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Carnevale di Venezia, città presa d’assalto ma non in maschera

"Stop" ai coriandoli in plastica, scatta il divieto del Comune di Venezia per tutelare l'ambiente

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Carnevale di Venezia, città presa d’assalto anche oggi, domenica 12 febbraio 2023, da decine di migliaia di turisti.
Complice la bella giornata di sole che, nonostante il freddo, ha reso piacevole camminare per il centro storico lagunare. E poco importa se Piazza San Marco, che dagli anni 80′ è il cuore pulsante del carnevale veneziano, della sua musica e degli spettacoli, in questi giorni è tutto un cantiere. I visitatori si sono comunque catapultati all’ombra del campanile, e prima di raggiungere il salotto buono di Venezia hanno riempito i garage di Piazzale Roma, affollando treni e vaporetti Actv.

Ieri, sabato 11 febbraio 2023, era il secondo fine settimana di Carnevale e si sono contati 85 mila arrivi, con oltre 50 mila stranieri. E oggi, il sentore è che siano stati ancora di più.
Bar, ristoranti e osterie affollati ma ancor più le pasticcerie: la maggior parte dei turisti ha percorso la classica direttrice Strada Nuova per dirigersi verso campo Santi Apostoli, Rialto e San Marco, ma molti gruppi si sono spinti fino a via Garibaldi, a Castello, nella passeggiata soleggiata di Riva degli Schiavoni e Riva Sette Martiri.

Anche oggi si sono viste le code e le attese agli imbarcaderi: ieri pomeriggio alle Mercerie di San Marco è scattato anche il senso unico pedonale, istituito dai vigili urbani, per far confluire meglio le persone in arrivo dalla vicina Piazza San Marco.
Tra spritz e foto ricordo, selfie sui ponti e code per assaggiare qualche frittella “veneziana”, la percezione è che quest’anno il Carnevale sia meno sentito, che vi siano meno persone in maschera rispetto agli scorsi anni.

Rari gli “arlecchini” e le “colombine”, nella folla che girava per calli e campielli veneziani, si poteva scorgere qualche parrucca colorata e dei cappelli stravaganti, più che altro accessori esuberanti, come gli occhiali giganti, ma poche persone in maschera rispetto agli anni scorsi, soprattutto per quanto riguarda i costumi settecenteschi veneziani.
Quest’anno poi è arriva anche lo “stop” ai coriandoli e alle stelle filanti in plastica (così come ai “cannoni” spara coriandoli) per tutelare l’ambiente. Un divieto, questo, stabilito in un’ordinanza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, in cui si evidenzia l’impegno del Comune di Venezia nelle campagne a favore dell’ambiente nelle sue più svariate forme, a partire dall’acqua, ivi compresa la tutela dell’immagine e del decoro della città.

“La dispersione di tali prodotti su suolo pubblico – si legge nell’ordinanza – è causa di imbrattamento di calli, campi, strade, marciapiedi, bordi di marciapiedi, caditoie stradali, luoghi pubblici, oltre che di intasamento dei chiusini in caso di pioggia, con conseguente inquinamento ambientale, in particolare dei rii e dei canali”.
Il divieto dei coriandoli in materiale plastico dunque mira a preservare in particolare “il centro storico di Venezia, tra i più importanti del mondo, riconosciuto e tutelato dall’Unesco”.

Sarà quindi importante leggere bene l’etichetta di questi prodotti e preferire quelli di carta. Anche i negozianti devono stare attenti: ai trasgressori saranno applicate sanzioni amministrative da 25 a 500 euro.

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Poichè nel 2024 gli equilibri politici in veneto cambieranno di certo (e speriamo pure in europa), considerando che questa città si deve tenere il partito degli (im)prenditori fino al 2027 e che questo sono, politicamente, saldi come gli italiani del ‘500 (Spagna o Franza purchè se magna) , si può chiedre un bel referendum cittadino sul carnevale?
    Votiamo se eliminarlo oppure no.
    Naturalmente voto diviso x centro storico e terra, così se mestre vuole il carnevale se lo tiene….magari nei 2 alberghi voluti dal bat-sindaco affittano più delle solite tre stanze.

  2. Il carnevale è mascherarsi, non fare i guardoni delle maschere. Infatti, quando il carnevale è risorto, c’erano più persone mascherate che no. Si andava anche al lavoro mascherati. Tradito questo spirito, i residenti si sono scocciati e non vedono l’ora che tutto finisca.

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