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Coronavirus, la situazione a Venezia: 36 positivi e 232 in isolamento. Nuove dotazioni per l’Ulss

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Coronavirus Venezia, altre tre croci
Venezia, 36 casi positivi al Covid-19 e 232 in isolamento. Nuove dotazioni per l’Ulss 3.

È una situazione sempre sotto controllo quella dei contagi nel territorio di competenza dell’Ulss 3. A presentare le cifre il direttore Giuseppe Dal Ben.
Ad oggi ci sono 36 casi positivi e 232 persone in isolamento. Sono 18 contagi in più dallo scorso 21 luglio, quando le persone in isolamento erano poco meno di 200. «In questa fase – spiega il direttore dell’Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – risulta fondamentale che le persone sottoposte a quarantena e isolamento rispettino le indicazioni date dal Servizio di igiene e sanità pubblica».

I CASI
In tutto 1.956 i casi positivi emersi dall’inizio della pandemia, a fine febbraio, quasi 5 mila i contatti dei positivi raggiunti dall’azienda Ulss 3, di cui attualmente restano in sorveglianza attiva 180 utenti. E poi altri 1.608 viaggiatori al rientro in Italia sono stati presi in carico a vario titolo, di cui 140 ad oggi sotto sorveglianza attiva.

NUCLEO ANTI-COVID
È in piazzale Giustiniani, a Mestre, il nucleo anti Covid-19 del Servizio di igiene e sanità pubblica che mappa i veneziani venuti a contatto con qualsiasi persona risultata positiva al Coronavirus. Una control room che al culmine dell’emergenza è diventata il braccio destro dell’Unità di crisi e continuerà ad operare in futuro.

Qui 6 professionisti tra medici e sanitari, guidati dal direttore del Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica Ulss 3) Vittorio Selle, ogni giorno gestiscono via telefono una media di 150 persone. Sono i “contatti”, cioè le persone che gravitano attorno ai pazienti positivi. Dalla control room li cercano, li tracciano e li tamponano, pronti a intervenire all’insorgenza dei primi sintomi. Agli operatori di piazzale Giustiniani si aggiungono quelli della gemella control room di Dolo, che conta altri 6 professionisti ai quali si aggiungono, anche qui, 4 operatori dedicati all’ulteriore sorveglianza telefonica dislocati in un’altra stanza.

dal ben covid coronavirus mappa control room

INDAGINE
Indagine epidemiologica, gestione dei casi sospetti, calendarizzazione dei tamponi e comunicazione del risultato, invio delle certificazioni di negativizzazione e di fine isolamento, controllo dei dati relativi agli screening sierologici, gestione di casi difficili con sostegno al lutto, al panico dovuto all’isolamento e alle difficili dinamiche familiari: «Sono solo alcune delle attività svolte in questi mesi.

Il nucleo di piazzale Giustiniani, strutturato per prevenire il ritorno del virus, diretto e supervisionato dall’Unità di crisi dell’Ulss 3, ha saputo giocare di squadra e dare un contributo sostanziale alla strategia di contenimento del contagio», sottolinea Dal Ben.

DOTAZIONI
Tra le dotazioni, in crescita, è arrivata ed è stata appesa alle pareti una lavagna luminosa con sistema di biosorveglianza georeferenziata. Serve a favorire una visione d’insieme e tenere sempre sotto controllo eventuali recrudescenze o nuove epidemie. Nei pannelli interattivi ora si illuminano i cluster e i casi singoli in tempo reale appena il tampone viene validato.

SORVEGLIANZA SANITARIA
Oltre a mappare i contatti attorno al caso di positività accertato, al tracciamento si affianca anche la presa in carico del positivo in isolamento domiciliare. Da qui parte poi la sorveglianza sanitaria e la disposizione dei tamponi di verifica per certificarne la guarigione al quattordicesimo giorno (accertabile solo dopo due esiti negativi consecutivi). Nel frattempo, tutti i giorni il paziente viene sentito per verificare come sta.

CASE DI CURA
Lo stesso controllo è avvenuto con le case di riposo: nella fase acuta la supervisione ha contato una media di 607 telefonate al mese per verificare lo stato di salute degli operatori positivi, che sono da aggiungere a tutte le altre telefonate fatte anche ai 1.106 contatti stretti degli operatori risultati infetti. In questi mesi la control room ha anche monitorato giornalmente 1.173 ospiti delle case di riposo. La supervisione ha riguardato le case di riposo di tutta l’Ulss 3, con un medico dedicato e la gestione dei rapporti con i coordinatori e i direttori degli ospizi.

Antonella Gasparini

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