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Buoni spesa, al via la seconda fase per il Comune di Venezia

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Una nuova piattaforma per fare richiesta del buono spesa, il voucher in formato digitale che non è necessario stampare e un numero di telefono per l’assistenza nella compilazione o per chi non usa il digitale (0410419: da lunedì il Comune avvia la seconda fase dell’erogazione dei buoni spesa per l’acquisto di cibo, generi di prima necessità, medicine e detergenti.

Tutti i dettagli sono stati dati venerdì in Carbonifera dall’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, dal direttore della direzione Coesione sociale del Comune Danilo Corrà e dalla responsabile dell’Agenzia Coesione sociale, Giorgia Marella, che ha illustrato il sensibile incremento dell’attività del servizio a causa della crisi Covid.

Il Comune

«La crisi economica ha colpito e colpirà – ha dichiarato l’assessore Venturini – Non c’è settore che non stia soffrendo. Innumerevoli le attività messe in ginocchio. Il nostro scopo è rispondere a quanti si affidano a noi, e fino ad ora siamo riusciti a farlo nei confronti di circa 8 mila famiglie. Ma questo – ha rimarcato – è solo uno dei mattoni che l’amministrazione sta posando per aumentare il numero di misure e forme di sostegno nei prossimi mesi, incrementando le risorse nonostante le minori entrate. Il Comune – ha continuato – non ce la può fare da solo. Servono nuove misure nazionali, come la proroga della cassa integrazione, veri ristori significativi, sostegno alle aziende e ai piccoli imprenditori e interventi mirati al sostegno dell’economia turistica».

Non ci sarà alcuna distribuzione manuale dei tagliandi, che non saranno cartacei. Nelle prossime settimane ci si affiderà completamente al digitale attraverso il portale Dime, per quanto riguarda la fase di presentazione, ricezione e controllo delle domande, e attraverso la piattaforma Welfarex per quanto riguarda la gestione e utilizzo del buono da parte del cittadino. Si tratta di una piattaforma informatica messa a disposizione gratuitamente da “CG Moving”.

Buoni spesa e kit alimentari

Per questa seconda fase sono stati stanziati a favore del Comune 1.375.642,87 euro, di cui un milione andrà a garantire generi e beni di prima necessità alle famiglie in difficoltà sotto forma di buoni spesa (600mila euro saranno assegnati tramite avviso pubblico e 400mila attraverso le Agenzie per la Coesione sociale). La restante somma sarà destinata alla distribuzione di kit alimentari e di beni di prima necessità ai nuclei familiari bisognosi del territorio attraverso i volontari di protezione civile e le realtà di volontariato.

L’importo dei buoni spesa

Per ciascun nucleo familiare richiedente sarà possibile assegnare buoni spesa per un importo minimo di 50 euro fino a un massimo di 400, dopo valutazione della direzione Coesione sociale. Si potrà presentare domanda per i buoni spesa da lunedì 1 febbraio alle ore 12 fino a martedì 9 febbraio, sempre a mezzogiorno: per farlo si dovrà usare unicamente la piattaforma online, dopodiché il cittadino riceverà istruzioni.

Requisiti

Non sarà richiesto di presentare il reddito Isee, e occorrerà:
•    essere cittadini italiani, comunitari, non comunitari residenti nel Comune di Venezia;
•    non avere alcun componente del nucleo familiare con Reddito o Pensione di cittadinanza;
•    trovarsi nella condizione di bisogno economico direttamente collegato alla crisi derivante dall’emergenza Covid;
•    non avere disponibilità economiche che consentano l’acquisto di beni di prima necessità per sé e per la propria famiglia.

Cosa bisogna dichiarare nella domanda

•    Tutte le entrate economiche del nucleo familiare nel mese precedente la data della domanda;
•    tutte le uscite (affitto, mutuo e altre spese) che incidono sul reddito familiare in misura tale da pregiudicare la possibilità di acquisto di beni di prima necessità;
•    soldi disponibili in conti correnti bancari o postali alla data della domanda;
•    l’eventuale disponibilità di altre risorse economiche;
•    l’eventuale possesso di altri immobili, diversi dalla prima casa, che siano fonte di reddito attuale;
•    l’eventuale presenza nel nucleo familiare convivente di un componente con disabilità o non autosufficienza certificata.

Utilizzo dei buoni spesa

•    Con il buono spesa potranno essere acquistati esclusivamente prodotti alimentari e generi di prima necessità (farmaci, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia degli ambienti).
•    Gli aventi diritto potranno suddividere l’importo assegnato in buoni da spendere negli esercizi convenzionati con il Comune.
•    Il buono in nessun caso potrà essere convertito, anche solo parzialmente, in denaro. In caso di pagamento mediante buono spesa non potrà essere dato resto in moneta né sarà rilasciato un nuovo buono per la differenza.
•    I buoni spesa potranno essere stampati o esibiti all’esercente tramite idoneo dispositivo (telefono cellulare, tablet).

L’attività 2020 della Coesione sociale

I numeri riflettono lo sforzo degli operatori, che hanno dovuto fronteggiare un sensibile incremento di richieste d’aiuto. Se i nuclei familiari beneficiari dei pacchi alimentari distribuiti a partire dalla scorsa primavera sono stati 681 su tutto il territorio comunale (con gli empori solidali che hanno raggiunto 385 famiglie), i beneficiari di contributi economici ordinari o straordinari nel 2020 sono stati 1.302, a fronte degli 861 del 2019. L”importo totale dei contributi è aumentato passando da 654.386 euro a 1.037.793,68 euro. Più che raddoppiati i beneficiari di contributi a contrasto del disagio abitativo, passati da 185 a 388 (con erogazione nel 2020 di 632.366,99 euro). In aumento anche i beneficiari dei contributi speciali per il sostegno educativo da 246 a 336, con un esborso da 77.677,63 euro a 122.777,87 euro.

Emergenza Covid-19

Per quanto riguarda l’emergenza il Comune ha erogato contributi straordinari a favore di 234 utenti per 444.800 euro, cui si aggiungono altri 200 mila euro del reddito di inclusione attiva (Ria). Nel 2020 si è registrato un +332,16% di accessi rispetto ai dodici mesi precedenti, passando da 3.047 a 10.121. Sono state acquistate 215 “borse didattiche” con matite, quaderni, penne e quant’altro potesse aiutare famiglie in difficoltà.

Il commento

Duro il commento del consigliere Marco Gasparinetti di Terra e Acqua: «due mesi e più per partorire un bando che ripete gli errori di quello precedente. Ci sono madri con figlio a carico che ricevono meno di 400 euro al mese come “reddito di cittadinanza” e per via di questo sussidio non potranno chiedere i buoni spesa. La giunta non ha ascoltato».

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