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Addio negozio Disney Store. Venezia non ha più negozi per bambini

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Addio negozio Disney Store, ci mancherai. Disney non chiude solamente a Venezia, intendiamoci, il discorso è più esteso naturalmente, ma siccome ci siamo trovati qualche volta nei panni del papà o della mamma che devono comprare un regalo al bambino, o procurarsi un giocattolo per accompagnarlo ad una festa di compleanno, confermiamo le difficoltà oggettive: a Venezia non ci sono più negozi per bambini.
Il negozio Disney a Venezia, per quanto commerciale, è un mondo incantato per gli occhi dei piccoli. Accompagnarli al suo interno voleva anche dire ritrovare un po’ della magia dei personaggi dei cartoni animati tante volte visti.
E il negozio di San Bartolomeo, a Rialto, aveva ben rappresentato questo momento, sia pur nel contesto di una forte vocazione turistica.
Venezia tra qualche giorno ci dovrà rinunciare perché chiuderà, al pari di tutti gli altri 14 punti vendita, perché i Disney Store lasciano l’Italia e il capitolo più doloroso della vicenda non può non riguardare i dipendenti.
La celebre catena internazionale ha deciso di abbassare le serrande di tutti i suoi 15 punti vendita sparsi sulla Penisola, lasciando “più di 230 lavoratori col fiato sospeso per l’inaspettata notizia”, affermano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dopo aver appreso la decisione improvvisa dall’azienda.

Una notizia che “peraltro è arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso”, denunciano gli stessi sindacati, annunciando per martedì prossimo un’assemblea unitaria dei lavoratori in modo da preparare “iniziative di lotta da mettere in campo”.
“Dopo l’emergenza sanitaria e le tante restrizioni, i periodi di cassa integrazione alternati a periodi di lavoro non certo brillanti, dopo l’anno più difficile, ora più di 230 famiglie dovranno affrontare un’ulteriore fase difficile e piena di incertezza”, avvertono le sigle sindacali, sottolineando che si tratta di “una decisione grave, di un marchio importante, punto di riferimento in molti centri storici per adulti e bambini, che ha comunicato la decisione senza dare nessuna prospettiva o avanzare proposte per la tutela occupazionale”.

Secondo quanto spiegano sempre i sindacati la società starebbe andando via non solo dall’Italia ma dall’Europa in generale.
Lo scorso marzo Disney aveva annunciato la chiusura per quest’anno di almeno sessanta dei suoi negozi in Nord America restando, per quanto riguarda le vendite, nell’universo dell’online.

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2 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. … il problema è che a Venezia non esistono più proprio i bambini!
    D’altra parte chi può permetterselo, con in lavori di sfruttamento che si trovano in giro, gli affitti ai residenti inesistenti, i prezzi delle case a 5/6 mila euro al metro quadro?
    Per non parlare del ridicolo numero di assegnazione di alloggi pubblici (che con i nuovi requisiti di Isee-Erp a 20.000 € sono ormai riservati solo alle persone disperate. Guai a lavorare in due e tenersi i soldi in banca pe ril matrimonio: si è “troppo benestanti”, si supera il limite ISEE-ERP, e non spetta alcun alloggio (secondo la nuova Legge Regionale del ricco Veneto, fatto per i ricchi!).
    Come si può pensare di fare famiglia a Venezia? E poi, chi glielo fa fare ad uno in Italia a farsi una famiglia, se dopo al primo dissidio si va alla separazione e al povero malcapitato marito vengono ingiustamente e follemente tolti casa, figli e stipendio finendo sotto ad un ponte magari pure con un mutuo da pagare?
    Non fate questo errore, e godetevi la vita da eterni fidanzati (ovviamente senza fissare la residenza della fidanzata a casa vostra: si rischia pure così!). I figli? “A noleggio”, magari facendo il baby sitter, così nessuno vi toccherà casa, stipendio ed affetti!
    Se il Papa ha qualcosa da dire, mi fissi un appuntamento che glielo spiego meglio io…

  2. Disney di oggi, dei sogni dei bambini di una volta, ha ben poco, è un’impresa commerciale al pari di tutte le altre, con le problematiche che portano le leggi dei profitti. Ormai non leggo più Topolino da anni, ma era piacevole rinverdire certi sogni entrando per comprare qualcosa per i Nipoti.
    Reno

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