Era una specie di rito. Perché lei è una specie di sciamana. Quello che è certo è che la donna ogni sera accendeva dei fuochi attorno alla chiesa di San Rocco per compiere un “rituale”. Arrivava in autobus da Padova per questo, ogni sera verso le 22.
La donna, una nigeriana ufficialmente senza fissa dimora, era stata anche ricoverata nel reparto di psichiatria, ma la prima reazione davanti ai carabinieri che cercavano di spegnere le fiamme nell’ultimo episodio è stata quella di attaccarli con delle forbici.
Secondo quanto racconta la ‘sciamana’ quell’area vicino alla chiesa è mistica e la sera è adatta per entrare in contatto con gli spiriti.
Il problema è che per compiere il rituale la donna accende dei fuochi.
E così è avvenuto anche giovedì verso l’una di giovedì notte quando sono intervenuti i carabinieri su chiamata dei residenti.
La ‘sciamana’ solo un mese fa risultava avere preso un’altra denuncia più o meno per gli stessi motivi.
La donna, 45 anni, ha preso l’abitudine di posizionarsi nei pressi della chiesa di San Rocco accendendo fuochi anche per mezzo di cartoni incendiati e per quello era stata accompagnata in Psichiatria.
La vicenda non era però così finita.
La donna dopo una degenza nel reparto era stata dimessa e la prima cosa che ha fatto una volta fuori è stata quella di tornare nelle vicinanze della chiesa.
Solo che questa volta i militari sono stati aggrediti con grosse forbici.
Infatti, mentre i carabinieri parlavano tentando di convincere la donna la cosa si è mantenuta ad un livello di discussione, ma nel momento in cui i militari hanno cominciato a spegnere i fuochi la scena è degenerata perché il gesto è stato ritenuto uno sfregio al rito magico.
In quel momento la ‘sciamana’ ha cominciato a dare in escandescenze cercando di colpire i carabinieri con delle grosse forbici.
A questo punto è diventato inevitabile bloccare l’esagitata e porla in arresto.
La donna è stata dunque portata in caserma per l’identificazione, poi tradotta nel carcere femminile della Giudecca.
Nei prossimi giorni sarà fissata l’udienza in tribunale a Venezia.