Per l’incidente di Gallio, la procura mette sotto inchiesta sei persone. Si parla della tragica caduta di un bambino di 6 anni dalla seggiovia dalle Melette di Gallio, sulla quale gli investigatori hanno individuato sei possibili responsabili, secondo quanto riportato nel fascicolo aperto per lesioni personali presso la procura di Vicenza. Il sostituto procuratore Maria Elena Pinna sarà incaricato di chiarire le responsabilità dell’incidente avvenuto domenica pomeriggio.
Tra gli indagati figurano i nomi di maestri di sci incaricati di condurre la classe di bambini, a cui apparteneva la vittima, sul monte Ongara. In aggiunta, sono coinvolti gli addetti all’impianto di risalita. Si sospetta che il bambino, residente a San Bonifacio (Verona), si sia seduto in modo scorretto e che la sbarra della seggiovia non sia stata completamente o correttamente chiusa. Una testimone ha dichiarato che c’era molta confusione in quel momento e che il bambino aveva difficoltà a sistemarsi sugli sci. Nonostante la situazione, la seggiovia non è stata rallentata per consentire a qualcuno di aiutare il piccolo.
Tuttavia, nessuna responsabilità sembra ricadere sul ragazzo di 16 anni che stava con lui, il quale ha tentato in tutti i modi di trarre il bambino in salvo, tenendolo sospeso per un braccio, impedendogli una caduta ancor più pericolosa, finché ha potuto. Poi, secondo quanto ricostruito, un breve ma brusco movimento ha causato la caduta del bambino. La testimone ha raccontato che il sedicenne, sotto shock, è rimasto a disposizione e ha continuato a narrare l’accaduto.
I soccorsi sono poi stati tempestivi, ma il bambino ha riportato lesioni alle vertebre, fratture al bacino e al femore. E’ stato soccorso con l’elicottero e ricoverato in codice rosso. Sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, il bambino si sta riprendendo nell’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove rimane ricoverato nel reparto di pediatria.
Nonostante la gravità dell’incidente, sembra che la seggiovia sia ripartita subito dopo, suscitando l’incredulità degli astanti. Le indagini proseguono per determinare le effettive responsabilità degli indagati e gettare luce sulle circostanze che hanno portato al grave incidente ad un bimbo di sei anni.
