Coronavirus Venezia e provincia che oggi segna otto nuovi casi in più scoperti nelle ultime 24 ore (dati di mercoledì sera). Gli “attualmente positivi” sono oggi 402 (ieri 426).
I ricoverati sono 15 all’Ospedale di Dolo in “degenza comune” e 2 in terapia intensiva. All’ospedale dell’Angelo di Mestre 1 e all’Ospedale Civile di Venezia 2.
Per quanto riguarda le specificità, attenzione sempre puntata sulle scuole. Mentre all’interno degli istituti magari mancano ancora banchi ma tutta l’organizzazione si può dire collaudata con posti contrassegnati a terra e distanziamenti sociali, persiste il problema di alcuni istituti che presentano un grande “imbuto” all’entrata che vede i ragazzi pigiati in prossimità dell’ingresso.
Segnalato, inoltre, un “allarme Covid” a Chioggia. Le maestre hanno chiamato una mamma per andare a prendere il figlio di tre anni perché aveva gli occhi arrossati. Secondo la famiglia, però, si tratta di una allergia già conosciuta che non ha niente a che vedere con il coronavirus.
Un probabile “falso allarme” che ha creato qualche tensione con la scuola accusata, sostanzialmente, di “eccesso di zelo”, ma è stato comunque creato un precedente con il primo caso di una situazione che si presenterà spesso, tra insegnanti che tengono il massimo allerta e genitori che devono conciliare tutte le altre esigenze con quelle del proprio lavoro personale da cui doversi assentare improvvisamente.
Come da protocollo, in ogni caso, il bimbo è stato posto in uno spazio isolato e successivamente accompagnato dal pediatra che ora dovrà esprimersi, magari con l’ausilio del tampone, sul caso.
La cautela è d’obbligo, d’altra parte, soprattutto dopo che a Treviso, in un liceo scientifico, e a San Michele di Piave, in una materna, sopo state poste in quarantena due intere classi con relative maestre per due casi di positività al virus. Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha fatto una raccomandazione ai genitori: «Nel momento in cui un ragazzo ha raffreddore o mal di gola, deve rimanere a casa».