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C’era una volta a… Hollywood, caleidoscopico racconto su un mondo amato e irrimediabilmente perduto

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C'era una volta a... Hollywood, caleidoscopico racconto su un mondo amato e irrimediabilmente perduto

Dopo mesi e mesi di teasers, coadiuvati da post e commenti sui social in cui era tutto un agognare l’uscita della nona fatica di Quentin Tarantino; mesi in cui per taluni l’attesa si è trasformata in irritazione perché abbiamo avuto modo di confermare, se mai ce ne fosse stato bisogno, come il sistema di pubblicità a un film abbia trovato alimento gratuito nei fans, cinefili, critici o sedicenti tali o spettatori ansiosi (spesso di vedere il film con sistemi illegali per fare i furbi e non pagare il lavoro altrui); insomma, dicevamo, alla fine il grande momento è arrivato.

“C’era una volta in Hollywood” è uscito nelle sale italiane.
Abbiamo avuto modo di vedere il film in lingua originale, per fortuna. La pellicola, una tantum, ha dialoghi più comprensibili del solito, per un film dell’autore, e le imprecazioni son davvero ridotte al minimo. Fa pensare questo pudore, come se questo film fosse caro al regista più di altri.

E, per certi versi, lo è: un caleidoscopico racconto su un mondo amato e irrimediabilmente perduto, amato attraverso il filtro della giovinezza. Distorto, va da sé. Inevitabilmente e necessariamente.

Ma, come quando si è il terzo assieme a una coppia di innamorati, i dialoghi che ai due paiono così celestiali al terzo sembrano vuote corbellerie.

E a parere di chi scrive tutto questo affastellarsi di flash ottici e cronologici, luoghi, sale cinematografiche Cinerama, citazioni di film anni 60/70 (spesso mediocri pellicole che possono essere però guilty pleasures per certi cinefili) risultano affaticanti quando non puerili.

Purtroppo ci sembra che, per troppo amore, Tarantino abbia cannato il suo “8 e ½” e tra realtà, finzione e stravolgimenti amorosi stavolta se ne esce con in tasca fazzoletti di un film che appare inconcludente.

Personalmente riteniamo un errore grave ripetere l’idea, perfettamente centrata in “Unglorious Bastards”, di modellare situazioni e ambienti a proprio piacimento. Si può capire la passione di Tarantino per certo cinema e certo mondo. Per i coetanei di chi scrive si condividono gli stessi piaceri proibiti rubati alle 2 di notte sulle privatine anni 80/90 o nelle sale scalcagnate delle terze o quarte visioni. Ed è sempre un richiamo irresistibile quello dei 70 americani, colmi di una decadenza kitsch che esprime una parte grottesca e sfrenata di tutti noi, incubo compreso.

Ma stavolta Quentin ci è rimasto sotto e i suoi due antieroi, sulla carta non originali ma interessanti, vengono divorati dalla frammentarietà del narrato, con i lunghissimi momenti dedicati a cose inutili e a bisbetici anticlimax, pur sempre prodotti con qualità formali indiscusse.

Per la prima volta vedere un film di Tarantino è stata una faticosa arrampicata. Non ci si riconosce in certi yes man che ammicca e ama gli ammiccamenti e affonda in un compiacimento autoreferenziale.

Forse non si è sufficientemente wiseguy di una moda, quella del Tarantinismo di superficie. Ci è sempre stato più o meno facile apprezzarne le qualità indubbie e la visione unica del suo cinema, che ruba senza rubare e trasforma un minestrone di cose altrui in una macchina filmica ex novo. Vada che è un modo personale di leggere le cose ma QT è stato un regista inevitabile. Il magma dei 70 doveva esplodere grazie a un giovane che aveva capito lo spirito.

Ma “C’era una volta in Hollywood” è per gran parte gonfio di un citazionismo patologico che ben poco ha da dare, ormai. Le tre storie perdono spesso le briglie e manca una vera spina dorsale a portarci ad amare un racconto di Perdenti e Vincenti e un’Ombra nera che sta per posarsi.

Un plauso al cast, eccezionale e ben diretto. Chi non è avvezzo ai film in lingua potrà scoprire quanto son belle le voci dei protagonisti, o di Pacino, in un cameo in cui sfoggia un accento yiddish da manuale.
Su tutti svetta Brad Pitt, stavolta. Ma gli altri non son da meno.

C’era una volta a… Hollywood

(Once upon a time…in Hollywood)
2019 U.S.A., U.K., Cina
Regia: Quentin Tarantino
Con: Brad Pitt, Leonardo Di Caprio, Margot Robbie

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