Il comitato Azione ha annunciato che: «metterà le proprie forze fisiche, professionali ed intellettuali a sostegno e a disposizione del candidato sindaco Pier Paolo Baretta, lasciando ai propri iscritti, simpatizzanti ed elettori, la libertà di esprimere le proprie preferenze per la candidata e il candidato consiglieri che reputeranno migliore all’interno della coalizione di centrosinistra». A sostegno di Baretta anche Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni.
La formazione, che non ha intenzione di formare una lista né di avere candidati propri e dà il suo appoggio esternamente, «nasce come alternativa ai populisti e ai sovranisti. Consente la doppia tessera perché non vuole escludere ma tenere le porte ben aperte con l’obiettivo di lavorare per l’unità e il rinnovamento delle forze progressiste e liberal democratiche». Pier Paolo Baretta per Azione «è l’unica persona nel panorama politico veneziano che può garantire una sintesi efficace ed efficiente all’interno dell’ampia coalizione di centrosinistra che lo sostiene. Sconfiggere l’ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile».
Nel pomeriggio di mercoledì Baretta, durante il tour di incontro con la cittadinanza della campagna elettorale ha fatto tappa all’ex Umberto I in centro a Mestre. «È il simbolo eloquente della inadeguatezza della amministrazione uscente – ha detto -. Un tempo ospedale, oggi parcheggio, rappresenta probabilmente la più grande area degradata del Veneto in pieno centro città. Riconsegniamo alla città – ha aggiunto – questo spazio prezioso con alberi, spazi verdi, abitazioni, parcheggi, scuole, negozi e perché no un auditorium per la musica (che completi il “miglio” della cultura) e una casa per le associazioni, che le riunisca e le valorizzi riqualificando anche i padiglioni storici. Diamo un volto urbano e sostenibile al cuore di Mestre».
Sull’altro fronte il sindaco uscente Luigi Brugnaro potrebbe presentare le liste a supporto e i candidati nelle prossime ore. Andrea Tomaello (nella foto), coordinatore provinciale della Lega veneziana, chiede garanzie allo staff del primo cittadino: «Come segretario basta avere una figura Lega come vicesindaco».