Nei luoghi di lavoro: “Con il vaccino in arrivo se non ti immunizzi puoi essere licenziato “
In piena pandemia sia della prima che seconda ondata da covid-19 pochi sono stati gli imprenditori che hanno sottoposto le maestranze ai tamponi per isolare così gli asintomatici per creare un ambiente di lavoro sicuro , sono accorsi ai ripari solo a causa di qualche positività riscontrate , un fatto grave perché se in ogni luogo di lavoro si fosse attrezzato di sanificanti , lampade uv e di tamponi avrebbero dato un forte contributo alla lotta all’epidemia da covid-19 oltre che “sollevare “ di lavoro le aulss di competenza territoriale.
Ma si sa, meglio fare i “struzzi 2 e lasciar libertà per con compromettere il profitto .
Se da un lato nell’ambiente di lavoro , l’imprenditore è stato per così dire generico è mancato soprattutto nei campioni/verifiche a tappeto nei luoghi di lavoro , certamente gli enti spisal sono sotto organico.
Tornando al nocciolo della sostanza, il titolo è molto forte ma è la verità in quanto ora che c’è il vaccino: se il lavoratore non si sottopone a vaccinazione può essere licenziato come prescrive la legge, ossia
il testo unico sulla sicurezza.
Chi non si vaccina rischia il licenziamento, mentre il datore di lavoro deve mettere a disposizione le dosi.
L’art. 279 impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico, da somministrare a cura del medico competente”.
Il Covid-19 rientra tra gli agenti biologici, per altro compreso nel gruppo dei più insidiosi, come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea.
Quindi, a norma di legge, essendo – come speriamo tutti – ora a disposizione un vaccino per il Covid (l’agente biologico), il datore di lavoro è tenuto a mettere “a disposizione” vaccini efficaci.
Stiamo parlando di milioni e milioni di persone, dipendenti (e non) privati e pubblici.
La normativa è chiara nel prevedere la messa a disposizione del vaccino, mentre l’allontanamento e la destinazione ad altra mansione “ove possibile” del lavoratore se ciò non avviene potrebbe essere una scelta, ma egli diverrebbe così idoneo anche per essere licenziato per giusta causa e giustificato motivo .
Bragatto Gianluca
30021 Caorle(ve)
(Rip.)
Nei luoghi di lavoro: “Con il vaccino in arrivo se non ti immunizzi puoi essere licenziato “
In piena pandemia sia della prima che seconda ondata da covid-19 pochi sono stati gli imprenditori che hanno sottoposto le maestranze ai tamponi per isolare così gli asintomatici per creare un ambiente di lavoro sicuro , sono accorsi ai ripari solo a causa di qualche positività riscontrate , un fatto grave perché se in ogni luogo di lavoro si fosse attrezzato di sanificanti , lampade uv e di tamponi avrebbero dato un forte contributo alla lotta all’epidemia da covid-19 oltre che “sollevare “ di lavoro le aulss di competenza territoriale.
Ma si sa, meglio fare i “struzzi 2 e lasciar libertà per con compromettere il profitto .
Se da un lato nell’ambiente di lavoro , l’imprenditore è stato per così dire generico è mancato soprattutto nei campioni/verifiche a tappeto nei luoghi di lavoro , certamente gli enti spisal sono sotto organico.
Tornando al nocciolo della sostanza, il titolo è molto forte ma è la verità in quanto ora che c’è il vaccino: se il lavoratore non si sottopone a vaccinazione può essere licenziato come prescrive la legge, ossia
il testo unico sulla sicurezza.
Chi non si vaccina rischia il licenziamento, mentre il datore di lavoro deve mettere a disposizione le dosi.
L’art. 279 impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico, da somministrare a cura del medico competente”.
Il Covid-19 rientra tra gli agenti biologici, per altro compreso nel gruppo dei più insidiosi, come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea.
Quindi, a norma di legge, essendo – come speriamo tutti – ora a disposizione un vaccino per il Covid (l’agente biologico), il datore di lavoro è tenuto a mettere “a disposizione” vaccini efficaci.
Stiamo parlando di milioni e milioni di persone, dipendenti (e non) privati e pubblici.
La normativa è chiara nel prevedere la messa a disposizione del vaccino, mentre l’allontanamento e la destinazione ad altra mansione “ove possibile” del lavoratore se ciò non avviene potrebbe essere una scelta, ma egli diverrebbe così idoneo anche per essere licenziato per giusta causa e giustificato motivo .
Bragatto Gianluca
30021 Caorle(ve)
@Alberico.La “fondamentale libertà della persona” cessa ( e sì,scompare..) quando c’è in campo la salute della comunità. Per cui o esci dalla comunità che potresti danneggiare o per restarci ti adegui. Nessuno ti obbliga.
Chi vuole vaccinarsi non è certo influenzato da chi non lo fa. Se credete alla validità dela vaccino (e alla mancanza di effetti collaterali), fatevelo e così chi non si vaccina (anche per motivi di salute) non potrà arrecarvi alcun danno, nel caso si contagiasse.
Concordo Pienamente.Conosco persone che lavorano nel turismo e non vogliono vaccinarsi.Così mettono a repentaglio la salute dei propri clienti.Lo stesso vale per altre categorie a contatto con il pubblico.La libertà va bene ,ma in primis il diritto alla salute.
È solo un’interpretazione, dove è la fondamentale libertà individuale della persona?