, ai sei mesi in più, con aumento al 3% del limite, per le Dta da trasformare in credito di imposta per spingere le aggregazioni (una misura che per Mps potrebbe valere oltre 1 miliardo di sconto fiscale in più).

Ma si guarda anche alle Pmi con una serie di nuove garanzie per ricerca e sviluppo e sui basket bond.
Altra novità la spinta agli investimenti in start up e Pmi innovative: non si pagherà la tassa al 26% sulle plusvalenze fino al 2025.
Se ancora non compaiono le misure fiscali anticipate via ‘comunicato-legge’ del Mef – una proroga per l’Irap e, soprattutto, il nuovo stop alle cartelle esattoriali fino alla fine di maggio – arrivano invece le agevolazioni per i mutui per i giovani, promesse dallo stesso premier Mario Draghi.
Oltre all’accesso facilitato al Fondo di garanzia sui mutui – che viene rifinanziato – per gli under 36 che acquistano casa non dovranno nemmeno pagare imposta di registro e imposta ipotecaria e catastale e si vedranno dimezzati anche gli oneri notarili.

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