Con la messa solenne celebrata nella Basilica di San Marco dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e la prima della rappresentazione di “Aquagranda” al Teatro la Fenice è stato raggiunto il momento più alto e solenne, venerdì sera, a Venezia, le commemorazioni per ricordare il 50. anniversario dell’alluvione che il 4 novembre del 1966, insieme a Firenze, devastò la città lagunare, le sue isole, la terraferma e i territori circostanti.
“E’ un momento particolare questo – ha affermato il sindaco dal palco del teatro – noi stiamo ricordando quel giorno drammatico, che causò danni ingenti e molte vittime. Di fronte a quella tragedia la comunità veneziana si è rimboccata le maniche, trovando lo spirito di unità necessario a recuperare fiducia e speranza. Anche oggi viviamo un grande momento di crisi – ha continuato il primo cittadino – una crisi economica, di prospettiva per i giovani. Dobbiamo recuperare lo stesso spirito di unità. Non c’è più spazio per le polemiche inutili. Abbiamo bisogno di costruire insieme un futuro di lavoro, trasparenza e sicurezza per i nostri bambini. Dalla Venezia metropolitana può venire un grande messaggio di unità, per far ripartire Porto Marghera, Murano, Burano, il Lido, dando vero aiuto ai giovani”.
“Con questa rappresentazione – ha aggiunto il sindaco – ringraziando tutte le maestranze del teatro La Fenice – dimostreremo con quanto cuore alcuni hanno vissuto l’evento dell’Aqua Granda, e capiremo cosa ognuno di noi può fare per questa città. Se tutti contribuiremo a questo progetto, saremo degni di essere ricordati dalle generazioni future”.
05/11/2016
Il discorso del sindaco Brugnaro per la prima rappresentazione di Aquagranda
Gentili ospiti,
è un onore per me e per la Città di Venezia potervi dare il benvenuto e ringraziarvi per la vostra presenza, in questo prestigioso Teatro, scrigno d’arte e di cultura.
In questi giorni, grazie alla collaborazione e alla sinergia degli Enti e delle Istituzioni più rappresentative della città, la Venezia metropolitana è stata un fermento di eventi sulla grande alluvione che il 4 novembre del ’66 sconvolse i nostri territori e la città di Firenze.
I luoghi di cultura, i centri di ricerca, i musei, le biblioteche, le sedi espositive, da Venezia a Mestre, da Pellestrina e Burano fino a tutta la terraferma, a San Donà di Piave, Bassano e Belluno sono state custodi di testimonianze, ricordi, immagini con l’obiettivo di riproporre una riflessione congiunta della complessità di Venezia e della sua Laguna e il grande tema dell’acqua.
Il significato del ricco programma di iniziative non è stato solo quello di ricordare o documentare la tragicità di quei terribili eventi, ma di sollecitare una visione unitaria della realtà, perché solo così, possiamo richiamare l’attenzione sui problemi che la città si trova oggi ad affrontare e su come poterli risolvere per garantire un progetto strategico di salvaguardia e rilancio di Venezia metropolitana.
Così, come all’indomani del 4 novembre di 50 anni fa, scienziati, uomini di cultura, giornalisti, parlamentari e veneziani si mobilitarono per capire cosa fosse successo, allo stesso modo oggi è necessario un impegno congiunto, senza contrapposizioni o divisioni di sorta. Se Venezia è patrimonio universale dell’umanità, allora l’auspicio è che davvero tutti abbiano a cuore il suo destino.
Propongo al Governo Un “Patto per Venezia” che chieda, con una voce unica, il rifinanziamento della Legge Speciale per provvedere agli interventi di manutenzione diffusa nella città storica e per creare nuove prospettive di sviluppo e crescita.
La salvaguardia della città nasce anche dal lavoro e dagli investimenti, fondamentali per il rilancio dell’economia, con conseguenti ricadute positive non solo a livello locale, ma anche nazionale e internazionale. In questa prospettiva la valorizzazione di Porto Marghera non può più attendere: porto off-shore, bonifiche, sviluppo manifatturiero e terziario sono interventi imprescindibili per far ripartire la produzione, dare occupazione, attrarre investitori, disegnare un futuro di possibilità per i nostri figli.
Nella speranza che progetti e iniziative future possano vedere una così fervida collaborazione tra le Istituzioni metropolitane, permettetemi di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al fianco dell”Amministrazione comunale.
A breve si abbasseranno le luci e andrà in scena AquaGranda, la memoria di una comunità. E’ l’omaggio che Venezia dedica a quanti hanno vissuto l’alluvione e le sue tragiche conseguenze. E’ il messaggio di speranza che vogliamo lasciare alle generazioni future: come ci insegna la storia di questo nostro teatro, i momenti più difficili si possono superare, con umiltà, coraggio, determinazione e unità.