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Bonus 600 euro, Serena: “Chiarezza anche a Ca’ Farsetti”

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“Tutti i pubblici amministratori (che siano consiglieri o assessori ecc.) dovrebbero già dichiarare di aver percepito o meno il bonus in totale trasparenza, senza attendere le verifiche dei mass media o la pubblicazione degli elenchi dell’INPS” .

Parla così Ottavio Serena, consigliere comunale del Gruppo Misto e candidato alle prossime amministrative per “Terra e Acqua 2020”.

64 anni, ex-generale dei Carabinieri in pensione, Serena era stato eletto nel 2015 nella lista Brugnaro con delega all’anticorruzione, fuoriuscendo dalla maggioranza per divergenze con il sindaco. Dopo i recenti casi emersi in Parlamento e in Regione e vista la sua carica di consigliere comunale, gli abbiamo chiesto cosa pensa della richiesta del bonus anche dentro Ca’Farsetti:
“Ciò che chiedo è che vengano fatte le opportune verifiche in totale trasparenza anche nel Comune di Venezia”.

E i consiglieri che gestiscono un’attività?
“Tutti i consiglieri hanno una loro attività primaria – prosegue Serena – chi è avvocato, chi commercialista, chi possiede uno studio, chi è titolare di un’azienda. Per tutti loro la politica è un’‘attività affiancata’, ma ricordo che il Comune elargisce un gettone di presenza pari a 72 euro: guardando i dati del 2019 ci sono consiglieri che hanno assistito a 250 sedute per un totale di 18.000 euro lordi. Un importo che diventa a tutti gli effetti uno stipendio”.

Il “bonus-partita iva”, incluso nel decreto Cura Italia del 17 marzo, era destinato a liberi professionisti e a lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, inclusi i lavoratori del turismo e dello spettacolo. Il suo importo era di 600 euro per i mesi di marzo e aprile; da maggio la somma è aumentata a 1.000 euro a patto di aver subito una perdita di reddito del 33% nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

“Il fatto che persone percepiscano redditi di migliaia di euro dall’erario e che hanno solo chiesto il bonus dei 600 euro – conclude Serena – denota mancanza totale di rispetto e di responsabilità nei confronti di tutti quei cittadini che sono stati e sono ancora in difficoltà dovendo anche rinunciare ai primari bisogni a livello familiare”.

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