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Bambini di genitori senza pass negli asili: criticità superate

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Il ripensamento è sempre accompagnato da una sua particolare dignità e quando una decisione istituzionale risponde alle esigenze dei cittadini, pur nella consapevolezza di navigare nel mare mosso della prudenza e del dubbio, nasce una sintonia e la convinzione che i problemi possono essere affrontati e superati solo attraverso la cooperazione.
I piccoli, i piccolissimi affidati ai nidi e alle scuole per l’infanzia, sono accolti, anche se i genitori sono sprovvisti della certificazione verde.
Laura Besio, assessora alle Politiche educative del Comune di Venezia, ha recepito le numerose e argomentate richieste dei genitori e maturato la decisione di tracciare una modalità condivisa per l’accoglienza serena dei bambini e dei loro familiari.
Nella convinzione che solo con una collaborazione stretta ispirata da un reciproco rapporto di fiducia, si possono superare problemi e conflitti, si è convenuto che i bambini accompagnati da genitori sprovvisti di certificazione, saranno accolti all’entrata, o in cortile, da personale idoneo, dalle 7e30 alle 7e45. E dalle 16e45 alle 17.00, i familiari attenderanno i bambini all’uscita. Rimarrà il servizio di entrata anticipata all’Infanzia, molto importante se non indispensabile per chi deve recarsi al lavoro e l’accesso fino alle 9.00.
La situazione come si è recepito in queste due giornate segnate dai provvedimenti dei decreti governativi, cui attenersi, almeno fino al 30 settembre, sembra ritrovare un suo equilibrio, anche grazie alla collaborazione preziosa di nonni, baby sitter e amici certificati, che possono organizzarsi, sostituirsi ai genitori, qualora fosse necessario. Forse sarà utile considerare un aumento di personale per decongestionare gli ingressi e rivalutare gli spazi e l’organizzazione del lavoro.

Una giovane madre mestrina che si appresta ad accompagnare la sua bambina di tre anni alla Materna, rivela: ”Noi affidiamo alla scuola i nostri figli che sono la parte più importante della nostra vita e chiediamo che siano accolti, protetti e tutelati. Io mi sono vaccinata, altre madri, no. Penso però che i bambini debbano essere tutti ricevuti, senza discriminazioni, non abbiamo bisogno di guerre inutili, diciamo che ognuno deve fare la sua parte, chi non è immunizzato può evitare di entrare all’interno della scuola. Mi sembra una soluzione dignitosa per tutti”.
Ora la realtà sarà monitorata e di volta in volta, assicura Laura Besio, “ci faremo carico di eventuali problematiche, per rimediare a eventuali mancanze e consentire un approccio sereno ai bambini, ai genitori, ai docenti, a tutto il personale delle scuole”.

Un recente studio dell’Istat e dell’Università di Ca’ Foscari di Venezia, richiama:
“Gli asili nido, istituiti in Italia nel 1971 come “servizi sociali di interesse pubblico” (Legge n. 1044/1971) e i servizi integrativi per la prima infanzia, introdotti alla fine degli anni ‘90 e caratterizzati da una maggiore flessibilità organizzativa, nascono come servizi assistenziali, con la finalità principale di supportare i genitori, le donne in particolare, nella cura dei bambini e nella partecipazione al mondo del lavoro.

Nel tempo, pur rimanendo fondamentale la funzione di conciliazione degli impegni lavorativi e di cura all’interno della famiglia, viene sempre più riconosciuto che nido, servizi integrativi e scuola dell’infanzia (e non solo), hanno un’importante funzione pedagogica e una valenza positiva sullo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale del bambino, con benefici che si manifestano nell’arco dell’intera vita scolastica e lavorativa”.

A dire, che l’accento sulla scuola come bisogno per i genitori, molto rilevata nelle cronache di questi giorni, potrebbe essere spostata proprio sui diritti dei bambini, sulla priorità di occuparsi della loro crescita emotiva con professionalità e competenza, nel rispetto dei loro tempi di sviluppo e di apprendimento. Anche in tempi di vaccini e di certificazioni.

Andreina Corso

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