Delicato intervento della Polizia di Stato alle tre di notte tra domenica e lunedì.
Il soccorso ha riguardato una anziana signora che sembrava volersi buttare in acqua alle Fondamenta Nove.
La donna, 86 anni, era in evidente stato confusionale.
Gli operatori delle volanti lagunari hanno cercato di parlare con la signora per stabilire un canale di comunicazione.
L’anziana ha finalmente riferito di aver avuto intenzione di raggiungere Piazzale Roma per poi fare rientro a casa a Mira.
In realtà, invece, la donna vive oggi a Cannaregio con l’assistenza di un badante.
Dopo molti tentativi, i poliziotti sono riusciti
a convincere la signora, molto infreddolita, a seguirli in pronto soccorso.
In ospedale le hanno procurato una bevanda calda in attesa dei controlli medici.
Il personale medico ha poi avvisato i servizi sociali.
L’intervento rimane significativo per l’attività di soccorso pubblico e di prossimità sociale, che la Polizia di Stato svolge nei confronti della cittadinanza oltre al compito di sicurezza.
La questione è ancora più delicata in questo momento di emergenza epidemiologica: infatti, proprio le situazioni di maggior esposizione a rischio delle fasce più “deboli” comportano l’esigenza di una più marcata incisività della cosiddetta “polizia di prossimità”, fortemente valorizzata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza come uno dei pilastri fondamentali dell’attività delle forze di Polizia.
(Rip.)
Il soccorso ha riguardato una anziana signora che sembrava volersi buttare in acqua a Fondamenta Nove.
La donna, 86 anni, era in evidente stato confusionale.
Gli operatori delle volanti lagunari hanno cercato di parlare con la signora per stabilire u canale di comunicazione.
L’anziana ha finalmente riferito di aver avuto intenzione di raggiungere Piazzale Roma per poi fare rientro a casa a Mira.
In realtà, invece, la donna vive oggi a Cannaregio con l’assistenza di un badante.
Dopo molti tentativi, i poliziotti sono riusciti
a convincere la signora, molto infreddolita, a seguirli in pronto soccorso.
In ospedale le hanno procurato una bevanda calda in attesa dei controlli medici.
Il personale medico ha poi avvisato i servizi sociali.
L’intervento rimane significativo per l’attività di soccorso pubblico e di prossimità sociale, che la Polizia di Stato svolge nei confronti della cittadinanza oltre al compito di sicurezza.
La questione è ancora più delicata in questo momento di emergenza epidemiologica: infatti, proprio le situazioni di maggior esposizione a rischio delle fasce più “deboli” comportano l’esigenza di una più marcata incisività della cosiddetta “polizia di prossimità”, fortemente valorizzata dal Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza come uno dei pilastri fondamentali dell’attività delle forze di Polizia.
Speriamo che il “badante” la segua meglio, per il futuro !