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Addio a Carla Fracci, aveva 84 anni

Carla Fracci è stata regina indiscussa della danza italiana e prima grande étoile. Con delicatezza ed eleganza, sempre unite a tempra e determinazione, ha calcato i più grandi palchi italiani ed internazionali.

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Carla Fracci è morta. Maestra nell’arte del balletto, aveva 84 anni.
Nel 1958 era diventata prima ballerina della Scala, e proprio a Milano ha costruito la parte centrale della sua carriera.
Dopo gli studi nella scuola di ballo della Scala, qui era poi diventata étoile.
Al teatro è rimasta sempre legata, il 28 e 29 gennaio scorsi aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay.
Del 1955 il suo debutto sul palco del Piermarini che è stato un trampolino per i teatri più famosi del mondo.
“Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento” sono state le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che profondamente commosso dalla morte di Carla Fracci ne ricorda in una dichiarazione “le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale”.

Tra i molti messaggi di cordoglio che giungono da tutto il paese, molto significativo quello dell’ Arena di Verona.
“Oggi è un giorno triste, perdiamo una Divina, una vera artista, una stella come poche nella nostra storia”, dice la Fondazione Arena di Verona, attraverso la sovrintendente Cecilia Gasdia che fu protagonista di trentatré produzioni diverse nei luoghi della musica della città scaligera.
“Vogliamo omaggiare Carla Fracci – aggiunge Gasdia – ricordando una delle più fedeli e belle collaborazioni con questo grande Teatro, sempre all’insegna della perfezione. Con tutti i lavoratori dell’Arena di Verona voglio esprimere la nostra vicinanza al marito Beppe Menegatti e al figlio Francesco”.

Carla Fracci ha intessuto con l’Arena di Verona un rapporto costante e privilegiato lungo cinquant’anni, in una carriera d’eccellenza in spettacoli memorabili, condividendo il palcoscenico con artisti duali Luciana Novaro, Mario Pistoni, Micha van Hoecke, James Urbain, Rudolf Nureyev, Oriella Dorella, Ekaterina Maksimova, Lawrence Rhodes, Vladimir Vassiliev, Luciana Savignano, Gheorghe Iancu, Giuseppe Picone, Roberto Bolle. Dal 1954 al 2002 Fracci aveva portato (spesso per la prima volta in assoluto) tutti i più grandi titoli della danza classica nell’anfiteatro veronese, con le compagnie di balletto più importanti al mondo, e quindi con il Corpo di Ballo areniano, di cui è stata Direttrice dal 1996 al 1997.

Spesso diretta da Beppe Menegatti, regista e compagno di vita, si è esibita sulle coreografie di Béjart, Fokine, Ivanov, Balanchine, Massine, MacMillan, Cranko, Martinez, Gai, Dell’Ara, Bouy. Con i complessi artistici areniani ha interpretato diverse prime assolute di nuove creazioni. Nel 2002, per il suo spettacolo inaugurale, Franco Zeffirelli creò appositamente per lei il personaggio di Akmen, narratrice silenziosa ed elegante delle vicende di Aida.

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