Un piano per mettere a segno un grande furto di opere d’arte a Palazzo Grassi a Venezia, con l’idea di ‘ripulire’ la sede espositiva del magnate Francois Pinault.
Questi erano i progetti di una banda sgominata il mese scorso dalla squadra mobile di Treviso.
Colpi milionari, in quadri e sculture, che avrebbero dovuto essere tentati lo scorso autunno, invece naufragati perché la banda è stata scoperta grazie alle intercettazioni telefoniche, seguendo le indagini sulla rapina ‘combinata’ compiuta ad un furgone della ‘Civis’ a Preganziol (Treviso) nel luglio scorso, per un bottino di 800 mila euro.
L’ipotesi che la banda poi sgominata per quel fatto – con l’arresto di una guardia giurata e due indagati, tra i quali un altro vigilantes – progettasse il ‘colpo’ a Palazzo Grassi, ha avuto conferme in queste ore.
Le indagini sulla rapina al furgone della Civis avevano portato il 27 febbraio scorso all’arresto di una guardia giurata, Gianluca Schisano, che lavorava per la stessa società, e alla denuncia di un suo collega e di un’altra persona. Nel frattempo i tre erano stati intercettati dalla polizia, e nelle loro conversazioni era emerso il piano per il furto a Palazzo Grassi; anche se non è chiaro quando il progetto criminale si sarebbe dovuto concretizzare, dato che il palazzo veneziano di Pinault non è una sede espositiva permanente.
13/03/2016
(cod palagra)