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Albergo ‘Giovannina’ a Mestre: decine di camere ma… tutto fuori norma in pieno degrado

L'albergo 'Giovannina' a Mestre ha decine di camere ma i Carabinieri scoprono che è completamente fuori norma. Sporcizia e degrado scoperti nell'operazione congiunta di Carabinieri, Nucleo CC Ispettorato lavoro di Venezia e Nucleo CC Antisofisticazione Sanità di Treviso.

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L’albergo ‘Giovannina’ a Mestre è posizionato nel pieno centro mestrino, in una zona che collega via Piave con via Cappuccina, ha decine di camere ma in seguito all’ispezione è venuto fuori che all’interno degli ambienti vi si poteva riscontrare ogni tipo di violazione.
La scoperta si deve ai militari dell’Arma nell’ambito delle attività svolte interforze nel quartiere Piave di Mestre.
Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Mestre, infatti, in una operazione congiunta con le unità specializzate in materia di lavoro e sanità, hanno denunciato il titolare dell’albergo di via Dante, un cittadino originario del Bangladesh (K.R.I. classe 1983) ma residente a Mestre da anni.
I Carabinieri, consapevoli di dover controllare minuziosamente un intero albergo composto da decine di camere in breve tempo, si presentano con un ampio schieramento: alle pattuglie in uniforme si affiancano le unità in abiti civili, alle quali si sono aggiunte le unità specializzate dell’Arma in materia di lavoro e sanità, fornite dal Nucleo Ispettorato Lavoro Carabinieri di Venezia e dei N.A.S. di Treviso, che hanno potuto lavorare così con la necessaria cornice di sicurezza.

Gli operatori, pur ormai consapevoli di ogni tipo di situazione di degrado possibile, stentavano a credere a ciò che gli si mostrava: si evidenziavano infatti violazioni talmente palesi e numerose, in materia di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro, tali da non consentire la prosecuzione delle attività in corso.
Sporcizia, degrado, carenze strutturali, cattivo odore, la mancanza delle più elementari condizioni di sicurezza, le pessime condizioni igienico-sanitarie dei luoghi di lavoro, l’assenza di idonei mezzi antincendio, e addirittura la presenza di cavi elettrici scoperti, senza alcuna protezione, esponevano chiunque, compresi i lavoratori occupati, a elevati rischi per la loro incolumità.

Gli uomini dell’Arma hanno dunque avuto accesso di buon’ora alla struttura, controllando simultaneamente tutti gli ambienti comuni e le camere, con i loro rispettivi occupanti.
Dell’elenco delle potenziali violazioni in materia di lavoro e di sanità non mancava quasi nulla: Omessa valutazione dei rischi/informazione/formazione dei lavoratori, omessa dotazione presidi sanitari, omesse revisioni impianti, mancate esposizioni cartellonistiche di legge.

Al termine del complesso controllo, l’immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo, mentre per il titolare scattava la denuncia di carattere penale e 72.000 euro di sanzioni amministrative.
A questo si aggiunge la denuncia per omissione di comunicazione sugli alloggiati, poiché uno degli ospiti albanese, oltre a non essere registrato, era inserito in Banca Dati per la notifica della misura cautelare del “divieto di dimora nella Provincia di Venezia” emessa dall’Autorità Giudiziaria per spaccio di stupefacenti commesso proprio su Mestre nel 2016, pure eseguita dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile.

Sono in corso ulteriori approfondimenti circa i movimenti attorno alla struttura, mentre i servizi di contrasto allo specifico settore, così come, in generale, alle manifestazioni di illegalità, proseguiranno nei prossimi giorni in tutto il comprensorio, anche con specifici e mirati servizi coordinati.

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