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Coronavirus, sospese gite e manifestazioni. Chiuse scuole e uffici. Il provvedimento di questa notte

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Divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree ‘focolaio’ del virus, che saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni.

Stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche – a partire da tutte quelle previste per domani in Lombardia e Veneto, compresa la serie A – quarantena con “sorveglianza attiva” per tutti coloro che sono stati in contatto con casi confermati del virus cinese.

E ancora, chiusura di scuole, negozi e musei, stop a concorsi, attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone.

Il Consiglio dei ministri, al termine di una riunione fiume nella sede della Protezione Civile, approva un decreto con misure durissime per tentare di arginare il diffondersi del coronavirus dopo l’esplosione dei focolai in Lombardia e Veneto e il primo caso registrato in Piemonte che ha portato il totale dei numeri a 76.

“Abbiamo adottato un decreto per tutelare la salute degli italiani, che è quella che ci sta più a cuore e che nella gerarchia dei valori costituzionali è al primo posto” dice il premier Giuseppe Conte ripetendo più volte che gli italiani “devono avere fiducia” della politica e delle istituzioni scientifiche, che stanno facendo tutto il possibile.

Le misure di cui parla il presidente del Consiglio riguardano al momento i dieci comuni del lodigiano individuati già ieri, dove vivono oltre 50mila persone, e l’area di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova.

Saranno, a tutti gli effetti zone rosse: non si entra e non si esce. Non solo: all’interno delle zone focolaio “l’accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l’acquisto di beni di prima necessità – dice il decreto – è condizionato all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale”.

E a tutti coloro che hanno avuto “contatti stretti con casi confermati” dovrà essere applicata la “misura della quarantena con sorveglianza attiva”.

Ma come si farà a far rispettare il divieto? Il decreto prevede che siano le forze di polizia a garantire “l’esecuzione delle misure” e, “ove occorra”, si potrà ricorrere anche all’utilizzo dei militari.

“Il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”, che prevede una multa e l’arresto fino a 3 mesi. Misure pesantissime, dunque, che potranno essere estese anche ad altre aree nel caso fosse necessario.

“Dobbiamo essere flessibili anche perché non è detto che le misure prese oggi siano utili domani” ha ammesso il premier. Non ci sarà, invece, la sospensione di Schengen, come aveva chiesto Matteo Salvini quando il governo ha informato l’opposizione delle misure che sarebbero state prese.

UNIVERSITA’ DI CA’ FOSCARI: COMUNICAZIONE DEL RETTORE MICHELE BUGLIESI
“Care colleghe e cari colleghi tutti, care studentesse e cari studenti,
abbiamo avuto ieri e oggi la notizia di diversi casi di infezione da Coronavirus 19nCoV in Veneto, una situazione che prevede misure appropriate e la massima attenzione.
Invito innanzitutto l’intera comunità accademica a seguire con grande scrupolo le prescrizioni che l’unità di crisi regionale ha emanato, ed emanerà sulla base della evoluzione del contagio. Si raccomandano in particolare le seguenti misure di prevenzione (nota OMS e linea indirizzo MUR):
• Lavare spesso le mani con acqua e sapone o gel disinfettanti
• Quando si tossisce o starnutisce, coprire la bocca e il naso con il gomito o fazzoletto usa e getta, lavandosi poi le mani
• Evitare il contatto con chiunque abbia febbre e tosse.
Riguardo alle attività accademiche, al fine di ridurre le possibilità di contagio, si dispone – secondo le indicazioni del Presidente Luca Zaia e in coordinamento con le università del Veneto – la sospensione delle lezioni e degli esami in tutte le sedi dell’università, a Venezia, Mestre, Treviso e Roncade dal 24/02 al 29/02 compresi. Biblioteche e aule studio saranno chiuse dal 23/02 al 01/03.
Il recupero delle lezioni e degli esami verrà comunicato quanto prima sul sito web di Ca’ Foscari e sui canali di comunicazione ufficiali.
Per il personale tutto, docente e non docente, le attività si svolgeranno regolarmente, fatte salve le ordinanze locali che vincolino la mobilità delle persone.
L’Ateneo è in continuo contatto con l’unità di crisi e con i ministeri competenti, e provvederà ad aggiornare le misure oggi vigenti sulla base dell’evoluzione della situazione”.

LA SITUAZIONE NEL VENEZIANO
Verranno sanificati gli ambienti dell’ospedale di Mirano (Venezia), dove è transitato il terzo caso di Coronavirus in Veneto.
Lo stabilisce l’ordinanza emessa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, d’intesa con il presidente del veneto Luca Zaia.
Oltre a questo, è prevista la valutazione degli operatori sanitari che sono venuti a contatto con il paziente, tramite visita e tampone.
Il mantenimento o la modifica delle misure contenute nell’ordinanza viene quotidianamente effettuata dal Tavolo di coordinamento della Regione Veneto, congiuntamente con le Autorità centrali.

LA SITUAZIONE NEL PADOVANO
Adesso Vo’ è blindato, anche se non vi sono transenne o posti di blocco a impedire l’accesso. Chiusi i negozi, tranne alimentari e farmacie, chiuse le scuole, interrotte le fermate dei mezzi pubblici. Il paese resta aperto al traffico, ma la Prefettura ha chiesto al Comune di predisporre un piano nel caso si fosse costretti a dire stop alla circolazione.

L’ordinanza del Comune sul cordone sanitario – che ha replicato quella emessa dalla Regione, e le linee guida del Ministero della Salute – lascerà Vo’ isolata dal resto per i prossimi 14 giorni.

La gente ha l’ordine di non uscire di casa. I due bar del paese, il Sole e il Mio, frequentati dai primi due contagiati dal sono stati chiusi già ieri sera.

Intanto si comincia a ipotizzare una pista per individuare il luogo del ‘punto zero’ del contagio nel paesino sui Colli. La lente, per ora, è puntata su un’attività imprenditoriale gestita da cittadini cinesi che potrebbero aver avuto contatti recenti con il paese d’origine. Alcuni di loro, spiega Martini, frequentavano occasionalmente due bar del paese, punto di ritrovo dei primi contagiati. Otto cittadini cinesi che gestiscono il laboratorio sono adesso in ospedale, per essere sottoposti ai test. Si tratta di sette uomini e una donna. Una ricerca non facile quella del focolaio iniziale del virus cinese a Vo’ Euganeo. E anche dovesse essere trovato, sarà comunque troppo tardi.

Sono intanto confermate le sospensioni delle manifestazioni pubbliche, delle attività scolastiche e lavorative nel Comune di Vo’ Euganeo (Padova).
Vengono tra l’altro sospese tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali; le attività lavorative per le imprese del comune, a esclusione dei servizi essenziali tra cui la zootecnia, e quelle a domicilio.

IL PATRIARCATO DI VENEZIA SOSPENDE LO ‘SCAMBIO DEL SEGNO DI PACE’ DURANTE LA MESSA
In riferimento alla questione coronavirus, il Vicario generale del Patriarcato di Venezia mons. Angelo Pagan ha trasmesso la seguente comunicazione ai sacerdoti della Diocesi: “Cari confratelli, poiché da più parte sono giunte richieste di notizie su come comportarsi in relazione al Covid-19, rispondo di attenersi alle usuali indicazioni igieniche già diffuse, lavandosi accuratamente le mani ed evitando contatti inutili, come potrebbe essere lo scambio della pace (che è facoltativo), e di rimanere in attesa di eventuali indicazioni dalla Prefettura, che ha a disposizione le competenze medico-scientifiche necessarie per dire se c’è effettivamente qualcosa da fare e, nel caso, che cosa fare”.

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