Caorle, viaggia a velocità sostenuta nel centro abitato con un’autovettura, cerca di sfuggire al controllo dei Carabinieri e poi, con l’aiuto del fratello, cerca di sottrarsi all’identificazione. A finire nei guai due giovani fratelli, di 25 e 26 anni.
Nel tardo pomeriggio di ieri, impegnati in un servizio di controllo del territorio in località San Giorgio di Livenza, del comune di Caorle, i carabinieri della locale Stazione hanno notato un’Audi di colore scuro effettuare, a velocità sostenuta, alcuni sorpassi azzardati.
I militari si sono messi all’inseguimento dell’autovettura per controllare il conducente, anche segnalando il loro intervento con luci e sirene di emergenza.
Per tutta risposta però l’autista, un giovane, ha cercato di seminare la pattuglia e, una volta giunto nel centro di Caorle, è velocemente sceso dal veicolo, entrando all’interno di un cortile condominiale, subito seguito da un altro ragazzo che era appena arrivata con un’altra auto.
I due, alla richiesta dei militari di fornire un documento, hanno iniziato a riprendere con i propri cellulari i carabinieri, accusandoli di svolgere un controllo abusivo, in assenza di un mandato, e di fatto sottraendosi all’identificazione.
Non solo, il secondo giovane arrivato sul posto ha iniziato a inveire contro i militari, tentando poi di chiudersi all’interno di una abitazione, risultata essere quella di residenza dei genitori.
Nel frattempo anche le fidanzate dei due sono uscite in cortile, rendendo così l’operato dei due militari alquanto complicato. Solo l’intervento di altre due pattuglie consentiva di riportare la situazione alla calma, permettendo ai militari di identificare tutti i presenti, e in particolare l’autista dell’Audi e l’altro giovane giunto quasi contemporaneamente.
L’attività ha permesso di appurare che i due erano fratelli e che l’autista dell’Audi, un 26enne del luogo, aveva la patente sospesa, poiché a seguito di un sinistro stradale era risultato in stato di alterazione psico-fisica dovuta a stupefacenti.
L’altro fratello, di un anno più giovane, anche dopo essere stato condotto in Stazione per la redazione degli atti e le successive incombenze, continuava a tenere una condotta minacciosa ed oltraggiosa nei confronti dei militari, ritenuti colpevoli di non meglio precisati soprusi e atteggiamenti prevaricatori.
Inoltre il giovane conducente, durante i controlli, nel tentativo di evitare il sequestro dell’auto è salito sul tettuccio della vettura, rendendo necessaria una paziente opera di mediazione da parte dei militari, che poi provvedevano al sequestro.
Tutta la scena ripresa dai telefonini delle persone presenti che, lo si è appurato successivamente, avevano condiviso in diretta su Facebook l’intera vicenda. I filmati, ritenuti dai militari utili a supportare in maniera oggettiva le ipotesi di reato contestate ai due fratelli, sono stati acquisiti e trasmessi all’Autorità giudiziaria di Pordenone.
Il conducente è stato denunciato in stato di libertà per violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità, e per essersi posto alla guida di un veicolo con la patente sospesa, con l’aggravante di averlo fatto mentre era sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso orale.
Il fratello è stato invece denunciato per violenza o minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Nei confronti dell’autista dell’Audi e della fidanzata, che era con lui a bordo del veicolo durante la fuga, i Carabinieri hanno anche proceduto ad elevare le sanzioni amministrative previste dai DPCM relativi all’emergenza Covid-19.