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Lavoro Antimafia inizia oggi, Juventus sotto la lente d’ingrandimento

Il 7 febbraio il Comitato "Mafia e manifestazioni sportive" audirà la Procura di Torino. "Al termine di quell'audizione decideremo se ascoltare i vertici della Juventus, non vogliamo ci sia alcun tipo di strumentalizzazione né vogliamo ovviamente sovrapporci al lavoro della giustizia ordinaria"

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 Lavoro Antimafia inizia oggi, Juventus sotto la lente d'ingrandimento

Inizia oggi il lavoro del IX Comitato dell’Antimafia che si occuperà per le prossime settimane di “Mafia e manifestazioni sportive”. Si inizierà ad indagare sulla Juventus e la lente d’ingrandimento sarà centrata su possibili infiltrazioni della criminalità. Al centro del lavoro del comitato – presieduto da Marco Di Lello (Pd), segretario della Commissione Antimafia, vice Angelo Attaguile (Lega) – i rapporti tra la criminalità e le tifoserie.

Oggi in audizione sarà ricevuto il giornalista Daniele Poto, autore del libro “La mafia nel pallone”. Sempre oggi verranno resi noti i nomi di coloro che sono stati delegati dai vari gruppi parlamentari per far parte del comitato.

Tra coloro che verranno auditi nelle prossime settimane, ci sarà sicuramente l’attuale procuratore generale della Figc, Pecoraro e il suo ex Palazzi e dirigenti del mondo del calcio. Verranno ricevuti a breve anche i magistrati che indagano su questo filone, a partire da quelli di Torino e Napoli.

“Non vogliamo accusare nessuno ma solo fare accertamenti per evitare che ci siano infiltrazioni della criminalità dal momento che gli interessi nel mondo del calcio sono tanti: le società di calcio devono essere trasparenti, a partire dai bilanci”. Queste le parole del deputato della Lega Nord Angelo Attaguile che sarà colui che insieme al Pd Marco Di Lello coordinerà il Comitato dell’Antimafia.

“Inizieremo con la Juventus ma ci occuperemo anche del Crotone, del Catania e di tutte le società anche della Lega Pro che sono finite nel mirino della giustizia. Faremo un’indagine e poi sarà la Commissione Antimafia a proporre e il Parlamento deliberare una eventuale proposta di legge che vada oltre il Daspo, il divieto di partecipare a manifestazioni sportive”.
Attaguile ricorda che una proposta di legge lui l’ha presentata due anni fa, che fu sottoscritta da molte forze politiche ma è ferma in Commissione sport alla Camera: prevede l’azionariato popolare e concedere alle società sportive non più del 25%-30%.

Il 7 febbraio il Comitato “Mafia e manifestazioni sportive” audirà la Procura di Torino. “Al termine di quell’audizione decideremo se ascoltare i vertici della Juventus, non vogliamo ci sia alcun tipo di strumentalizzazione né vogliamo ovviamente sovrapporci al lavoro della giustizia ordinaria”.

Il presidente del Comitato dell’Antimafia che da oggi è al lavoro sul filone mafia e sport, Marco Di Lello (Pd), spiega all’ANSA quale sarà il lavoro che si appresta a svolgere. “Audiremo anche i vertici delle Procura di Napoli e Catania entro febbraio – spiega – poi entro fine marzo Palazzi, Pecoraro, il capo della Federcalcio Tavecchio e presidenti della Lega di serie A, della Lega di serie B, della Lega Pro, oltre al presidente dell’Associazione italiana calciatori (Aic)”.

“Le notizie in nostro possesso – ha spiegato Di Lello – dipingono un quadro di relazioni preoccupanti tra le società calcistiche e le organizzazioni da cui spesso dipendono le tiforeserie: attraverso le tifoserie si creano legami con le organizzazioni criminali e il Daspo non basta, ci vuole salto di qualità anche normativo”.

Oggi nella prima audizione del Comitato “Mafia e manifestazioni sportive” è stato ascoltato il giornalista Daniele Poto, autore del libro “La mafia nel pallone”. Tra gli episodi che ha citato in audizione, quello del calciatore arrestato e in campo dopo soli 15 giorni ma anche vicende
riguardanti il calcioscommesse e le infiltrazioni nelle curve.

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