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Covid 2 “inglese”: caccia al nuovo virus anche nel Veneziano

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Covid 2 “inglese”: è caccia ai casi sospetti del nuovo virus con una vera e propria corsa contro il tempo per la caccia di positivi al virus arrivati dalla Gran Bretagna.
E’ fondamentale scongiurare in ogni modo i rischi di un’ondata del Covid nella versione più insidiosa anche nel nostro Paese. Ciò si tradurrebbe in una nuova ondata di contagi e ricoveri in una situazione sanitaria già molto provata dall’epidemia precedente.
Dopo lo stop ai voli dal Regno Unito è partito ora in tutta Italia, liste di passeggeri alla mano, il tracciamento di migliaia di cittadini che potrebbero essere positivi alla variante britannica del Sars-Cov-2. Anche la nostra Ulss si è attivata e si stanno facendo le verifiche su quanti scesi all’aeroporto Marco Polo di Tessera negli ultimi 15 giorni.
Covid 2, come è stato definito in queste ore, è un ceppo che non sarebbe più letale né più resistente ai vaccini, ma capace di diffondersi più rapidamente.
E l’alert nelle prossime ore potrebbe scattare nei confronti di altri Paesi: è allo studio l’ipotesi di bloccare i voli anche da e per Olanda e Lussemburgo. Ma – chiarisce il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia – “sono decisioni che verranno prese in coordinamento con l’Ue” ha spiegato.
Nuovi provvedimenti in arrivo ma

nessuna battuta d’arresto per il Piano vaccini: “andrà avanti e non è prevista alcuna variazione al cronoprogramma”, chiariscono ambienti del Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri.
In Italia finora l’unico caso di nuovo virus riguarda la ‘paziente 1’, una donna di 42 anni – funzionaria dei Servizi segreti – in isolamento a Roma assieme al compagno, un ex ufficiale dell’esercito britannico, che era rientrato dal Regno Unito nei giorni scorsi e atterrato all’aeroporto di Fiumicino: sono entrambi positivi e asintomatici.
La mutazione riscontrata sul genoma del virus è stata verificata dai medici dell’ospedale militare del Celio però soltanto sulla donna, che ha un’alta carica virale.
Ma, dopo l’ordinanza del ministro della Salute che ha anche disposto accertamenti per tutti i passeggeri rientrati dal Regno Unito negli ultimi 14 giorni, ‘sub judice’ in tutta Italia ci sono già almeno altri quindici casi sospetti.
A Trieste sui primi 90 passeggeri atterrati nelle ultime ore e provenienti da Londra, uno di loro – un italiano – è risultato positivo: oltre agli accertamenti più approfonditi su quest’ultimo, a tutti gli altri verrà imposta la quarantena.
E’ di tre tamponi positivi e due dubbi invece il bilancio dei test molecolari sui 134 passeggeri e

sei componenti dell’equipaggio del volo atterrato a Palermo.
A Bari sono due i casi positivi arrivati dalla Gran Bretagna nelle ultime due settimane, tra cui quello di una ragazza 25enne rientrata con la febbre giovedì scorso su un aereo molto affollato.
Gli altri passeggeri del volo saranno convocati nelle prossime ore per essere sottoposti al tampone.
Infine, dopo l’atterraggio a Capodichino, lo scalo di Napoli, in sette sono risultati positivi.
Nessun aereo proveniente da Oltremanica atterrerà in Italia almeno fino al 6 gennaio, ma i voli per il Regno Unito proseguono, anche se a singhiozzo e con molte cancellazioni.
Da Roma in un solo giorno è decollato un solo boeing, diretto a Londra Heathrow, con circa un centinaio di passeggeri a bordo soprattutto britannici.
La nuova sfida adesso è quella del tracciamento in tempi rapidi: nel Lazio è stata emanata l’indicazione ai laboratori di mettersi in contatto con l’Istituto Spallanzani nel caso di

positività al tampone molecolare di soggetti provenienti dal Regno Unito e in Liguria sono già un centinaio le persone che hanno ‘denunciato’ alla Asl di Genova il loro rientro dall’Inghilterra.
Le persone rientrate, fa sapere l’azienda sanitaria del capoluogo ligure, devono comunicarlo e per loro è obbligatorio sottoporsi a tampone.
Ma un gruppo ristretto di persone, meno di dieci rientrati alcuni giorni fa prima che fosse obbligatorio sottoporsi a tampone, ha preferito non fare il test e ora si trova in sorveglianza attiva dove resterà per due settimane. In Veneto tamponi negli aeroporti ma anche controlli su chi può giungere con altri mezzi, il tutto facendo appello al buon senso.

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