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Arrestata colombiana ricercata da 15 anni: era così bella che derubava le banche senza colpo ferire

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Bella, bellissima. Ricercata da 15 anni soprattutto per tre colpi commessi ai danni di banche delle province di Venezia e Treviso.
Entrata ed uscita senza colpo ferire, a cavallo tra il 2008 ed il 2009 aveva commesso tre furti ai danni di altrettanti istituti bancari che avevano fruttato: 99.000 euro, 81.000 e 62.500.
Il copione era sempre lo stesso: il giorno della consegna del denaro da parte delle guardie giurate (che erano evidentemente pedinate), la colombiana BELTRAN PRIETO Tatiana Maria ed un numero variabile di suoi complici, tutti ben vestiti, si introducevano all’interno della filiale della banca da “colpire”.
Approfittando del suo volto innocente e dell’indiscutibile avvenenza fisica, la donna

distraeva gli impiegati presenti, permettendo così ai suoi compari di impossessarsi del plico con i contanti appena depositato dai Vigilantes.
Con questo semplice ma geniale stratagemma i malviventi erano riusciti a sottrarre 99.000 euro ad una banca di Mestre, 81.000 ad una di Treviso e 62.500 (oltre a circa 2500 dollari) ad una di S. Stino di Livenza.
Le forze dell’Ordine si sono messe sulle tracce della banda e confrontando le immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza con quelle di persone arrestate in tutta Italia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia sono riusciti ad individuare 4 degli autori dei fatti tra cui, appunto, la BELTRAN PRIETO Tatiana Maria.
Le indagini permisero altresì di scoprire che la donna (una vera specialista del furto con destrezza) aveva commesso numerosi altri reati tra Roma, l’Abruzzo, la Toscana e la Lombardia.
Il procedimento giudiziario, trasferito nel frattempo per competenza a Milano, presentava però tratti di particolare complessità.
La donna, intanto, nel frattempo aveva fatto perdere le sue tracce tra la Spagna e la Colombia dando sempre generalità diverse

tutte le volte che veniva stata fermata, dicendo di essere ora Colombiana, ora Venezuelana, Spagnola o Portoricana.
Ciò faceva nascere dubbi sulla sua vera identità, fondamentale per arrivare all’esecuzione della condanna, giunta dopo anni ed a seguito dell’unificazione di tutti i procedimenti avviati dalle varie Procure sparse per l’Italia.
Collaborando con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di Roma (S.C.I.P.), che interessava le autorità consolari di vari Stati, i Carabinieri di Venezia riuscivano però ad avere un riscontro positivo dalla Colombia.
Le autorità di Bogotá, confrontando le impronte digitali in proprio possesso (che in quel Paese, al compimento dei 18 anni, tutti i cittadini forniscono quando richiedono la carta d’identità), con quelle inviate dall’Italia, confermavano infatti che la persona ricercata era proprio la BELTRAN PRIETO Tatiana Maria.
Aggiungevano anche che la donna, in Colombia, non aveva mai avuto noie con la Giustizia.
La donna quindi, una volta ottenuto un mandato internazionale di cattura,

veniva arrestata e trasferita in Spagna.
Da qui, nell’ambito di una maxi operazione internazionale di polizia (uno scambio di 13 detenuti tra l’Italia ed il paese iberico), veniva poi inviata il 27 gennaio scorso a Milano, per scontare una pena complessiva di quasi dieci anni.

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