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Coronavirus, i dati di oggi divisi per regione. E la Lombardia si ribella

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Coronavirus: dati ufficiali della Protezione Civile di sabato sera divisi per regione.

9.059 i malati in Lombardia (1.327 in più di ieri),
2.349 in Emilia Romagna (+338),
1.775 in Veneto (+322),
814 in Piemonte (+20),
863 nelle Marche (+165),
614 in Toscana (+159),
320 nel Lazio (+78),
243 in Campania (+30),
384 in Liguria (+80),
271 in Friuli Venezia Giulia (+35),
150 in Sicilia (+24),
156 in Puglia (+35),
199 in Trentino (+42),
106 in Abruzzo (+23),
103 in Umbria (+30),
17 in Molise (+0),
47 in Sardegna (+4),
41 in Valle d’Aosta (+14),
59 in Calabria (+22),
170 in Alto Adige (+47),
10 in Basilicata (+0).

Decessi per coronavirus in Italia:
966 in Lombardia (+76),
241 in Emilia Romagna, (+40),
55 in Veneto (+13),
59 in Piemonte (+13),
36 nelle Marche (+9),
6 in Toscana (+1),
27 in Liguria (+10),
6 in Campania (+4),
13 Lazio (+2),
13 in Friuli Venezia Giulia (+3),
8 in Puglia (+3),
3 in provincia di Bolzano (+1),
2 in Sicilia (+0),
2 in Abruzzo (+0),
2 in Trentino (+0)
uno in Umbria (+0) uno in Valle d’Aosta (+0).

Intanto si registra uno scontro – che da giorni covava sottotraccia – tra il governo e la Lombardia, con accuse reciproche e lo ‘schiaffo’ all’esecutivo del governatore Attilio Fontana che chiama come “consulente personale” per l’emergenza Guido Bertolaso, l’ex capo della Protezione Civile invocato da tutta l’opposizione.

Non ha aiutato la notizia della morte del primo operatore sanitario, un 47enne del 118 di Bergamo.

L’assessore al Bilancio Davide Caparini ha chiesto le dimissioni del commissario Angelo Borrelli, sostenendo che le mascherine inviate dalla Protezione Civile “non sono a norma”. Ancora più duro l’assessore al Welfare Giulio Gallera: “a noi servono mascherine del tipo fpp2 o fpp3 o quelle chirurgiche e invece ci hanno mandato un fazzoletto, un foglio di carta igienica” (nella foto). E, come se non bastasse, in serata è arrivato l’annuncio di Fontana: Bertolaso “consulente personale” per la realizzazione dell’ospedale alla fiera di Milano, proprio quello su cui già ieri c’erano stati diversi attriti tra Regione e Protezione civile. Una polemica che sembrava chiusa con la nota del Dipartimento secondo la quale, d’intesa proprio con la Regione, si era deciso di potenziare i posti letto di terapia intensiva di tutti gli ospedali.

Alle accuse ha replicato prima lo stesso Borrelli e poi il ministro delle Autonomie Francesco Boccia. “Ci sono in corso polemiche destituite di ogni fondamento e quindi mi auguro che anche da parte di tutte le restanti istituzioni si possa esser coesione – dice il Commissario – Siamo di fronte ad una grande pandemia, dobbiamo lavorare tutti insieme senza polemiche e lo dice chi da 20 anni è al servizio del paese”. Anche Boccia rispedisce al mittente ogni critica. “La Lombardia ha ricevuto quasi 550mila mascherine nei giorni scorsi, tra ffp2 e ffp3 e quelle chirurgiche, oltre a 113 ventilatori polmonari intensivi. Le critiche a Borrelli sono ingiuste e sgradevole, sono arrivate mascherine e non carta igienica, tocca alle singole regioni smistarle in funzione dei diversi usi”.

Ma Luciano Nobili (Iv), ringrazia Fontana: “Bertolaso non sbaglia mascherine”. Quello dei dispositivi di protezione individuale resta comunque un problema, al di là delle polemiche, perché tutti i paesi stanno bloccando le esportazioni e l’Italia, come ha detto Borrelli, non ha una produzione nazionale di questo materiale. Ecco perché si stanno valutando due ipotesi: la prima è di riconvertire alcune linee produttive per aumentarne la dotazione; la seconda è quella di inserire in uno dei prossimi decreti una norma che consenta di produrre, con il via libera dell’Iss, mascherine “non sanitarie” da destinare ai lavoratori e alla popolazione in modo che quelle ‘mediche’ recuperate sul mercato siano destinate esclusivamente ai sanitari. Di tutti questi aspetti parleranno molto probabilmente anche Borrelli e Bertolaso nelle prossime ore, E si spera che la conoscenza tra i due, visto che hanno lavorato insieme per un decennio, possa mettere a tacere le polemiche. Inutili e dannose per tutti in un momento in cui la fine dell’emergenza è ancora lontana.

(categoria “virus cinese”)

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