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Bravi Fioi, presentazione alla libreria toletta di Venezia

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Ricordo la presentazione del libro precedente di Maurizio Dianese, Nel nido delle gazze ladre, tenuta eccezionalmente in libreria.
Ricordo anche quando a SpazioEventi Mondadori, un secolo fa, a presentare il libro di Vincenzo Pipino furono lo stesso Maurizio e Toni Negri… insomma, quello di lunedì sarà un incontro davvero particolare.
Anzi, sempre rovistando tra i ricordi, una volta il grande Francesco Di Gesù – meglio noto come Frankie-hi-nrg-mc – nel “giustificare” la presenza di Califano in un suo video ebbe a dire “ho voluto dare un tono gangsta al mio pezzo”. Quindi una presentazione gangsta
Ma veniamo ad oggi.

Lunedì 6 ottobre alle 18, presso il nuovo laToletta – SpazioEventi (Dorsoduro, Fondamenta di Borgo 1134, alle Eremite), Giovanni Pelizzato e Vincenzo Pipino parlano con Maurizio Dianese del suo nuovo libro Bravi fioi, uscito proprio in questi giorni in libreria per le edizioni Milieu.
L’accesso, solo con green pass, è contingentato:
si consiglia vivamente la prenotazione a
giovanni@libreriatoletta.it

Il libro
È tutto vero. I luoghi, i personaggi, gli episodi narrati in Bravi fioi sono reali. E ogni riferimento a persone esistite o esistenti è da considerarsi voluto e non frutto di una pura coincidenza. Maurizio Dianese, lo storico cronista della malavita nel Nordest, mescolando cronaca, inchiesta e narrazione pura offre un nuovo grande affresco delle più affascinanti e in gran parte inedite storie criminali veneziane. È tutto vero soprattutto quando sembra tutto inventato. In Bravi fioi infatti troviamo una galleria di personaggi che sembrano usciti da una pellicola cinematografica, come il Conte che “regala” ai banditi veneziani il primo skimmer per la clonazione dei bancomat e delle carte di credito o il Principe, discendente di una delle 12 famiglie apostoliche che hanno fondato Venezia, che tra un bicchiere di whisky con Hemingway e una chiacchierata con i reali d’Inghilterra, si diverte a rubare quadri antichi nelle case patrizie sul Canal Grande. E poi carabinieri assassini e poliziotti che inventano pentiti fasulli, un delitto di mafia eccellente e un cancelliere corrotto che truffa addirittura Totò Riina. E, ancora, magistrati che aggiustano processi e ladri “onesti”, rapinatori e truffatori, grandi giocatori di poker che in una “mano secca” vincono una galleria d’arte a Venezia o una vetreria a Murano. Bravi fioi racconta “in chiaro”, ma come se fosse un romanzo, un’epopea di vita e malavita degli ultimi trent’anni. Il tutto sullo sfondo di una Venezia criminale vecchia e “artigianale” che, come documentano le cronache, sta ormai cedendo il passo a mafia, camorra e ‘ndrangheta, che si contendono le spoglie della città più bella del mondo con le mafie cinesi, albanesi, nigeriane e i nuovi ladri in guanti bianchi.

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