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Coronavirus Venezia e Veneto, l’ultimo aggiornamento dei dati

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Coronavirus Venezia e provincia che nell’aggiornamento di mercoledì sera mostra 7.523 “attualmente positivi”.
200 i nuovi positivi ai tamponi e, purtroppo, altri 15 decessi, cifra che si colloca – ancora – nella fascia medio-alta.
I decessi sono proprio il coefficiente che fa riflettere di più dato che domenica scorsa ne era stati conteggiati “solo” 7, per dopo tornare nei giorni successivi in doppia cifra.
Sul fronte dei casi specifici, pare in via di risoluzione la situazione nella scuola San Pio X di Meolo, mentre alla scuola materna Santi Angeli Custodi di Mussetta una classe è a casa da ieri dopo la scoperta di una positività.

Regioni e Veneto.
Il Veneto, assieme ad altre regioni, spera di cambiare colore domenica prossima anche se il bollettino giornaliero del ministero della Salute a livello nazionale registra un balzo in avanti dei nuovi casi: oltre 15mila nelle 24 ore, un dato che non si registrava da più di dieci giorni.
Per avere il quadro più chiaro bisognerà attendere il monitoraggio di venerdì, con i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio aggiornati ad oggi, ma i numeri analizzati dalla cabina di regia la settimana scorsa, se confermati, porterebbero diverse Regioni, tra cui il Veneto, in una fascia con minori restrizioni.
Con una premessa, però. Per passare alla fascia di rischio più bassa – ad esempio dal rosso all’arancione o dall’arancione al giallo – devono trascorrere 14 giorni a partire da quello in cui per la prima volta vengono registrati dati che consentono la collocazione nella fascia più bassa.
In sostanza, bisogna avere dati da fascia gialla o arancione per 14 giorni consecutivi prima di potervi accedere ufficialmente.
Il Dpcm dice infatti che l’aggiornamento scatta:

“fermo restando la permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione”. Alla luce di ciò, quali regioni potranno cambiare colore? Tutte quelle che da venerdì 15 gennaio hanno fatto registrare dati da fascia gialla, se sono arancioni, o da arancione se rosse.
Sicuramente non cambierà colore la Sardegna, nonostante la Regione abbia annunciato un ricorso al Tar: l’ordinanza di Speranza è del 22 gennaio.
Non dovrebbe cambiare colore neanche la Lombardia, che dal 23 è in fascia arancione per via dell’errore sull’Rt che l’ha tenuta per una settimana in rosso.
Tra le 5 regioni e province autonome già gialle (Basilicata, Campania, Molise, Toscana e provincia di Trento), rischiano in particolare Molise e Trento: entrambe hanno un rischio moderato ma sono ad alto rischio di progressione all’alto – che le metterebbe in automatico in arancione – e hanno un Rt nei valori minimi rispettivamente di 0,97 e 0,84.
Delle 14 arancioni il Veneto potrebbe diventare giallo (assieme alla Liguria) dato che ha oggi un Rt,

ha detto Luca Zaia, a 0,62.
Dovrebbero invece rimanere in arancione Puglia, Umbria e Valle d’Aosta.
Quanto alle due in rosso, Bolzano e la Sicilia, solo quest’ultima potrebbe passare alla zona con meno restrizioni: l’Rt, ha spiegato l’assessore alla Salute Ruggero Razza, è in calo e i parametri dei posti letto in terapia intensiva e area medica sotto la soglia critica.
In attesa del monitoraggio, il bollettino del ministero della Salute fa però registrare un rialzo, con un tasso di positività al 5,17% (+1% rispetto a ieri), un totale di 15.204 positivi (erano 10.660 martedì) su quasi 294 mila test complessivi effettuati (molecolari e antigenici) e un tasso di positività sui soli tamponi rapidi al 2,33%, mai così alto da quando si monitorano.
Numeri che al momento non cambiano la tendenza dell’ultima settimana, che registra un calo del 12% rispetto a 7 giorni fa, ai livelli più bassi di contagi da 3 mesi.
In calo, ma purtroppo ancora molto alti, i numeri relativi alle vittime: 467 contro i 541 del giorno precedente (il totale va verso gli 87 mila).
Come ha avvertito ieri il virologo Andrea Crisanti:




ci vorranno ancora un paio di settimane solo per veder calare il numero delle vittime giornaliere intorno a 300. Scendono anche le terapie intensive (-20), i ricoverati con sintomi (-194) e gli attualmente positivi (-4448).
A livello regionale il Veneto e la Lombardia, in virtù dell’alto numero di test risalgono ben sopra i 2 mila positivi.
Il Veneto comunica per la prima volta il dato degli infetti individuati con test antigenico rapido, 1.498 dal 16 gennaio.

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