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Covid, qual è la situazione oggi? 358 morti in un giorno, i decessi non calano

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Covid, qual è la situazione oggi? Lunedì 12 aprile 2021 si registrano 358 decessi contro 331 del giorno prima.
Ovunque si sente parlare di riaperture ma, intanto, le vittime arrivano a un totale di 114.612 da inizio epidemia e il contributo di ogni giorno non accenna a calare.
Anche lunedì ci sono stati 15.746 nuovi contagi e se si vuole parlare davvero di picco superato occorre abbassare le curve in una settimana che appare decisiva.
L’incidenza, come si può vedere, anche se mostra i primi segnali di cedimento, è ancora alta.
Gli esperti, inoltre, guardano con attenzione ai dati della pandemia negli altri Paesi, come la Gran Bretagna che oggi ha attuato le prime riaperture dopo quattro mesi, o come gli Usa che hanno riaperto con una incidenza che sta risalendo.
“L’analisi delle curve dell’incidenza di positivi al SarsCov2 in Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America nelle ultime settimane, in un momento in cui questi stati si trovano in fasi diverse della campagna vaccinale – spiega Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac) – mostra che nei primi due Paesi i contagi diminuiscono, ma negli Stati Uniti, dove si assiste attualmente ad un significativo rilascio delle misure restrittive, l’incidenza cresce da circa 4 settimane”.
Da qui ancora un invito alla “cautela”,

anche in virtù dell’incognita derivante dalla riapertura delle scuole con i movimenti che aumentano.
In particolare, spiega Sebastiani “il livello d’incidenza medio attuale nel Regno Unito è molto basso, circa 5 casi al giorno per 100.000 abitanti, mentre in Italia è circa 35 casi al giorno per 100.000 abitanti e negli Stati Uniti d’America è circa 21 casi al giorno per 100.000 abitanti. Sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti si assiste attualmente ad un significativo rilascio delle misure restrittive, mentre l’orientamento attuale del Governo del nostro Paese – afferma Sebastiani – è quello di rilasciare le misure in dipendenza della situazione epidemiologica”.
E l’esperto aggiunge: “Il confronto tra Regno Unito e Usa, e quanto avvenuto in Sardegna nelle ultime settimane, costituiscono elementi a supporto di un atteggiamento di prudenza come quello adottato dal Regno Unito che ha rilasciato le misure restrittive quando i valori dell’incidenza dei positivi e dei decessi sono stati sufficientemente bassi. In questo modo si minimizza il rischio che in tempi brevi dalle riaperture ci sia un’inversione di tendenza ed un nuovo aumento del contagio, come sta avvenendo ora negli Usa”.
Nel nostro Paese, conclude Sebastiani “i valori delle curve della media della percentuale di positivi sui tamponi molecolari

e del numero medio di pazienti Covid-19 ricoverati in terapia intensiva sono ancora alti e scendono lentamente. C’è inoltre l’incognita del possibile impulso alla diffusione del contagio dato dal recentissimo ritorno alla didattica in presenza, fattore che è stato associato alle due fasi di espansione dell’epidemia nel nostro Paese avvenute ad ottobre 2020 e gennaio-febbraio 2021”.
Intanto il bollettino quotidiano del contagio Covid in Italia parla di 3.593 i pazienti ricoverati nelle rianimazioni per Covid in Italia, in aumento di 8 unità rispetto a ieri nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 167 (ieri 175).
Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 27.329 persone, in aumento di 78 rispetto a ieri.
Sono stati 190.635 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore contro i 253.100 precedenti con un tasso di positività del 5,1%, in calo di 1,1 punti rispetto a ieri quando era stato del 6,2%.
Sono 524.417 gli attualmente positivi (-8.588 rispetto a ieri), e di 3.140.565 (+18.010) di guariti e dimessi dall’inizio della pandemia.
In isolamento domiciliare ci sono 493.495 persone (-8.674 rispetto a ieri).

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