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Covid oggi: meno di 30 mila, vittime 208. Anticipazioni sul nuovo Dpcm

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Riprende la scuola, ma c'è lo sciopero

Covid oggi: meno di 30 mila, ma con oltre 30 mila tamponi in meno di quanti vengono eseguiti di norma. Sempre alto invece il numero delle vittime che oggi è di 208.
Il numero dei contagi di oggi per Covid in Italia di può dire quindi diminuito: sono 29.907 (ieri 31.758), secondo il bollettino del ministero della Salute.
Sul dato numerico pesa la mancanza di oltre 30 mila tamponi eseguiti in meno (183.457 contro i 215.886 di ieri).
I morti, come detto, risultano in calo parimenti avendone registrato un incremento di 208 in 24 ore (ieri 297).

I ricoverati per Covid di oggi.
I pazienti in terapia intensiva sono aumentati di 96 unità in 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, portando il totale delle persone in rianimazione a 1.939.
I nuovi ricoverati in reparti ordinari sono 936, per un numero complessivo di 18.902.
Entrambi i dati sono sostanzialmente stabili rispetto agli aumenti di ieri.

I medici.
Gli Ordini dei Medici, intanto, continuano ad invocare misure più drastiche. “Servono misure più drastiche per riuscire a piegare la curva epidemica e per consentire a tutti gli italiani di essere curati”: ha detto all’ANSA il presidente della Federazione degli ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli.
Il riferimento non è a un vero proprio lockdown, rileva, in quanto “la chiusura delle attività commerciali crea un profondo disagio economico”, ma secondo Anelli dei provvedimenti drastici sono tuttavia necessari.
“Da settimane – ha aggiunto – continuiamo a dire che la curva, per come si è impennata, non ci lascia tranquilli e che, se continua così, ben presto negli ospedali prima non avremo più posti da dedicare ai malati non Covid e poi ai pazienti Covid”.

“Sarebbe utile e necessario che lo Stato e le Regioni mettessero i medici nelle condizioni poter assistere tutti con una migliore organizzazione. Penso alle strutture ospedaliere spesso in deficit di organico, con reparti repentinamente trasformati per assistere gli ammalati Covid” ha dichiarato ancora oggi il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli.
“Penso all’assistenza territoriale abbandonata a se stessa. Non è accettabile che un medico di famiglia, ad esempio, debba da solo somministrare 800 vaccini o eseguire decine di tamponi in assenza di personale di studio o di un infermiere. Urge una nuova organizzazione dell’assistenza primaria”, conclude.

Nuovo Dpcm.
Intanto prendono forma le nuove misure che dovrebbero, con tutta probabilità, essere esplicitate nel nuovo Dpcm in arrivo entro domani.
Le ipotesi in campo parlano di anziani a casa e coprifuoco per tutti gli altri alle ore 18. Il braccio di ferro è sempre tra Stato e Regioni soprattutto per la responsabilità di ulteriori chiusure, ma anche per l’ennesimo stop che risulterà “impopolare”: la chiusura

dei centri commerciali nei weekend.
Il documento si aprirà con gli anziani over 70 a casa per proteggerli dal contagio da coronavirus, proseguendo con i centri commerciali chiusi nel weekend, con il coprifuoco alle 18, con lo stop agli sportelli per le scommesse in bar e tabaccherie e le restrizioni alla mobilità regionale e tra regioni.
La chiusura delle scuole avverrà invece in base all’indice di contagiosità Rt locale (con didattica a distanza invece forse in tutta Italia anche per le medie).

Queste, secondo quanto riferito dai partecipanti, le principali misure proposte e discusse stamani al vertice tra il governo, rappresentato dai ministri Roberto Speranza (Salute) e Francesco Boccia (Autonomie), le Regioni, i Comuni e le Province in vista del prossimo Dpc, atteso tra domani e martedì.
Boccia ha prospettato tra l’altro il rafforzamento della rete dei cosiddetti ‘Covid Hotel’ per i positivi asintomatici che non possono stare in adeguato isolamento in casa.

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