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Barca affondata: il proprietario non voleva lasciarla [video]

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(Video esclusivo per www.lavocedivenezia.it a fine articolo)

A poche ore dal naufragio avvenuto a San Marco (all’altezza del Todaro) ieri pomeriggio, domenica 20 dicembre 2020, si cerca di ricostruire la dinamica dell’incidente.
Il video che vi mostriamo oggi aggiunge qualche elemento utile alla vicenda e soprattutto evidenzia come il proprietario dell’imbarcazione, dopo aver soccorso l’altro passeggero con il salvagente lanciato dal motoscafo Actv, non si rassegnasse a perdere il proprio mezzo tra i flutti.
Per il momento non è ancora chiaro cosa sia accaduto, nelle prime dichiarazioni riportate da alcuni testimoni si parlava di un’onda che, presa male dalla barca, l’avrebbe fatta cappottare, ma è pur vero che in questo periodo in bacino San Marco, dove è avvenuto l’incidente, non vi è molto traffico acqueo. Non si capisce, quindi, chi avrebbe potuto originare quell’onda anomala.
L’incidente, inoltre, avviene in un momento in cui anche le rive marciane sono abbastanza deserte e non sarebbero emerse, per ora, testimonianze dirette che confermino se la barca procedeva a velocità elevata, eccessiva, come da subito è stato insinuato.
Altre testimonianze collaterali, che comunque dovranno essere oggetto di ulteriori approfondimenti, parlano di una compagnia di giovani con diversi barchini ormeggiati alle Zattere che si lamentavano vivacemente perché qualcuno di loro era in ritardo e non aveva ancora raggiunto la compagnia. Quindi, l’ipotesi che l’imbarcazione procedesse a velocità “sostenuta” perché in ritardo nel raggiungere il gruppo. Dettagli sui quali cercheranno di far luce le forze dell’ordine ma che sembrano cozzare con un altro elemento: l’età dei due uomini che viaggiavano sul barchino affondato.
I “naufraghi” ripescati e accompagnati in ospedale sono infatti due uomini di mezza età,

uno di Piove di Sacco e uno di Campolongo Maggiore. Difficilmente potevano far parte della compagnia di giovanissimi alle Zattere.
I dati certi finora dicono che pochi minuti dopo le quattro di pomeriggio si è udito un rumore sordo e il barchino, a pochi metri dalla Punta della Dogana, Salute, ha cominciato ad inabissarsi mentre i due passeggeri, sbalzati in acqua, fortunatamente galleggiavano con le loro giacche a vento rigonfie che hanno fornito un effetto-salvagente.
I primi soccorsi sono stati prestati da un ragazzo che si è subito avvicinato con la sua barca (nella foto). Pochi attimi e sono giunti sul posto un taxi e il motoscafo Actv. Da lì a poco ha accostato anche un mezzo Alilaguna mentre sul posto sopraggiungevano: polizia di Stato, il Suem, i vigili del fuoco e i carabinieri.
Il video mostra

le prime fasi del “salvataggio” e il proprietario della barca inabissata che, dopo esser salito sul mezzo che gli offriva soccorso, si preoccupa di assicurare ad una corda la prua che ancora affiora dall’acqua. Un tentativo di salvare il salvabile in extremis.
Successivamente la scena si ripete con le urla delle persone presenti sul mezzo Actv, perché l’uomo non voleva lasciar andare a fondo la sua imbarcazione, con la pretesa di poterla tenere a galla da solo, attraverso quella fune.
I due sono stati poi trasportati all’ospedale Civile di Venezia, fortunatamente senza grandi conseguenze se non per un blando principio di ipotermia. Ciò nonostante sono apparsi avvolti da uno stato confusionale pronunciato.
Per loro, oltre a tutti i problemi legati in senso stretto all’incidente, resta da affrontare anche la violazione delle norme che ieri vietavano di trovarsi fuori dal proprio Comune di residenza.

Giorgia Pradolin

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